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Cinque dischi italiani usciti nel 2025 da recuperare

Nel grande mare di album rilasciati in questa prima metà di anno, abbiamo scelto cinque perle non troppo nascoste che forse vi siete persi

  • Il13 Agosto 2025
Cinque dischi italiani usciti nel 2025 da recuperare

Sono sempre di più i dischi che escono ogni settimana, sia per quanto riguarda gli artisti italiani che internazionali. In questa prima metà del 2025, tra un album e l’altro, è probabile che qualcosa sia sfuggito. Noi della redazione abbiamo scelto cinque uscite di cui forse avete sentito parlare o forse no, ma che ci hanno particolarmente sorpreso per originalità, significato e ovviamente emozioni trasmesse.

Tredici Pietro – NON GUARDARE GIÙ

Il 2025 è l’anno della rinascita di Tredici Pietro. E non c’entra l’ospitata nel disco di Fabri Fibra nella hit Che gusto c’è. No, basta ascoltare la traccia d’apertura del suo disco: in poco più di due minuti racconta tutto il processo oscuro e doloroso che ha portato l’artista alla scrittura del suo album più personale e finora migliore. Pietro non si nasconde più (qui la nostra intervista) e, a costo di non guardare giù, parla di tutto il buio che l’ha travolto negli ultimi due anni, della pressione di essere “figlio di”, di una Milano che ti succhia tutto quello che hai dentro e di una storia d’amore che ancora fa male.

Ci sono hit come LikethisLikethat e svolte cantautorali come verità, un brano alla cui scrittura ha partecipato anche Tommaso Ottomano e che non avrebbe sfigurato al Festival di Sanremo. Non solo rap, non solo trap e non solo urban. Tra gli album dell’anno.

Il brano da non perdere: NON GUARDARE GIÙ

Golden Years – FUORI MENÙ

Ve ne avevamo in parte già parlato, ma lo facciamo ancora perché in quest’estate senza tormentoni il producer album di Pietro Paroletti è un rifugio sicuro. Per chi è alle prese con un amore che non vuole andarsene nonostante dovrebbe per il bene di tutti. O per chi è pronto a passare gli ultimi scampoli di bella stagione in città con il miraggio di qualche weekend fuori porta. Il fuori menù di Golden Years ha il sapore di un cantautorato indie rinnovato da suoni che non hanno paura di sforare in territori altri. E tutto è riconoscibile. Dalla scelta dei pochi feat (qui la nostra intervista) e dal modo camaleontico di unire i caratteri della propria produzione all’ingombrante presenza artistica di alcuni ospiti. Ah, ovviamente disco no skip.

Il brano da non perdere: Anche se ti amo 

prima stanza a destra – AMANDA

Di Prima stanza a destra non sappiamo nulla se non che ha 22 anni e la sua musica è un rifugio assolutamente personale e interpretabile da ciascuno a proprio modo per le emozioni più profonde. Il suo primo album, AMANDA, è un mix di elettronica, synth pop e shoegaze che suonano come una sigaretta fumata al buio in cameretta o come guidare da soli in piena notte su una strada lunghissima in cui forse non conosci ancora la meta, ma intanto ti godi il viaggio. 

Il brano da ascoltare: tutto

EMMA ERA L’INIZIO

EMMA sancisce la chiusura della trilogia di “ERA”: un inizio che parte dalla fine per poi fare il giro, morendo per rinascere. Il progetto rappresenta infatti la fine di un viaggio iniziato nella solitudine della propria stanza e terminato nel rumore del mondo esterno. Una volta portata la sua musica al pubblico, EMMA ha dovuto confrontarsi con le logiche del mercato musicale, spesso frettolose, performative, consumistiche. Un album urgente, necessario e disperato che racconta la tensione – tanto personale quanto generazionale – tra autenticità e aspettativa.

centomilacarie – IO NESSUNO

I più l’hanno conosciuto grazie a MACE e al brano NON MI RICONOSCO ≠. Dietro l’anima rock da dannato, Simone è prima di tutto un cantautore. Scrive al pianoforte o alla chitarra da quando ancora non sapeva leggere le note e frequentava le scuole superiori (come ci ha raccontato nella nostra intervista). Il suo album di debutto è la dimostrazione che c’è la stoffa da grande artista: da un lato un racconto personale del suo mondo interiore ed esteriore – la provincia è sempre protagonista – dall’altro una versatilità sorprendente nello stile. Prendete, per esempio, la ballata piano e voce notte vodka o l’anima più danzereccia di un brano come solite cose. Di tempo per trovare una strada ancora più definita e centrata ce n’è a sufficienza.

Il brano da non perdere: tg1

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