Pink Floyd

I Pink Floyd sono una delle band più influenti e iconiche nella storia della musica rock, noti per la loro musica sperimentale, le tematiche filosofiche e la straordinaria abilità nel creare atmosfere psichedeliche ed emotive. La band ha attraversato decenni di carriera, segnando profondamente la cultura musicale con album leggendari e performance dal vivo mozzafiato.

Gli inizi

I Pink Floyd si formano nel 1965 a Londra, inizialmente come una band di supporto per la scena musicale psichedelica. I membri originali erano Syd Barrett (chitarra e voce), Roger Waters (basso), Nick Mason (batteria) e Richard Wright (tastiere). Il loro nome deriva da due leggende del blues, Pink Anderson e Floyd Council.

Nel 1967 il loro album di debutto, The Piper at the Gates of Dawn, viene pubblicato, caratterizzato da suoni psichedelici e testi surreali. Il disco è un successo critico, ma la band inizia ad affrontare difficoltà interne a causa dei problemi psicologici di Barrett, che lascia il gruppo nel 1968. Nonostante la sua dipartita, l’influenza di Barrett sulla musica del gruppo è indelebile.

Il periodo d’oro

Nel 1973 i Pink Floyd pubblicano The Dark Side of the Moon, uno degli album più celebrati di tutti i tempi. Con brani come Money, Time e Us and Them, l’album esplora temi come la morte, la follia, l’alienazione e la condizione umana, ed è un successo commerciale e di critica senza precedenti. Il disco resta per anni in cima alle classifiche mondiali e viene definito uno dei più grandi album della storia del rock.

Nel 1975 esce Wish You Were Here, che continua su questa strada filosofica e musicale. Il disco, dedicato a Syd Barrett, esplora la perdita e l’alienazione, con tracce indimenticabili come Shine On You Crazy Diamond e Wish You Were Here. La band, ormai consolidata, è al culmine della sua carriera artistica.

L’apice e le difficoltà interne

Nel 1977 i Pink Floyd pubblicano Animals, un album che segna un distacco dalle sonorità psichedeliche degli esordi, con una maggiore enfasi sul rock progressivo e critiche alla società capitalista. Il disco contiene tracce epiche come Dogs e Pigs, che riflettono le frustrazioni di Roger Waters riguardo alla condizione sociale e politica del suo tempo.

L’album successivo, The Wall (1979), è forse il progetto più ambizioso della band, una rock opera che esplora la solitudine, la follia e il distacco emotivo. The Wall racconta la storia di Pink, un personaggio ispirato in parte a Syd Barrett, e contiene alcuni dei pezzi più iconici della band, come Another Brick in the Wall, Comfortably Numb e Hey You. Il disco è un successo commerciale enorme, e il tour che accompagna l’album diventa leggendario per le sue spettacolari performance dal vivo, con l’erezione di un muro simbolico sul palco.

Tuttavia, durante la registrazione di The Wall, le tensioni interne tra i membri del gruppo aumentano. Il dominio di Waters sulla band cresce, portando a un progressivo allontanamento di David Gilmour (chitarrista e voce) e alla definitiva uscita di Roger Waters nel 1985.

La fine dell’era classica e la fase post-Waters

Con l’uscita di Waters, i Pink Floyd continuano a fare musica, sebbene la band sia ormai cambiata in modo irreversibile. Nel 1987 pubblicano A Momentary Lapse of Reason, un album che segna un ritorno alle radici sonore degli anni precedenti, ma che suscita reazioni miste da parte dei fan e della critica. La band prosegue con il tour per questo album, ma il ricordo della formazione originale rimane forte.

Nel 1994 i Pink Floyd pubblicano The Division Bell, un album che esplora il tema della comunicazione e della separazione, e che include brani memorabili come High Hopes e Keep Talking. L’album segna un ritorno del gruppo alle sonorità più intime e riflessive degli anni d’oro, ma non riesce a replicare il successo di album precedenti.