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Charli xcx nobilita gli album pieni di feat e con la nuova versione di “BRAT” ci porta in un rave scintillante

Da oggi è disponibile “Brat and It’s Completely Different But Also Still Brat”, la versione 2.0 e quasi tutta perfetta per essere suonata nei dancefloor. Con la complicità di grandi nomi, da Ariana Grande, Lorde, Bon Iver a Billie Eilish. Ed è più bello del disco “originale”

Autore Tommaso Toma
  • Il11 Ottobre 2024
Charli xcx nobilita gli album pieni di feat e con la nuova versione di “BRAT” ci porta in un rave scintillante

Charli xcx

Circolava una fervida attesa per Brat and It’s Completely Different But Also Still Brat (Atlantic / UMG). Ancor più dopo che avevamo capito con Guess che la versione originale era nettamente migliorata grazie alla presenza di Billie Eilish (e anche perché il nome di Charli xcx è da qualche mese “super hot”). C’è però un passaggio nella recente Rewind, canzone di BRAT dove Charlie xcx canta: “I used to never think about Billboard. But now I’ve started thinkin’ again. Wonderin’ ‘bout whether I think I deserve commercial success. It’s runnin’ through my mind”.

Charlotte Emma Aitchison da Cambridge, come molti di voi sanno, da sempre gioca a fare l’equilibrista, con l’immagine dell’artista che non è ancora elevata allo status di super mainstream ma è lì per diventarla definitivamente. Provocando così una certa empatia tra il mondo delle sottoculture e quello più pop.

E quest’estate il grande successo alla fine è arrivato. BRAT ha raggiunto il terzo posto nella classifica USA a giugno, diventando a tutti gli effetti un vero successo commerciale. Ma soprattutto un gigantesco caso culturale e di costume, grazie a una campagna di marketing felicissima tra meme ed endorsement (esemplificato al meglio dalla campagna di Kamala Harris che ha cooptato l’ormai iconico artwork).

Nella recentissima intervista a Zane Lowe per Apple Music (il microfono di Lowe è un altro indizio che un artista “è arrivato”) Charli, a proposito del recente successo ha dichiarato: «In un certo senso mi sento come se stessi tenendomi per un filo. Ma allo stesso tempo penso che la mia non sia stata affatto una storia di successo improvviso. Quindi credo di essere preparata, per ciò che sta accadendo ora».

Dal mio personalissimo punto di vista, nonostante tutto questo folgorante successo, BRAT non svelava del tutto le potenzialità di queste canzoni. E oggi, con questo booster di feat e di nuovo “cablaggio” della produzione, diventa un altro disco, perfetto e scintillante. Oramai siamo anche un po’ spaventati dall’effetto che provocano gli album straripanti di super ospiti. Il nostro pensiero oscilla spesso tra il “sarà perché è solo una pura operazione acchiappa streaming” o il timore che “questo album è solo una parata di stelle ma dietro c’è il vuoto”. Ecco, con Brat and It’s Completely Different But Also Still Brat accade quello che dovrebbe in realtà accadere quando un artista compie quasi un’opera collettiva. Innalza, fa brillare ulteriormente le sue intuizioni e la sua musica.

Le canzoni di “BRAT” di Charli xcx brillano grazie ai guest

Per non riscrivere il chilometrico titolo – chiamiamolo tra di noi il BRAT 2.0 – le idee sonore del già brillante A.G.Cook e dell’ottimo Hudson Mohawke (una carriera da solista che non ha raggiunto mai una meritate notorietà) diventano scintillanti sin dalla prima traccia. 360 con Robyn e Young Lean ha più dinamica e profondità. Club Classics (un manifesto P.C Music) rallenta, non va più a 145 bpm, e con la giovane catalana BB Trickz diventa uno snello two-step garage.

In Sympathy is a knife Ariana Grande è perfetta, anzi la vorremmo sentire più spesso in questa modalità (si farà produrre da A.G Cook?). Lorde porta una ventata di franchezza in Girl, So Confusing. Questa versione di I Might say something stupid è decisamente migliore dell’originale. Il suono del piano di Jon Hopkins rende più profonda l’atmosfera e Matty Healy si adegua. Personalmente ho una fissa con Mean Girls con Julian Casablancas che entra in gioco e mi piace la scelta di far girare tutto il rework sul giro di pianoforte che nell’originale è a metà traccia.

Un viaggio nel cuore della notte (dance)

Guess, dove Charlie xcx flirta con Billie Eilish, era stato il prodromo di quello che sarebbe successo con BRAT 2.0. Questo album è una celebrazione del dancefloor, dei rave illegali e non, delle notti bianche in un’epoca dove il clubbing non certo vive momenti facilissimi (ne abbiamo parlato tantissimo sulle nostre pagine). Ed è quello il mondo da dove arriva il talento di Charli xcx: «Sì, sono d’accordo questi due album, sono dischi dance, sono entrambi molto radicati nella cultura del club, dalla scena warehouse di NYC, dalle serate Boiler Room. E sì, è da lì che vengo». Queste sono le parole di Charlie sempre detta ai microfoni di Apple Music.

E a proposito di clubbing e di artiste donne cresciute nella scena elettronica, in questi giorni mi sono ascoltato con una certa attenzione l’ultimo e omonimo album postumo di SOPHIE. Ricordo ancora le parole che ci disse su di lei Simon Reynolds –  e che nella sua struttura labirintica mi affascina nella sua parte più pop, come accade in Reason Why, in Why Lies o in Live In My Truth, dove è forte anche l’influenza r&b anni Zero. Sarebbe stato bellissimo avere anche lei nel dancefloor royale di Brat and It’s Completely Different But Also Still Brat. A voi la scelta di quale canzone in cui sarebbe stata coinvolta in questo album da “big night out” tutta dance.

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