Brunori Sas nei palasport con un show “familiare” contro la paura: «Oggi è complicato capire come scrivere»
Dopo l’inaspettato terzo posto al Festival di Sanremo, il cantautore è tornato dal vivo al PalaElachem di Vigevano per la data zero del tour: «Abbiamo puntato sull’aspetto musicale e abbiamo scremato le artificiosità. Tutto è suonato dal vivo»

Foto di Luca Marenda
Un concerto e un tour per il popolo “brunoriano” e per i “brunoriani” dell’ultima ora, coloro che «non sapevano di esserlo prima di Sanremo», come li descrive scherzosamente Brunori Sas nel camerino del PalaElachem di Vigevano. Il cantautore calabrese ha scelto di tornare alle origini dopo «l’inferno ligure» con uno spettacolo che ripropone la stessa atmosfera che viveva nei club a inizio carriera. Non è un caso che la scaletta inizi con la prima canzone del suo primo album, Il pugile, suonata da solo sul palco, con le luci accese entrando in scena suonando l’inseparabile chitarra. «Volevo diversificare rispetto al tour precedente dove entravo come una star. Rivedendomi sembravo un po’ ridicolo, quindi ho scelto di fare un ingresso in scena come lo facevo nei locali nel 2009. E poi mi piaceva giocare con il titolo della successiva Il morso di Tyson» spiega.
Il palco, allestito con una pedana di legno su quattro livelli che riproduce una noce, si popola fin dalla seconda canzone con la sua band storica e una sezione di fiati. Durante i primi cinque brani Brunori Sas va dritto, suona e non parla «per non spezzare l’atmosfera». Ma dopo La vita com’è, cantata da tutto il pubblico con uno slancio non indifferente, Dario si lascia andare dando spazio al lato ironico che lo contraddistingue da sempre. «Se sono qua è colpa vostra e di Sanremo» dice.
Il sorriso e il finto sarcasmo nascondono la profonda riconoscenza e il genuino stupore di un terzo posto inaspettato. «Al Festival mi sono divertito perché l’ho preso come un gioco. Ho avuto anche la fortuna che le cose hanno preso una piega sorprendente. Al momento del podio mi sembrava di essere in un Truman Show. Devo dire che mi sono divertito anche a fare tutte le attività collaterali che erano quelle che all’inizio mi mettevano più paura» spiega dopo il concerto.
Il cantautorato contro la paura
«Come cantautori in senso più classico abbiamo riconquistato uno spazio e sono contento di questo. Magari è una cosa passeggere, ma è la dimostrazione che il pubblico voleva qualcosa di diverso» aggiunge facendo riferimento anche all’exploit di Olly e Lucio Corsi. L’aspetto cantautorale è uno dei temi più cari a Brunori Sas ed è la colonna portante del suo show nei palazzetti. «Abbiamo puntato sull’aspetto musicale e abbiamo scremato le artificiosità. È tutto dal vivo, addirittura c’è il click in soli tre o quattro brani» racconta. «Tutto questo mi rende libero. Posso cazzeggiare e improvvisare. Rimango sempre dell’idea di provare a rendere ogni concerto un evento unico. È giusto che la gente possa assistere a un atto irripetibile».
E se all’inizio un po’ più silenzioso rispetto ai suoi standard attribuisce un po’ di emozione – «non era per nulla scontato» – è certo che le cose potranno prendere una piega diversa nelle prossime date, ma mai sovrastando le canzoni. Non c’è infatti copione, Brunori Sas introduce i vari pezzi improvvisando sul momento e, prima di Canzone contro la paura, scherza sarcasticamente sul fatto che il mondo sia per fortuna “cambiato in meglio” rispetto al 2017. Dietro le quinte però Dario, va dritto al punto senza il filtro dell’ironia: «La situazione è molto peggiorata rispetto a quando ho scritto quel brano. In quel periodo c’era un certo sdegno per un tipo di linguaggio violento che stava tornando, però era relegato al mondo virtuale dei social. Oggi è diventato parte del mondo reale».
Che ruolo può avere allora la scrittura? «Mi viene in mente un carteggio tra Pasolini e Moravia nel quale i due autori discutevano proprio di questo aspetto sul quale mi sto interrogando anch’io da qualche tempo. La scrittura creativa può funzionare in determinati momenti storici, ma ce ne sono altri in cui è necessario passare alla forma più diretta del “comizio e delle barricate”» spiega il cantautore.
