I CCCP lanciano la mostra che celebra i 40 anni: «Siamo ancora degli iconoclasti»
Da ottobre a febbraio andrà in scena a Reggio Emilia “Felicitazioni! CCCP fedeli alla linea 1984 – 2024”, una curatissima mostra alla band di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni
Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur si sono ritrovati attorno al tavolo presidenziale di quella che fu la storica sede provinciale del PCI, a Palazzo Masdoni di Reggio Emilia per presentare la mostra Felicitazioni! CCCP fedeli alla linea 1984 – 2024. Una sorta di cortocircuito spaziotemporale che s’innesca ancor di più pensando che questa “reunion” (per adesso solo per fini promozionali) è avvenuta il giorno dopo la morte di Silvio Berlusconi.
Una mostra che è un autentico viaggio. Un percorso nel passato, come ha detto Massimo Zamboni, che da quello si è compreso oggi in conferenza stampa è stato il vero fautore di questo progetto espositivo che sarà inaugurato il 12 ottobre e proseguirà fino all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia.
Fondamentale l’archivio di Annarella
Per celebrare i 40 anni dall’uscita del primo EP dei CCCP, Ortodossia, i quattro si sono fatti aiutare da una pletora di professionisti. Da Stefania Vasques ai contributi artistici di Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini. Il light design sarà firmato da Pasquale Mari. È stata coinvolta anche la figlia del grande fotografo Luigi Ghirri, Adele. Per l’occasione si è dato “forma e sostanza” (un titolo familiare per chi ama la band…) a un immenso archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze.
«Sono stata io nel tempo ad archiviare con cura tutte le cose che producevamo ai tempi», afferma Annarella. Massimo Zamboni svela: «Certamente, per un gruppo iconoclasta come eravamo noi, sembra una contraddizione dar forma a una mostra celebrativa. Ma nonostante tutto dobbiamo e vogliamo rendere omaggio alla nostra storia. Non sarà una mostra di memorabilia rock’n’roll. Ma sarà un percorso che creerà dei cortocircuiti nei vostri pensieri e anche delle perplessità che noi stessi ancora oggi abbiamo. Ci sarà una parte cronologicamente ordinata e poi una parte più tumultuosa che sarà una sorta di raffigurazione di uno spazio occupato come quelli in cui ci capitava di vivere e suonare».
Un loquace Giovanni Lindo Ferretti ha sottolineato poi che «i CCCP sono sempre stati legati e sovrastati dall’attualità. Ora non siamo più giovani, belli e strafottenti, ma siamo rimasti pericolosi. Io e Fatur non abbiamo mai pensato a fare una mostra su di noi… La prima volta che Annarella mi ha buttato la cosa lì, io ho detto: “Aspettate che io muoia”. Poi ho scoperto che loro avevano già organizzato tutto. Nello stesso tempo un gruppo di giovani registi stava raccontando la nostra storia. Ci siamo ritrovati il 27 settembre scorso e dopo il film abbiamo deciso che era venuto il momento di stare di nuovo insieme e ci siamo ritrovati molto bene assieme. Insomma, le cose capitano, devono alla fine accadere se si creano le condizioni. Penso per esempio ai chiostri di San Pietro: per me sono importantissimi».
L’esposizione, che sottolineerà la forza dirompente dei testi e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorrerà l’intera storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80. Da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri e Amanda Lear. Un percorso cronologico e antologico porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai CCCP, la gestazione di ognuno di essi. Il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Il racconto cronologico lascerà infatti anche spazio a ambientazioni immersive atte a ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini. Il caos dell’essere CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.
Il Gran Galà Punkettone dei CCCP
Non mancherà un vero e proprio evento che ancora non sappiamo che forma esattamente prenderà – come hanno sottolineato Massimo Zamboni e Giovanni Lindo Ferretti – e sarà il 21 ottobre Al Teatro Valli Il Gran Galà Punkettone, con la presenza anche di Daria Bignardi. «L’unica nostra preoccupazione è che vada in sold out in pochi minuti e che tanti amanti della band non potranno esserci», commenta il direttore generale della fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
«Non parliamo di “reunion”. Ma piuttosto ci siamo ritrovati come se fossimo stati delle cellule dormienti in un mondo dove ancora c’è l’impero del male presente, nonostante oggi siamo davanti alla morte del Cavaliere, che quando eravamo i CCCP era agli antipodi nostri, e a una guerra. Quello che succederà al Teatro Valli non lo sappiamo esattamente ancora. Ci sono così tanti stimoli che non sappiamo da dove partire e non sarà solo la musica», ha aggiunto Massimo Zamboni.
«Quando noi ci siamo ritrovati il 27 settembre scorso e dopo il film abbiamo deciso che era venuto il momento di stare di nuovo insieme. Ci siamo ritrovati molto bene assieme. Con il Gran Galà Punkettone e la mostra non vogliamo mettere in scena la nostra caricatura. In vecchiaia vogliamo trasmettere la stessa dignità di allora però, senza essere strafottenti perché non vorremmo mai essere ridicoli», ha chiosato Giovanni Lindo Ferretti.
Ci troviamo a Reggio di sicuro.