Squadre equilibrate, una sola band e qualche polemica: le Last Call di X Factor 2025
Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi hanno assegnato le tre sedie e composto le loro squadre: ognuno di loro ha un papabile finalista

Foto di Virginia Bettoja
Si scrivono Last Call ma si leggono Bootcamp: sì, perché il meccanismo è identico, ma ancora più malvagio e complicato per i giudici di X Factor 2025. Le sedie da assegnare, essendo arrivati a un passo dai live, erano infatti solo tre su sette. A differenza dello scorso anno, gli X pass sono passati tutti alla fase in diretta, anche se l’unica band del programma, i Copper Jitters hanno davvero rischiato. Tutti i giudici al tavolo hanno comunque almeno un artista che ha serie possibilità per arrivare fino alla finale di Napoli del prossimo 4 dicembre.
A livello televisivo quella di ieri sera è stata la puntata migliore finora, sia per livello di tensione che di qualità delle esibizioni, tranne qualche eccezione. Peccato per l’assegnazione dei concorrenti da parte degli autori, avremmo preferito rivedere, o comunque assistere a qualcosa di simile, a quanto visto l’anno scorso con le carte e la lavagna. E per quanto riguarda le scelte? Più o meno d’accordo su tutto.
La squadra di Jake La Furia
Il primo a confrontarsi con il meccanismo delle sedie è stato Jake La Furia. Sul suo X Pass DELIA non c’erano dubbi. È un fenomeno, rabbia inedita e tecnica. Eppure, riesce a trasmettere tantissime emozioni in meno di due minuti: gioia, malinconia ed ira, tutte insieme. Lo stesso vale per TOMASI che è un altro dei concorrenti con più possibilità di arrivare fino in fondo di questa edizione. A tal punto che il rapper dei Club Dogo potrebbe anche puntare a portare due concorrenti in finale.
I dubbi sussistono solo sulla sua terza scelta. AMANDA, dopo due buone esibizioni, alle Last Call è andata un po’ nel pallone, forse stavolta davvero dominata dall’ansia da prestazione. Se Alessandro Colombo viene “punito” per il mezzo disastro – peccato perché il suo inedito non era per niente male – lei si salva per quanto fatto vedere nelle altre fasi di selezione e anche perché non è, come si suol dire nel talent, sovrapponibile. Dovrà dimostrare tutto ai live.
Se Vicky con Miley Cyrus, nonostante una performance senza troppi errori, a tratti sembra troppo costruita e dovrebbe sciogliersi e rendersi più spontanea, Androginus avrebbe meritato più fortuna. Dopo la chitarra e il piano si è presentato con il violino e Battiato. Ai live non avrebbe sfigurato di certo. Per Tommaso Vulpio, che si è esibito con Anche fragile di Elisa, invece era semplicemente troppo presto. Sedici anni e ancora tanto tempo e talento a disposizione per sbocciare del tutto.
La squadra di Paola Iezzi
Quest’anno Paola Iezzi, rispetto alle fasi di audizione della scorsa edizione, aveva una missione molto più complessa. I sette, compresa il suo X Pass MAYU, erano tutti di livello e, alle Last Call, quasi nessuno di loro ha compiuto passi falsi. Forse i Kokomò avrebbero potuto giocarsela in modo migliore, Bitter Sweet Simphony ha perso un po’ nella loro versione. Tuttavia, anche i concorrenti eliminati avevano dimostrato di poter meritarsi i live. Su tutti Francesca Dinale e MilleAlice (uno dei più grandi rimpianti). La prima si è esibita con Amare de La Rappresentante di Lista, riarrangiata in una veste un po’ più dance. Una scelta azzeccata che ha messo in mostra un po’ di più la sua presenza scenica. Alice invece ha confermato quanto di buono aveva già fatto vedere: la sua versatilità sarebbe stata un’arma importante nel corso delle serate in diretta.
Eppure, non si può dire nemmeno che Paola abbia preso delle scelte sbagliate. MAYU è una spada e con What About Us di P!nK ha messo in luce tutte le sfumature della sua voce. Brava anche nella scelta ragionata del pezzo da portare. Su Viscardi c’è poco da dire: Family Affair di Mary J Blidge è un macigno ma è anche il suo. Più sobrio a livello di estetica, non sbaglia una nota. Energia ed eleganza. Andava tenuto come ha ripetuto Lauro più volte. Roberta Scandurra si è spostata invece sull’elettronica anni ’00 con la complicata Heads Will Roll. Ha dimostrato che può cantare tutto, anche il pop, senza perdere la sua anima punk rock. Sì, con la squadra di Paola ci si potrà divertire.
