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Tante sorprese e qualche delusione: il secondo bootcamp di X Factor 2025

Gabbani ha giocato il suo X Pass con Pierci, già uno dei favorittissimi. In vista delle Last Call, qualcuno si è giocato davvero male la chance, altri hanno rivelato un nuovo lato di sè

  • Il10 Ottobre 2025
Tante sorprese e qualche delusione: il secondo bootcamp di X Factor 2025

Foto di Virginia Bettoja

Se c’è una cosa che lo spettatore di X Factor sa benissimo è che la fase in cui il ribaltamento delle aspettative è più probabile, è proprio quella dei bootcamp. Chi segue il programma da anni è conscio che la prima impressione delle audizioni non sempre è quella giusta, sia in positivo che in negativo. In quest’edizione 2025, senza le sedie, finora non c’erano stati grandi stravolgimenti. Il primo appuntamento della settimana scorsa, nel quale si erano esibiti tanti dei papabili pezzi da novanta del programma, aveva confermato per quasi tutti i concorrenti quanto già apprezzato alle auditions. Tant’è che tre degli X Pass erano stati già sfruttati da Paola, Lauro e Jake. Stavolta, invece, è andata diversamente.

Partiamo dalla scelta di Gabbani che aveva le idee chiarissime fin dall’inizio e si porta nella sua squadra Piercesare Fagioli, in arte Pierci, probabilmente la voce più intensa e versatile ascoltata quest’anno. Scelta indiscutibile considerando che stavolta la difficoltà triplica rispetto all’audizione: c’è un pianoforte da suonare e soprattutto da fare i conti con le voci di Bruno Mars e Lady Gaga. La sua versione di Die With a Smile fa commuovere quasi tutto il tavolo.

Non ci vogliamo sbilanciare, ma i live sono quasi assicurati. L’altra grande esibizione della serata è quella di Diego Colombo. Per chi aveva apprezzato il medley con cui si era presentato la prima volta non è stata una sorpresa, per il sottoscritto invece sì. A differenza della cover scanzonata di Jannacci, il suo inedito Zota, dedicato a sua nonna, mette in luce la capacità espressiva della sua voce e soprattutto un grande talento nella scrittura. Per ora l’inedito più convincente presentato quest’anno.

Diego Colombo, foto di Virginia Bettoja

Le conferme

Un nome sul quale non aleggiavano troppi dubbi – al massimo si poteva avere qualche remora sulla sua giovanissima età – era quello di Alessandro Tomasi. Il migliore della terza audizione, con Portami a ballare di Luca Barbarossa si stacca dal pianoforte per trasmettere ancora più emozione. Rischio che lo ripaga totalmente. Se i giudici avessero avuto a disposizione un secondo X Pass, probabilmente l’avrebbero sfruttato per lui. E al diavolo i sedici anni. Anche Layana Oriot punta tutto sulla sua voce, stavolta con The Greatest di SIA. Rimane sempre il nostro dubbio sulla tenuta scenica, ma sarebbe stato un delitto non portarla alle Last Call.

Un po’ quello che vale per Amanda Bottini. L’ansia sembra quasi divorarla quando sale sul palco, salvo poi darle quel tanto che basta di emozione per rendere la sua esibizione di All I Want dei Kaleo ancora più sentita. Sembra quasi che il fatto di essere agitata l’aiuti a conferire più anima al pezzo che esegue. Tra le conferme c’è anche un’altra artista che aveva colpito per originalità alle audizioni: Michelle Lufo. Il suo inedito Libellule dedicato alla Gen Z non brilla per il test, ma a livello di sound, quasi hyperpop, stabilisce ancora una volta i suoi confini. È un progetto già ben definito come quello di Tellynonpiangere che sembra tagliato perfettamente per essere protagonista di un talent, ma da cui è lecito aspettarsi qualcosa in più.

Gli Abat-Jour sono invece la band che ha spiccato maggiormente su tutte le altre in questo secondo bootcamp. Avevano fatto una buonissima impressione alle auditions, ma con la loro versione jazzata di Ninna Nanna di Ghali mostrano denti e tecnica e la voce del frontman notevole. Un po’ “Pataghali” come ha detto Jake. Rimanendo in tema di voce, non si può tralasciare quella di un altro giovanissimo: Tommaso Vulpio. Timbro unico e una strada da trovare. Vediamo cosa succederà alle Last Call.

Alessandro Tomasi, foto di Virginia Bettoja

Le sorprese

Questo secondo bootcamp di X Factor 2025, come anticipato, è stato ricco di sorprese. Quelle negative hanno di gran lunga superato quelle positive. Tra quest’ultime spiccano due nomi. Il primo è quello di MilleAlice: alle audizioni si era presentata con un brano di Margherita Vicario, mentre questa volta cambia completamente veste portando una cover di Lizzo. L’essere camaleontica va a suo vantaggio perché mostra tutto ciò di cui è capace. È stato proprio un upgrade invece quello di Androginus. Zero chitarra, ma un pianoforte (sì è il vero protagonista di quest’edizione). Il suo inedito non brilla proprio di originalità, sarà che il suo modo cantare e stare sul palco ricorda vagamente quello di Lucio Corsi. Eppure, ha qualcosa di speciale. Si giocherà tutto alle Last Call.

Androginus, foto di Virginia Bettoja

Andiamo ora ai casi dolenti. Ci sono quelli più lievi, come quello dei Nelav che portano un’altra cover in parte giù “sentita”. La loro Personal Jesus dei Depeche Mode è molto più vicina a quella di Marylin Manson. Ci si aspetta un po’ di personalità. Francesco di Fiore ha un po’ lo stesso problema d’identità. Dopo Lewis Capaldi punta sui Måneskin. Ha fiato e voce, deve incanalarli in una direzione. Poi ci sono i Black Cats che se la cercano un po’ troppo, sembrano voler far di tutto per farsi cacciare. Peccato perché hanno un grande potenziale. Orazio Damiata fa un po’ la stessa cosa a livello di scelta del brano. Slow dance in the dark è complicatissimo e lui paga.

Chiudiamo con due dei concorrenti che speravamo di vedere andare avanti. Giuseppe Toma, nonostante il buon inedito delle scorse settimane, con nayt dimostra di essere ancora un po’ acerbo, ma ha tutte le carte in regola per farcela negli anni a venire, anche senza X Factor. Nina Duschek si è presentata con in una veste rock del tutto differente da quella da busker che aveva affascinato tutti. Eseguire Hey Joe di Jimi Hendrix è come darsi in pasto ai leoni, soprattutto se cantata forzando sulla voce per mettere in mostra le proprie qualità. Tuttavia, vista la sua bravura e il ricordo ancora nitido dell’audizione, avrebbe meritato comunque un’altra possibilità. Il tavolo dei giudici avrebbe dovuto essere più clemente. Un vero peccato.

La prossima settimana conosceremo finalmente le squadre. Stando a quanto mostrato nella breve anticipazione a fine puntata, il format delle Last Call sarà molto simile a quello dei vecchi bootcamp. Non sappiamo nulla, al contrario, della modalità in cui verranno composte le squadre. Torneranno le foto e la lavagna? Noi speriamo sempre in un’ipotetica asta in stile fantacalcio. 

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