I migliori concerti internazionali del 2025
Anche quest’anno l’Italia ha ospitato numerose star della musica mondiale. La redazione ha scelto alcuni dei live più significativi
Kendrick Lamar e SZA, foto di Cassidy Meyers
Da qualche anno l’Italia è diventata una meta (quasi) fissa dei tour mondiali delle grandi star della musica mondiale. Il 2025, in particolare, è stato davvero speciale per i concerti internazionali. C’è stato il ritorno di Lady Gaga, con due date all’Unipol Forum, quello degli Stray Kids allo stadio Olimpico di Roma e quello di Katy Perry. E poi la prima volta delle BLACKPINK nel nostro Paese e la reunion a sorpresa dei Radiohead. Insomma, era molto difficile riassumere un anno. Ecco una lista dei nostri preferiti. Ah, ovviamente non è una classifica.
ATEEZ – Unipol Forum Milano
Più che un concerto, a tratti è stato quasi un musical. La seconda volta degli ATEEZ in Italia, per la leg europea del loro tour mondiale TOWARDS THE LIGHT : WILL TO POWER, è stata memorabile. Uno show di quasi tre ore durante il quale l’Unipol Forum di Milano è diventato teatro di una storia fatta di musica, danza e K-pop. Gli otto componenti della band coreana hanno dato vita a uno show senza momenti “morti”. Le scenografie mozzafiato, come l’enorme faro che dominava il palco o i tentacoli durante WONDERLAND, hanno reso il tutto ancora più coinvolgente. Il percorso narrativo ideato per i concerti di questo tour era ciclico. Dalla luce che si spegne con l’avvento delle tenebre, alla riconquista della “forza”, citando Star Wars. (Samuele Valori)
Tyler, The Creator – Unipol Forum Milano
Mastodontico, curatissimo, sorprendente. Il live di Tyler, The Creator a Milano è stato molto più di una tappa sold out: è stata la dimostrazione di cosa significhi oggi portare in tour un artista al suo apice creativo. Da solo sul palco, senza DJ né ospiti, Tyler ha portato il suo universo narrativo in modo perfettamente calibrato, diviso tra l’estetica di Chromakopia e una cameretta sospesa nel tempo, rifugio dei suoi album passati, con una scaletta che ha attraversato tutta la sua evoluzione artistica, da Goblin a IGOR. Luci monumentali, visual ipnotici, fuoco: un concerto che è stato anche una risposta a chi accusa il suo pubblico di seguirlo per moda. Mentre è stato uno dei live migliori dell’anno, senza paragoni. (Silvia Danielli)
Kendrick Lamar & SZA – Stadio Olimpico
Poche chiacchiere: quello che Kendrick Lamar e SZA hanno portato allo Stadio Olimpico di Roma questa estate è stato senza dubbio il più importante show rap mai visto in Italia. E non solo per la produzione mastodontica (con ben quattro palchi collegati tra loro da passerelle) che solitamente gli artisti d’oltreoceano riservano per i giganteschi tour negli Stati Uniti, effetti pirotecnici, visual studiati nei minimi dettagli e una scaletta lunghissima ma scorrevole, ma perché per una notte la Capitale è stata teatro a cielo aperto di un qualcosa che fino a qualche anno fa per il nostro Paese sembrava impossibile, ossia assistere alla fusione di due degli artisti più rappresentativi del millennio a livello globale. Indimenticabile (Greta Valicenti)
Post Malone – I-Days
Come una vera Rockstar Post Malone ha dominato il palcoscenico dell’Ippodromo SNAI San Siro e, per una notte, ha trasformato Milano in Nashville, Tennessee, capitale indiscussa della musica country. In occasione del suo decimo show europeo e dell’ultima data degli I-Days, Austin ha portato davanti al suo pubblico vecchi e nuovi brani e, sempre a dimostrazione della sua capacità camaleontica di sapersi destreggiare tra diversi generi, non sono mancati i pezzi più pop, quelli country, e le note più urban e da ballad. Un concerto ricco di giochi pirotecnici e luci stroboscopiche in una cornice che ha ricreato i toni e il mood dell’ultimo album dell’artista, F-1 Trillion, uscito nel 2024. Anche la Route 69 è stata riprodotta e il palco arricchito da parti di carreggiata, lampioni, semafori e cartelli stradali per uno show che ha trasportato il pubblico nell’America dei leggendari cowboy. (Rebecca Pavesi)
Radiohead – Unipol Arena (Bologna)
Un ritorno atteso per anni e sul quale in tanti non speravano più. Poi le notizie di una reunion in studio per provare i vecchi brani arrivata la scorsa estate e un tour europeo annunciato poco più di un mese prima, andato sold out in pochissimo tempo (con un sistema di vendita complicato e rivedibile). Dal vivo Thom Yorke, Jonny Greenwood, Colin Greenwood, Ed O’Brien e Philip Selway hanno dissipato tutti i dubbi di chi aveva il timore che la band fosse interessata più al guadagno che all’esibirsi. Ma mai dubitare quando si tratta di loro: quattro scalette diverse con chicche in ogni sera e grandi classici. Hail to the Radiohead! (SV)
Linkin Park – I-Days
In genere nei cliché della comunicazione musicale la formula “attesissimo ritorno” è un passe-partout linguistico che sta a indicare più o meno qualsiasi grande live, specie se di artisti internazionali con un’unica data in Italia. Certamente diverso è stato il caso del concerto dei Linkin Park agli I-Days Milano Coca-Cola. Si trattava infatti della prima data della band americana nel nostro paese da otto anni a questa parte, della prima dopo la morte di Chester Bennington (avvenuta appena un mese dopo quel live), della prima con la nuova cantante Emily Armstrong. Il concerto è un piacere, molto di più di una semplice operazione nostalgia. Come già reso evidente dalla buona prova dell’album di inediti From Zero (realizzato appunto con Armstrong alla voce), i Linkin Park hanno dimostrato di essere materia viva, pulsante, capace di reclamare il proprio posto come giganti del rock del nuovo millennio mantenendo stretto il legame con il loro affezionato pubblico. Hanno dimostrato di non essere la tribute band di se stessi, insomma. (Federico Durante)
