Trugoy The Dove dei De La Soul è morto a 54 anni
La sua scomparsa è arrivata a poche settimane dalla pubblicazione sulle piattaforme di streaming del loro catalogo
Con la scoparsa di Trugoy The Dove dei De La Soul, avvenuta ieri, ci lascia una delle figure leggendarie dell’hip hop di New York. Il decesso di David Jolicoeur, 54 anni, arriva per altro a pochissime settimane dall’attesissima pubblicazione su tutte le piattaforme digitali del catalogo del gruppo, prevista per il 3 marzo a seguito di un accordo con Reservoir Media. Le cause della morte sono ancora sconosciute.
«Questa notizia mi ha distrutto», ha scritto ieri Erick Sermon degli EPMD, tra i più importanti gruppi rap della East Coast. «Da Long Island, da uno dei migliori gruppi della storia dell’hip hop. Ci mancherai Dave. RIP».
Con una carriera trentennale, i De La Soul sono considerati tra i nomi più innovativi ed eclettici della storia del rap. Formatisi a Long Island nel 1988, Dave (Turgoy), Posdnuos e Maseo pubblicarono l’anno successivo il loro album di debutto, 3 Feet High and Rising, al numero 1 della Top R&B/Hip Hop Album e al 24esimo posto della Billboard 200, che includeva il rivoluzionario singolo Me, Myself and I. Il disco è considerato il pioniere di quello che è stato definito l’alternative hip hop.
Dal 3 marzo il catalogo dei De La Soul sarà disponibile sulle piattaforme digitali
Tuttavia, la burocrazia dell’industria musicale e le autorizzazioni dei campioni hanno impedito che il loro catalogo fosse disponibile sulle piattaforme digitali, fino a quando i diritti della Tommy Boy Records non sono stati acquistati da Reservoir Media nel 2021. I De La Soul hanno dunque potuto recuperare i loro master attraverso un accordo e i primi sei album arriveranno in streaming il 3 marzo.
In un’intervista rilasciata a gennaio a Billboard, Turgoy aveva riflettuto sul primo album dei De La Soul. «Penso che 3 Feet High And Rising sia un capolavoro hip hop per l’epoca in cui è stato rilasciato», aveva detto. «Penso che sia stato accolto con favore e abbia aperto menti e spiriti per vedere e provare cose nuove e diverse. Rilasciare quell’album di questo momento sarebbe impossibile. L’hip hop di oggi lo considererebbe odioso, morbido, insomma quel genere di cose. Ora l’hip hop guarda ciò che hai, chi stai impressionando e quanti soldi hai. L’impatto che quel disco ebbe allora non lo avrebbe oggi. L’innocenza che avevamo allora era coraggiosa».