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Anna al Fabrique di Milano: una tipa come noi

Ieri sera la rapper ha iniziato la sua “residency” di cinque date (tutte super sold out) nel club milanese, e se da una parte ha mostrato che nella scena non esiste nessuna come lei, dall’altra ci ha ricordato che nonostante tutto rimane una di noi girlz

Autore Greta Valicenti
  • Il12 Novembre 2024
Anna al Fabrique di Milano: una tipa come noi

Anna in concerto al Fabrique di Milano, foto di Federico Earth

Il Fabrique di Milano è straripante per la prima delle cinque date (tutte super sold out) di Anna. Pupazzi di Hello Kitty sventolati in aria e ragazze (finalmente uno show rap dove la maggioranza del pubblico è femminile) di tutte le età riempiono ogni centimetro disponibile per assistere alla celebrazione della donna dell’anno (e no, non solo per noi che l’abbiamo nominata tale durante la prima edizione italiana dei Billboard Women In Music).

Del resto, il 2024 è stato tutto suo. Il suo album/manifesto di debutto, Vera Baddie, ha stazionato al primo posto in classifica per nove settimane consecutive (infrangendo un record imbattuto da 16 anni). Oltre 1 milione e 350 mila copie certificate in un solo anno. E – cosa ancora più importante dei numeri – sta abbattendo come mai accaduto prima le differenze di genere nel rap italiano.

Insomma, verrebbe da dire che Una tipa come lei – semicitando il brano più personale del disco, quello a cui è più affezionata in assoluto – proprio non esiste. E se da una parte è davvero così – perché nessuna come lei si è fatta strada nel genere giocando esattamente come fanno i rapper uomini (che durante il suo show sono quasi un corredo), ribaltando a suo favore quel linguaggio che per troppo tempo è stato di esclusivo appannaggio maschile (tradotto: sì, noi possiamo auto-definirci le Best Bitch Ever), dall’altra Anna al Fabrique di Milano ci ha ricordato che in realtà è una tipa come noi.

Anna a Milano: star senza essere diva

Anna è indubbiamente una star (e persino quella dall’appeal più internazionale), ma la sua forza sta proprio nel comportarsi come se non lo fosse. In lei non c’è traccia di divismo, nulla è artefatto o costruito. E il suo pubblico – il suo esercito di baddie – lo sa.

Per questo tra le frasi che rimbombano più spesso tra le mura del Fabrique ci sono “Anna una di noi”, “Anna sei mia sorella”: la rapper spezzina non è infatti una figura irraggiungibile, ma una ragazza in cui potersi rivedere, dal lato sbarazzino di pezzi come I Got It, Why U Mad, Mulan, Tt le girlz, Hello Kitty la super hit 30°C alle fragilità che traspaiono da Tonight, Miss Impossible e Show Me Love. Perché, come ci aveva raccontato nella nostra intervista, “Essere una baddie non vuol dire solo essere una ragazza che si diverte, ma è colei che trasmette determinazione alle altre ragazze, che le aiuta nel momento del bisogno”.

Sul palco poi Anna non trattiene nulla, dall’energia che rilascia su ogni pezzo in scaletta alle frasi e le espressioni che lasciano trapelare tutta la genuinità di una ragazza di 20 anni. «Raga assurdo, sono troppo emozionata», è ciò che ripete più spesso, e la sincerità delle sue parole è palpabile, così come lo è l’impegno che ha messo nella preparazione di questo spettacolo. Senza troppi orpelli ma diretto, che riflette la crescita artistica che Anna ha fatto dai tempi di Bando ad oggi. Quattro anni in cui tutto è cambiato e in cui lei è diventata tutto quello che sognava: semplicemente e meravigliosamente se stessa.

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