Chappell Roan è la nuova stella pop e queer made in USA che devi conoscere
Conosciamo meglio questa venticinquenne del Midwest americano che sta scalando le classifiche e fa parlare di sé per la sua immagine e i suoi testi nel suo album di debutto da poco in circolazione, “The Rise and Fall of a Midwest Princess”, un tripudio pop tra Charli XCX, Katy Perry e Patsy Cline
Un titolo bowieano per uno dei dischi pop più divertenti del momento, ma soprattutto questa frase è un sunto perfetto della parabola artistica di Chappell Roan. E per capirlo bene, dobbiamo partire da lontano. Kayleigh Rose Amstutz era una ragazzina del Midwest che sin dall’età di 10 anni amava esibirsi e cantare e ancora in adolescenza, dopo la morte del beneamato nonno, Dennis K. Chappell, la nostra nuova eroina pop decise di cambiare nome unendo il cognome del nonno con parte del titolo di un’antica canzone, amata dai cowboy (The Strawberry Roan). Da quel momento Roan ha pazientemente aspettato il suo turno per il successo. E non è stata una strada in discesa.
Gli inizi difficili di Chappell Roan
A soli 17 anni, infatti, Roan si era fatta notare su YouTube con una delle sue prime composizioni, Die Young. Una canzone che aveva convinto l’Atlantic Record a farle firmare un contratto. Ma non è stato tutto rose e fiori. Chappell ha vissuto in una sorta stand by promozionale, nonostante avesse deciso di lasciare la casa di famiglia a Springfield nel Missouri per avventurarsi nella più grande Los Angeles. Ed è qui che Chappell Roan decide di diventare apertamente queer. Sono anni difficili per una ventenne. È crudele la vita in una metropoli come L.A., ed è in quel momento che le cose per Roan stavano per crollare definitivamente. Decise così di tornare nel Midwest, ma senza perdere la voglia di scrivere canzoni e fare concerti nelle zone rurali del Missouri. Nel mentre, lavoricchia in un coffee shop. Come se non bastasse, le venne diagnosticata una forma di disturbo bipolare.
La scommessa vinta
Verso la fine del 2020, Roan tentò la sua ultima carta, stabilito che non poteva scrivere musica mentre era “depressa in una anonima fattoria”. Senza avere neanche in mano un contratto discografico, decise di ritornare a Los Angeles. Questa volta, Chappell Roan decise di esporre nelle sue nuove canzoni tutte le sue stranezze e debolezze e di presentarsi con un look eccentrico. Il punto di svolta è stata la collaborazione con Dan Nigro (un passato da cantante nella indie band As Tall As Lion e un presente come autore per star Olivia Rodrigo, Kylie Minogue o Caroline Polachek). Uno dei risultati del cambiamento è stato Pink Pony Club, la storia di una ragazza che lascia la sua città di provincia per diventare una spogliarellista a West Hollywood.
Di recente su Vanity Fair USA la cantante ha ammesso che «Roan è la versione drag queen di me stessa, con in più un po’ di cattivo gusto. Adesso non ha paura di dire cose davvero oscene. Le canzoni sono una specie di versione fiabesca di ciò che è accaduto nella vita reale. Entrare nella comunità queer mi ha permesso di sentirmi semplicemente libera e sicura sul palco con il pubblico, perché so che molte persone tra loro sono queer e vogliono solo essere lì e divertirsi».
Gli ultimi due anni sono stati di svolta per la carriera di Chappell. Sono usciti alcuni singoli che sempre più la fanno notare al grande pubblico (Naked in Manhattan e la contagiosa Femininomenon), ed è riuscita a ottenere finalmente un contratto “solido” con la Island Records. Sotto l’etichetta Amusement Records di Dan Nigro e KRA International. Con il 2023 Roan ha dato vita finalmente a un tour davvero interessante e pieno di soddisfazioni, il Naked In North America Tour. Per ogni tappa la cantante ha suggerito ai fan inediti dress code, fornendo tutorial di trucco sui social media.
“The Rise and Fall of a Midwest Princess”, l’esatto esempio di pop contemporaneo
Che questo sia l’anno buono per Chappell Roan lo si capisce ascoltando il suo debut album. La copertina sembra un po’ a metà strada tra quella di un album degli anni ’90 di Tori Amos e quello delle Hole di Live Through This. Sin dalla opening track, si capisce che è un disco pop perfetto per i nostri tempi. Femininomenon è un’euforica canzone che con dentro la sfacciataggine electro di Charli XCX (che c’è anche in Super Graphic Ultra Modern), ascoltate il ritornello: Hit it like / Get it hot / make a Bitch, it’s a fem, prima che parta il rumore di un motocross! Poi il brano scivola in dolcezze pop alla Carly Rae Jepsen, quella però di dieci anni fa.
HOT TO GO! Sembra rubata dalla discografia anni ’80 di Tony Basil. Pink Pony Club è invece morbida e sfacciata come sapeva essere la migliore Katy Perry. After Midnight è il brano più funky del disco e Coffee una perfetta torch song. Mentre Picture You è quasi anni ’50, un po’ Crazy di Patsy Cline.
Ora che il successo è arrivato la nostra è pronta per conquistare il mondo, intanto ripartendo dagli USA, con il suo secondo tour, il Midwest Princess dove parte del ricavato del tour sarà donato all’organizzazione no-profit For The Gworls. La vedremo in Italia nel 2024?