X Factor 2023, l’ultima audition tra dubbi spassosi e prevedibili certezze
Si è chiuso il primo capitolo di questa diciassettesima edizione con la terza e ultima audizione. Il resoconto della serata
X Factor 2023 chiude i propri cancelli con la terza puntata delle audizioni. Ormai i giochi sono fatti, i talenti li abbiamo visti tutti e nessuno può più entrare. Nemmeno se fosse Thom Yorke. Se speravate nel gruppo metal, anche per quest’anno nulla da fare, stessa cosa per quanto riguarda il reggaeton, Dio grazie (ovviamente si fa riferimento al secondo genere nominato).
La terza e ultima audizione scorre via senza troppi sussulti, comunque proponendo qualche concorrente che fa ben sperare per l’imminente futuro. I momenti più esaltanti però sono stati quelli che hanno instillato il dubbio, non tanto nei giudici, quanto negli spettatori. Qualche volta chi guarda è portato a chiedersi se certe scelte siano dettate più dalle leggi dello spettacolo che da quelle della musica. Probabilmente ha ragione.
A smentire quest’ultima affermazione potrebbe essere la prima concorrente che sale sul palco della terza audizione di X Factor 2023. Pronti, via, si parte col botto: Anna Castiglia, piccolina, occhiali da vista e chitarra a tracolla, canta il suo inedito Ghali. L’ironia di Gaber, unita a una piccola sfumatura del primo Samuele Bersani e perché no, anche un po’ di sani Modena City Ramblers. Più brava quando si addentra nel rap che quando canta. Spettacolo e talento insieme.
X Factor 2023 e le noiose certezze
Esiste una categoria di concorrenti nelle audizioni di X Factor che uno capisce immediatamente che passeranno ai Bootcamp. Potrebbero essere definite noiose certezze, perché sono talenti, spesso bravi, ma che trasmettono un pizzico di tedio e pochissima tensione.
Nella terza audizione c’è per esempio Niccolò Selmi, un ragazzo vestito come un fan del grunge anni Novanta, con tanto di camicia di flanella, che canta un inedito struggente. Doccia Ghiaccia fa commuovere metà giuria, soprattutto Ambra, grazie a una scrittura intelligente e un falsetto espressivo. Tutto bello, ma un po’ prevedibile.
Manca il brivido anche nel caso del bravissimo Lorenzo Bonfanti, penalizzato dal montaggio, che esegue una bella versione di Hey Ho dei Lumineers con chitarra e grancassa. Stesso discorso vale per la cover di Nessuno vuole essere Robin eseguita da Samuele Barracco. Tutti bravi, ma un po’ troppo scontato il finale.
I dubbi
Nella serata di ieri di X Factor 2023 ci sono anche stati dei concorrenti che hanno passato il turno convincendo a metà. Molti più del solito a dire il vero. C’è il sedicenne Gaetano De Caro: voce profondissima e un’esecuzione schematica di James Brown.
Poi Filippo Guidoboni con un graffiato e un’intensità notevoli, ma un’agitazione troppo evidente che non gli consente di suonare al meglio la chitarra. Il classico Don’t Let Me Down che porta sul palco, fa il paio con Purple Rain di Prince con il quale si esibisce Alice Barbara Tombola. Potenzialmente potrebbe essere la voce migliore di quest’edizione, ma c’è qualcosa che non convince ancora del tutto. Due sì – cioè tre a testa – poco convinti. Manca un po’ di maturità.
Il punk
Ci sono stati due momenti nella terza puntata di audizioni di X Factor che potremmo definire per certi versi punk. Il primo, non in ordine cronologico, è quello che riguarda la numerosa band abruzzese dei Ken La Fen. La loro Il calvo è il classico pezzo folk rock popolare del centro Italia, con testo grottesco pieno zeppo di doppi sensi. Divertono quasi tutti, soprattutto Fedez, purtroppo non Dargen che rovina la festa. Big up per Francesca Michielin e la sua battuta nel backstage: «Non ce l’avete fatta per un pelo».
L’altro momento memorabile è stato ad inizio puntata, quando sul palco sono salite quattro giovani ragazze: le Ragazze Punk. Ecco, una girl band che si chiama Le ragazze punk le cui componenti affermano in modo stupendamente strafottente di non ascoltare musica punk, è la cosa più punk di tutto X Factor 2023. Cantano il loro inedito Stella di Hollywood e testimoniano che il revival anni 90 non si è esaurito con l’ultimo Sanremo.
Peccato che non siano passate, sarebbe stato magico vederle cantare T’appartengo.
X Factor 2023, una piccola polemica
Siamo arrivati alla fine delle audizioni e, giunti alla terza puntata di X Factor, una piccola polemica possiamo permettercela, nello specifico per quanto riguarda alcune scelte.
Iniziamo con Giovie&Micke, duo giovane con violoncello e voce che si presenta con una cover di Lewis Capaldi. Ecco, Someone You Loved sarebbe in grado di far piangere persino Charles Manson, se poi aggiungi anche gli archi, vuoi proprio vincere facile. Eppure, il cantato è imperfetto e l’emozione non c’è, ma passano con tre sì. Mistero.
Poco dopo – il tempo è relativo, potrebbe essere anche un’ora dopo – sale sul palco il giovane Jacopo Carosi, in arte Taxi Driver, col suo inedito Furio Camillo. Rap splatter e un flow stile anni Novanta, acerbo ma piacevole, che ricorda il Caparezza degli esordi, quello di !? per intenderci. Va a casa, senza un’altra possibilità. Mistero 2.
Infine, ci sono i Seytal che passano il turno con una versione insipida e confusionaria di 1979 degli Smashing Pumpkins e Melissa Coppola che viene premiata con una versione quasi karaoke di Back to Black di Amy Winehouse. Morgan in quest’ultimo caso è l’unico a dire no e scommette: «questa ai Bootcamp va fuori».
Questa ce la segniamo, scommessa accettata Morgan. Appuntamento qui tra una settimana.