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“Argylle”, uno spy-thriller a ritmo di musica con protagonisti Dua Lipa e i Beatles

Il nuovo film di Matthew Vaughn è intricato, divertente, ricco di musica e con un cast di star: Henry Cavill, Bryan Cranston, Sam Rockwell, Samuel Lee Jackson e John Cena. Prodotto da Apple Studios e Marv Films, distribuito da Universal, da domani 1 febbraio è al cinema

Autore Samuele Valori
  • Il31 Gennaio 2024
“Argylle”, uno spy-thriller a ritmo di musica con protagonisti Dua Lipa e i Beatles

Dua Lipa e Henry Cavill in una scena del film

Per quanto uno scrittore cerchi di rifugiarsi nella fantasia, tenda delle trappole al lettore creando dei personaggi troppo strani per essere credibili, c’è sempre quel pizzico di verità che gli sfugge. Può capitare che lo faccia in modo consapevole oppure, al contrario, che sia opera dell’inconscio. È quanto accade alla protagonista di Argylle – La super spia Elly Conway (Bryce Dallas Howard), una scrittrice di romanzi spy thriller di successo. Genere postmoderno per eccellenza, dove l’identità si frantuma insieme alla linearità del tempo. Matthew Vaughn conosce bene i trucchi e, sulla scia dei tre capitoli di Kingsman, dirige un film che è parodia creativa dello spionaggio. Argylle si nutre di iperboli visive e di un cast ricco di volti noti, tra cui un’inedita Dua Lipa.

Un racconto nel racconto

La trama del nuovo film di Matthew Vaughn ricalca gli stilemi tipici della spy story: le sorprese si susseguono una dietro l’altra. Lo spettatore a un certo punto non sa più se credere o meno al personaggio, anzi, è convinto che la verità non esista. Tutto questo è enfatizzato, nella prima parte soprattutto, dallo stratagemma metanarrativo. Le creazioni di Elly Conway si sovrappongono alla realtà: il suo Argylle statuario (Henry Cavill) è il prototipo dell’agente segreto perfetto e lei ne conosce fin troppo bene le mosse. D’altronde la catchphrase del film è proprio «The greater the spy, the bigger the lie». Più è imponente la spia, più grande è l’inganno.

L’illusione nella quale vive la protagonista per diverso tempo, insieme a quella che di riflesso è vissuta dagli spettatori, è figlia anche dei meccanismi della memoria. L’indefinitezza dei ricordi e la loro manipolabilità giocano un ruolo primario nella trama. Come in un film di Guy Ritchie, una delle principali influenze della cinematografia di Vaughn, alla fine tutto torna, ma non è quella la cosa più importante. È il film-gioco, il continuo rimescolamento delle carte a rendere chi guarda partecipe della disgregazione del racconto. Tanto che alla fine, non è la ricerca della verità – o del codice, se si vuole rimanere al livello primario della trama – ma la sua continua messa in discussione.

A rendere tutto ancora più surreale e divertente è il fatto che il romanzo della protagonista, Argylle appunto, esista, sia acquistabile e sia firmato Elly Conway.

Argylle la super spia Dua Lipa
Bryce Dallas Howard in “Argylle”

Now and Then: la musica dei Beatles e la magnetica Dua Lipa

I personaggi ballano in continuazione. Persino quando sullo schermo sale l’adrenalina insieme al numero dei proiettili, tutto avviene a ritmo di musica e in modo scenografico. L’onore del primo ballo di Argylle tocca a Dua Lipa. La popstar non ha un minutaggio lunghissimo, ma riesce comunque a bucare lo schermo con il suo modo di fare misterioso e sensuale, da cattiva astuta e spietata. Come quando sale in sella alla moto e sfreccia per le strette vie di Atene sparando a destra e a manca.  

La colonna sonora di Argylle – La super spia si regge, ad eccezione di alcune scene, su un unico brano: Now and Then, l’ultima canzone dei Beatles. Per giocare con i piani temporali, gli stessi che si intersecano nella mente della protagonista, e unire la realtà e la fantasia, non poteva esserci scelta migliore. La storia della canzone dei Fab Four pubblicata quest’anno è oramai nota e consegnata alla leggenda: un lavoro di recupero magistrale – la demo piano e voce di Lennon – miscelato con delle registrazioni più recenti. Il passato e il futuro che avvengono nello stesso momento in una canzone che nasce già come un classico, quindi, senza tempo.

Now and Then torna in molte scene, essendo la canzone preferita, oltre che della protagonista, anche di Aiden Wild (Sam Rockwell). In versione originale e anche remixata, è il leitmotiv che accompagna lo spettatore negli snodi principali del film.

Henry Cavill, Dua Lipa e John Cena in “Argylle”

Un film di Matthew Vaughn per gli amanti di Matthew Vaughn

Argylle si legge “argail” – l’importanza di questa precisazione la comprenderete vedendo il film – è uno dei molteplici giochi di prestigio del regista. Matthew Vaughn, a differenza del passato, non firma la sceneggiatura. Il lavoro di Jason Fuchs (Pan – Viaggio sull’isola che non c’è, L’Era glaciale 4), che ha ideato anche il soggetto, è magistrale nel costruire Argylle – La super spia come un’opera di Vaughn a tutti gli effetti. La messa in scena, le battute che si aggrappano alla cultura popolare – quella su Jeffrey Dahmer vi strapperà più di un sorriso – ricalcano la scrittura a cui il regista ci ha abituato negli anni.

La mano di Vaughn è evidente nelle scene d’azione che, come al solito, costringono chi vede alla sospensione dell’incredulità. Se amate il cinema del regista londinese adorerete il pattinaggio sul petrolio o la colorata e violenta “fuga d’amore” dei due protagonisti. Se al contrario non sopportate lo stile irrisorio e fumettistico, allora sarà la faccenda sarà più complessa.  Per esempio, l’utilizzo degli effetti speciali è massiccio e, in un’ottica postmoderna, non viene per nulla mascherato. La computer grafica non è sfruttata per generare l’illusione, ma per rendere coscienti gli spettatori che la stessa illusione la si sta creando.

Argylle – La super spia è una parodia riuscita del genere anche per via di un cast che funziona alla perfezione. Sam Rockwell è nel suo territorio ideale. Samuel Lee Jackson è come se interpretasse se stesso, soprattutto quando è intento a guardare i suoi Los Angeles Lakers. John Cena si rivela ancora una volta una maschera comica irresistibile. Vanno citati ovviamente Bryan Cranston – qui in una divertente veste sopra le righe – e la sua compagna (nel film) Catherine O’Hara. Quando i due recitano la parte dei genitori le vibes anni ’90 prendono il sopravvento. Da un lato ricordano la famiglia di Malcolm in the Middle – in quel caso la mamma era interpretata da Jane Kaczmarek – dall’altro, le espressioni di apprensione dell’attrice riportano lo spettatore ai tempi di Mamma, ho perso l’aereo.

Matthew Vaughn firma un’opera intricata, una sorta di percorso a ostacoli, senza mai annoiare lo spettatore. Argylle – La super spia un’opera ben scritta, ma soprattutto divertente. Ed è questa la cosa più importante.

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