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Cinque cose che abbiamo capito al live di Night Skinny a Milano

Ieri sera c’erano proprio tutti a celebrare un producer che alla scena, soprattutto la nuova, ha dato molto: un’occasione, fiducia, un senso di collettività, uno spazio da prendersi e divorare per dimostrare di meritarlo davvero

  • Il15 Aprile 2025
Cinque cose che abbiamo capito al live di Night Skinny a Milano

Night Skinny, foto di Giovanni Zanotto

L’Unipol Forum di Milano è gremito, l’attesa febbrile, l’occasione speciale e forse unica. Non capita infatti tutti i giorni di vedere radunati sullo stesso palco quasi 30 nomi tra la vecchia, la nuova e la generazione di mezzo, e a farlo poteva essere solo uno che in questi ultimi anni ha unito generazione come mai fatto prima. Per il suo Ultimatum a Milano, Night Skinny ha chiamato a rapporto tutti gli artisti che hanno smosso qualcosa in lui – creativamente e forse soprattutto umanamente – che lo hanno ispirato e che a sua volta ha stimolato a tirare fuori il meglio anche in un disco non loro. Una cosa decisamente non scontata.

Del resto ce lo aveva raccontato anche nella nostra intervista in occasione dell’uscita di Containers, il suo ultimo album: «Perché mi dovrei sbattere così? Faccio il ritornello, faccio la strofa, c’ho le mie cose da fare. Per fare un disco come il mio devi saper prendere al momento giusto, ma soprattutto devi saper dare». E lui alla scena, soprattutto la nuova, ha dato molto: un’occasione, fiducia, un senso di collettività, uno spazio da prendersi e divorare per dimostrare di meritarlo davvero. Da lì, la riconoscenza che tutti gli artisti coinvolti mostrano a zio Skinny sul palco: dalla cucciolata dei Players Club ’23-24′ a quella del 2025, passando per i Bimbi prodigio del 2016 e due giganti come Noyz Narcos e Luchè, che ha spoilerato anche un nuovo brano prodotto da Night Skinny.

Tra sorprese, conferme e riscoperte, ecco cinque cose che abbiamo capito ieri sera durante l’Ultimatum a Milano di Night Skinny.

Nessuno ha l’occhio puntato verso il futuro come Night Skinny e Players Club ’25 lo dimostra

Da qualche anno ormai la cartina tornasole per capire quali saranno i nomi del futuro del rap italiano è solo una: il Players Club di Night Skinny. Se i dischi del producer molisano sono sempre stati una perfetta e lungimirante fotografia dello stato di salute della scena, la saga di posse track iniziata nel 2023 con degli allora emergenti Tony Boy, Artie 5ive, Kid Yugi, Astro, Low-Red, Papa V e Nerissima Serpe col tempo è diventata per i new comers un ambìto traguardo che certifica un talento e allo stesso tempo un blocco di partenza per spiccare il volo. L’unico modo per entrarci? Spaccare la traccia.

Esattamente come hanno fatto Sayf, Rrari dal Tacco, Ele A, Latrelle, Glocky, Promessa, Melons e Faneto, i protagonisti di Players Club 25′, spoilerata ieri al Forum e in uscita stanotte. Ça va sans dire, un’altra mattonata e l’ennesima prova che zio Skinny ci ha visto lungo anche stavolta.

La nuova scena è stata il fulcro dello show

Sarà il posizionamento nel blocco centrale del concerto quando l’atmosfera è ormai calda, sarà che sono i nomi del momento, ma Tony Boy, Artie 5ive, Kid Yugi, Papa V e Nerissima Serpe sono stati – insieme, ovviamente, a Night Skinny stesso – la colonna portante dello show. Salgono sul palco ed è in quel momento che il pubblico va in pieno delirio. Insieme hanno raggiunto l’obiettivo e insieme lo portano avanti. Nonostante il successo che li ha travolti, i ragazzi hanno ancora fame di dimostrare (e per fortuna) e sanno che per affrontare un palco come quello del Forum il minimo indispensabile non basta, quindi per non sbagliare danno tutto. Il loro momento è qui e ora.

“Neve” è ancora uno dei pezzi migliori del rap italiano degli ultimi 10 anni

In mezzo ad un sacco di street banger c’è stato spazio anche per uno di quei pezzi capaci di smuoverti dentro sensazioni che quasi pensavi fossero sopite. Quel beat notturno e freddo come il primo giorno di inverno – quello stesso del 2016 in cui Ernia pubblicò il video di Neve -, il racconto di una vita che sembra ormai così lontana e di quegli amici da cui ci si allontana ma che hanno comunque un posto dentro di noi, le frasi che ti colpiscono come stalattiti glaciali e quel senso di vuoto che solo le canzoni che scavano dentro sanno lasciare. Non c’è una sola cosa che ieri sera non ci abbia ricordato quanto questo sia ancora oggi uno dei brani migliori che siano usciti negli ultimi 10 anni.

Solo Night Skinny poteva far tornare a rappare Rkomi

Che tra Night Skinny e Rkomi ci sia un rapporto speciale è cosa nota: alla vigilia dell’uscita di Mattoni il primo raccontava di come avesse trovato la voglia di tornare a produrre grazie all’enfant prodige di Calvairate, e ieri sera il secondo ha ringraziato il producer per averlo “raccolto come un mozzicone”. Negli ultimi anni Mirko si è distanziato sempre di più dal rap per sperimentare su altri lidi, ma al Forum i due non potevano fare regalo più grande al pubblico che portare live due tracce di quel gioiello che è e rimarrà Dasein Sollen, e sentirlo di nuovo rappare come una volta non ha prezzo. Puoi togliere dei ragazzi dal 2016, ma non puoi togliere il 2016 dai ragazzi.

“Stay Away” rimane un inno generazionale anche sei anni dopo

Lo show di Night Skinny a Milano è stato un climax ascendete di pezzi de core culminato con la santa trinità capitolina. Franco126, Ketama126 e Side Baby salgono sul palco, sul ledwall vengono proiettate le immagini del video girato nei luoghi significativi della Capitale, e quel “poi saliamo sopra i tetti della scuola, baby guarda quanto è bella Roma” risuona forte come se non ci trovassimo nella città della Madonnina ma sotto il cupolone. L’inno degli strani, di quelli che a scuola stavano all’ultimo banco, fuori sempre taciturni ma dentro coi tafferugli e che non andavano mai bene per nessuno, ma che in realtà sono meno solo di quanto pensano. Generazionale.

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