La squadra di Francesco Gabbani
Per lui era la prima volta con il meccanismo delle sedie, eppure dobbiamo dire che ha saputo reggere molto bene la pressione. La sua squadra è un’altra delle più variegate, ma allo stesso legata da un filo comune che è quel pizzico di autorialità che accomuna i tre talenti scelti. PierC è il favorito di X Factor 2025 ed è, ancora una volta riuscito a far piangere tutti. Cinque giorni suonata al pianoforte fa commuovere persino la sua futura compagna di squadra MICHELLE. Ecco, lei è una delle scommesse di Gabbani. La sua versione elettronica di Fai rumore è stato un grandissimo rischio, ma il risultato è stato convincente. Starà al suo giudice lavorare sugli equilibri tra produzione ed emotività.
tellynonpinagere con Pastello bianco dei Pinguini Tattici Nucleari ha giocato sul sicuro. La sua arma vincente è l’emozione che riesce a trasmettere con il suo timbro e la sua aura malinconica. Molto più funzionale lui per un programma come X Factor rispetto a Pietro Mazzoli. La sua versione leggermente jazzata di Sono solo canzonette lo scioglie completamente paragonata alle sue passate esibizioni. Tuttavia, la teatralità a tratti è quasi eccessiva. Un po’ un peccato che tutte le band, per motivi diversi, non siano riuscite a passare ai live. Quest’anno l’unica è quella di Lauro. Se i Nelav cadono sui Gorillaz e Feel Good Inc. con una cover davvero spenta sia a livello strumentale che vocale, i Pagoda Universe tolgono tutta l’ironia da Fuori dal tunnel di Caparezza. Però bisogna dare loro atto che l’interazione tra batteria e contrabbasso era davvero interessante.
Gli Abat-Jour dei tre gruppi erano quelli che avevano più possibilità. Stuck in the Middle With You, pur senza un chitarrista, dà dimostrazione della loro abilità nel suonare. La voce del frontman era una delle più interessanti di quest’anno. Unica pecca la giovane età e le idee ancora chiare sul percorso artistico da intraprendere.
La squadra di Achille Lauro
Ogni anno, perlomeno ai bootcamp, c’era sempre una squadra delle polemiche. Una scelta che scatenava il pubblico da casa e sui social. Quest’anno, complice il meccanismo, è accaduto alle Last Call e il diretto interessato è Achille Lauro. Andiamo subito al dunque: l’unica band di X Factor 2025 saranno i Copper Jitters. Da X Pass si esibiscono per ultimi, ma fanno un disastro. Già lo si percepiva quando hanno pronunciato i Blur come Blur. Si fossero presentati così alle audition non avrebbero nemmeno passato il turno. Li salva l’inedito e il fatto che Lauro abbia davvero scommesso su di loro e ci creda in modo quasi religioso. A tal punto da farli sedere al posto di un’altra band che, pur senza rappresentare qualcosa di innovativo o strabiliante, aveva comunque appena eseguito una versione da applausi di Running Up That Hill. I Plastic Haze hanno convinto quasi di più abbandonando le distorsioni e adottando sound rock più acustico.
Alfredo Fiore, forte della sua scrittura, avrebbe meritato una sedia, ma è anche vero che ha un progetto già ben avviato (è già in Warner). Forse ci sarebbe stato poco su cui lavorare. Per l’altro Fiore invece, Francesco (di Fiore) è troppo presto. La sua voce è forte ma ancora non riesce a controllarla del tutto. Vittoria Donda, al contrario, ha sbagliato la scelta del pezzo. Poteva sfruttare meglio l’occasione in quanto aveva tutte le carte in regola.
La squadra di Lauro si completa quindi con uno dei pezzi da novanta di X Factor 2025. EroCaddeo è tra i papabili finalisti: timbro, espressività e scrittura. Ha tutto. Layana Oriot invece è bravissima a capire ciò che serve per convincere il suo giudice. Portando un brano complesso, ma catchy di Chappell Roan conquista anche il pubblico. Per qualche secondo è sembrata una diva navigata diva navigata. Al di là delle polemiche, in vista dei live che partiranno dal prossimo 23 ottobre su Sky Uno e Now, le squadre di X Factor 2025 sembrano molto più equilibrate rispetto al passato. E questo non era scontato.