La famiglia
Un aggettivo, sfruttato anche dallo stesso Brunori Sas per descrivere il concerto di Vigevano, è stato “familiare”. Un termine che descrive perfettamente anche il suo ultimo album L’albero delle noci che parla della felicità e dell’impegno necessario per mantenere saldi i rapporti. «Io sono un familista morale. È un modello in cui mi sento più al sicuro e forse anche per questo la band è rimasta la stessa fin dall’inizio. Ripropone lo stesso schema. La famiglia mi dà molta gioia, ma comporta anche tanta fatica» rivela Dario. Molti dei nuovi brani, per la prima volta presentati dal vivo in questo tour, affrontano il tema. Dal vivo colpisce l’energia di Più acqua che fuoco, inserita nella sezione centrale, quella più rock, della scaletta al fianco di Lamezia Milano e Capita così.
Tuttavia, il pezzo più sorprendente dal vivo è l’opening track del disco Per non perdere noi durante la quale sui due schermi laterali scorrono le immagini in bianco e nero del matrimonio dei suoi genitori. «Vedi che il Super8 funziona sempre (ride n.d.r.). All’inizio quello avrebbe dovuto essere il videoclip del singolo. Dopo aver fatto uscire L’albero delle noci, che in parte affronta una tematica simile, ho preferito evitarlo. In questo momento mi sto rendendo conto che sto esponendo tanto in pubblico la mia famiglia. Sono in una fase in cui mi sto interrogando sul modo giusto per cautelarmi e cautelarla» spiega Dario.
Anche per quanto riguarda la regia durante lo show è prevalso un approccio più legato ai dettagli. Un modo per evitare che il pubblico si concentrasse solo sugli schermi e non guardasse il palco. Nel suo show nei palazzetti, per quanto visto alla prima di Vigevano, come spesso accade, sembrano funzionare meglio i pezzi in cui Brunori Sas si affida solo alla chitarra e alla voce, come nell’immancabile Guardia ’82. Perché dai club si è partiti e ai club si ritorna, è un cordone ombelicale che non si rescinde, anche se si suona nei palazzetti o nelle piazze italiane d’estate. L’eccezione arriverà con i due eventi al Circo Massimo a Roma (18 giugno) e all’Arena di Verona (3 ottobre) quando il cantautore si esibirà, sempre con la sua band, ma accompagnato dall’orchestra.
Tutte le date di Brunori Sas
Il tour nei palazzetti
- Domenica 16 marzo 2025 || Firenze @ Nelson Mandela Forum – SOLD OUT
- Mercoledì 19 marzo 2025 || Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
- Sabato 22 marzo 2025 || Torino @ Inalpi Arena
- Mercoledì 26 marzo 2025 || Napoli @ PalaPartenope
- Venerdì 28 marzo 2025 || Casalecchio di Reno (BO) @ Unipol Arena
- Domenica 30 marzo 2025 || Assago (MI) @ Unipol Forum – SOLD OUT
- Lunedì 31 marzo 2025 || Assago (MI) @ Unipol Forum
Live con orchestra
- Mercoledì 18 giugno 2025 || Roma @ Circo Massimo
- Venerdì 3 ottobre 2025 || Verona @ Arena di Verona
Il tour estivo
- Sabato 28 giugno 2025 || Codroipo (UD) @ Villa Manin
- Martedì 1 luglio 2025 || Collegno (TO) @ FLOWERS FESTIVAL c/o Parco della Certosa
- Sabato 5 luglio 2025 || Pistoia @ PISTOIA BLUES c/o Piazza Duomo
- Venerdì 11 luglio 2025 || Genova @ ALTRAONDA FESTIVAL c/o Arena del Mare Porto Antico
- Domenica 13 luglio 2025 || Cattolica (RN) @ Arena della Regina
- Martedì 15 luglio 2025 || Fermo @ Piazza del Popolo
- Giovedì 17 luglio 2025 || Salerno @ Piazza della Libertà
- Venerdì 18 luglio 2025 || Bari @ LOCUS FESTIVAL c/o Fiera del Levante
- Venerdì 1 agosto 2025 || Assisi (PG) @ SUONI CONTROVENTO c/o Rocca Maggiore
- Domenica 3 agosto 2025 || Alghero (SS) @ FESTIVAL ABBABULA c/o Anfiteatro Ivan Graziani
- Venerdì 8 agosto 2025 || Diamante (CS) Teatro dei Ruderi di Cirella
- Domenica 10 agosto 2025 || Catania @ SOTTO IL VULCANO FEST c/o Villa Bellini
- Sabato 23 agosto 2025 || Montesilvano (PE) @ MAREA FESTIVAL c/o Lungomare