Eric Clapton, nato il 30 marzo 1945 a Ripley, in Inghilterra, è considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Con una carriera che abbraccia oltre sei decenni, Clapton ha rivoluzionato il panorama musicale. La sua influenza va ben oltre le sue performance live e le sue registrazioni discografiche, poiché la sua capacità di emozionare attraverso la musica lo ha reso una figura leggendaria nel mondo della musica.
Gli inizi della carriera
La passione di Clapton per la chitarra si sviluppa fin da giovane, quando inizia a suonare ispirato dai grandi chitarristi blues come B.B. King, Robert Johnson e Muddy Waters. La sua carriera musicale prende il volo quando si unisce a diverse band nel corso degli anni ’60, prima di entrare nel gruppo The Yardbirds nel 1963. In questo periodo, Clapton si fa notare per la sua abilità con la chitarra elettrica, portando un suono innovativo che attira subito l’attenzione.
Nel 1966 Clapton lascia gli Yardbirds per unirsi alla band John Mayall & the Bluesbreakers, dove le sue doti di chitarrista vengono ulteriormente perfezionate. La sua performance nell’album Blues Breakers with Eric Clapton (1966) lo consacra come uno dei migliori chitarristi dell’epoca e gli permette di acquisire un’importante reputazione nel panorama musicale britannico.
I Cream e la carriera da solista
Nel 1966 Clapton fonda Cream, una delle band più influenti della storia del rock. Con Jack Bruce al basso e Ginger Baker alla batteria, i Cream creano un suono potente che mescola blues, jazz e rock psichedelico. Album come Fresh Cream (1966), Disraeli Gears (1967) e Wheels of Fire (1968) contengono alcuni dei pezzi più iconici della storia del rock, tra cui Sunshine of Your Love, White Room e Crossroads. La band diventa una delle più grandi e influenti dell’epoca, ma si scioglie nel 1968, dopo soli due anni di attività.
Dopo la fine dei Cream, Clapton continua la sua carriera da solista, pubblicando nel 1970 il suo primo album omonimo. L’album segna l’inizio di una lunga e prolifica carriera da solista, con Clapton che si cimenta in vari stili musicali, sempre mantenendo la sua impronta personale. Il brano Layla, tratto dall’album Layla and Other Assorted Love Songs (1970), scritto insieme a Jim Gordon e registrato con la sua band Derek and the Dominos, è uno dei suoi pezzi più celebri e resta uno dei classici del rock.
Successi e tragedie personali
Nel corso degli anni ’70 e ’80, Clapton continua a pubblicare album di successo, tra cui 461 Ocean Boulevard (1974), che contiene il grande successo I Shot the Sheriff, cover del brano di Bob Marley. L’album lo consacra anche come un artista versatile, capace di mescolare blues, rock e reggae. Nel 1992, Clapton pubblica Unplugged, un album che raccoglie esibizioni acustiche e che include la versione di Tears in Heaven, una canzone che Clapton scrive per il suo figlioletto Conor, tragicamente scomparso nel 1991. Questo brano, carico di emozione e dolore, diventa uno dei suoi maggiori successi e vince numerosi premi.
Le difficoltà personali e le tragedie non sono mai lontane dalla vita di Clapton. Oltre alla perdita del figlio, Clapton ha combattuto con il problema della dipendenza da alcol e droghe per molti anni. La sua lotta contro la dipendenza è stata pubblicamente documentata e ha avuto un impatto sulla sua musica e sulla sua vita.
L’eredità musicale
Eric Clapton ha avuto una carriera incredibile, e il suo impatto sulla musica è incalcolabile. Con più di 100 milioni di dischi venduti, numerosi Grammy Awards e onorificenze internazionali, Clapton è uno dei musicisti più celebrati di tutti i tempi. La sua capacità di mescolare influenze blues con il rock ha definito il suono di intere generazioni, e la sua tecnica chitarristica, con il caratteristico fraseggio lento e pieno di sentimento, ha ispirato innumerevoli chitarristi.
Oltre alla sua carriera solista, Clapton ha continuato a collaborare con molti altri musicisti di fama mondiale, come George Harrison, B.B. King, J.J. Cale e Phil Collins. Nel 2004 ha pubblicato Me and Mr. Johnson, un album tributo a Robert Johnson, il leggendario chitarrista blues che ha ispirato Clapton. Con quest’album, Clapton celebra le radici del blues, il genere che ha plasmato la sua musica.