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elrow Town per la prima volta in Italia: un successo da 35mila spettatori

Il brand spagnolo ha portato all’Iren Green Park di Reggio Emilia 12 ore di musica, tante e tanti superstar dj, e un mare di gente: ecco com’è andata

Autore Billboard IT
  • Il11 Giugno 2024
elrow Town per la prima volta in Italia: un successo da 35mila spettatori

elrow Town 2024, foto di Toni Villen

35mila spettatori, 40 dj, 5 palchi, 12 ore di musica. Centinaia di acrobati, attori, ballerini. E poi ancora coriandoli (quelli che in gergo tecnico vengono curiosamente chiamati “confetti”), stelle filanti, gonfiabili animati giganteschi, tantissimi punti bar e food trucks. Sabato 8 giugno elrow Town ha fatto il suo debutto italiano e l’ha fatto col botto. Ma non lasciamo parlare soltanto numeri e statistiche. E partiamo dall’inizio.

Che cos’è elrow Town? È il più grande dei party firmati elrow. E che cos’è elrow? elrow è un’azienda spagnola che organizza eventi. Grandi eventi. Più che un’organizzazione, è ciò che definiamo “un brand”, perché il marchio elrow è ormai noto in ogni angolo del globo. Da Ibiza alla Colombia, da Brooklyn all’Olanda. Ed è un brand soprattutto perché i party firmati elrow hanno sempre un’impronta, un’estetica ben riconoscibile, dagli allestimenti alle grafiche, dai colori all’atmosfera. Il segreto di elrow è proprio quello di aver saputo creare un mood costante e sempre individuabile, inconfondibile. E ancora di più, una sua “vibe”.

elrow declina appunto i suoi eventi in vari format, diversi tra loro per grandezza, temi degli allestimenti, per essere indoor o outdoor. E qui arriviamo a elrow Town, il più grande e amato format tra quelli della famiglia elrow. Che è arrivato in Italia per la prima volta sabato 8 giugno al Campovolo, anzi all’Iren Green Park (una parte del mitico Campovolo, ormai ristrutturato e riconfigurato per grandi e grandissimi eventi) di Reggio Emilia, dopo che lo scorso autunno elrow XXL aveva entusiasmato i numerosi clubber giunti a Padova per l’evento. E se quella versione al chiuso era stata una figata, le aspettative per questo main event dell’anno erano altissime. E non sono state deluse!

Una line up di serie A per elrow Town

In primis, per la musica. La line up era quella di un festival di serie A, con il main stage, denominato El Triangulo de las Rowmudas, dedicato a tech-house e dintorni. Un palco immenso, una suggestiva nave avvolta da un immenso kraken su cui si sono esibiti Meduza (hanno suonato anche la loro nuova ‘Fire’, inno ufficiale di EURO 2024), Dom Dolla, George Privatti. E poi i pesi massimi della techno: Loco Dice e, in chiusura, il mitico Joseph Capriati.

Nowmads, il secondo stage, era un mondo parallelo di ledwall, colori e installazioni, BPM molto elevati e un ruolo da assoluto protagonista, grazie ai set strepitosi di Mattia Trani – in grande forma -, Andres Campo, e delle dj superstar che hanno occupato gli slot più significativi. Giorgia Angiuli, con il suo live sempre eccezionale; Anfisa Letyago, ormai inossidabile. E come main act la Psy Mama Indira Paganotto, tra le più attese e amate della giornata, ormai di diritto tra i nomi di primissimo piano dello stardom internazionale.

Su El Rowcio, il terzo stage, addobbato a festa messicana, abbiamo ballato con la nuova sensation italiana Sante Sansone, con Dimmish, East End Dubs e Mason Collective. La Pink Cathedral (una vera e propria chiesa gonfiabile in rosa shocking) e il quinto stage The Jail, il più piccolo, completavano l’offerta dei cinque stage di elrow Town.

Ma a non deludere è stata soprattutto la quantità di persone venuta a ballare da mezzogiorno a mezzanotte. 35mila, dopo che la capienza iniziale di 25mila spettatori era andata sold out e con una trattativa con le istituzioni è stata ampliata. Tantissimi ragazzi e ragazze, giovani ma non giovanissimi (l’ingresso era riservato ai maggiorenni), che hanno ballato dalle 12 a mezzanotte.

Va detto che nonostante l’elevato numero di partecipanti, lo spazio permetteva comunque di “respirare” con una logistica ben studiata e ampi spazi di decompressione tra i vari stage e nei condotti di passaggio e intorno alle aree food & drink. Ma ciò che ha colpito era la qualità del pubblico. Colorato, entusiasta, divertito e divertente, variegato e soprattutto, considerando l’età media sotto i 30 anni (almeno a occhio) molto consapevole. Consapevole della musica che andava a sentire, del contesto, e di sé. Per essere espliciti: un evento del genere, in Italia, una decina di anni fa avrebbe molto facilmente attirato un pubblico “tossico”. In ogni senso: sostanze, atteggiamenti, socialità.

A elrow non abbiamo visto nulla di tutto questo, al contrario abbiamo proprio percepito la gioia e la presa bene. E i pochi interventi della Croce Rossa che abbiamo visto erano causati dal caldo, visto che le persone stavano comunque bene, erano coscienti e solo affaticate. È una trasformazione in atto nelle nuove generazioni, in generale, che si drogano di meno e se lo fanno, lo fanno gestendo i propri sballi con maggiore consapevolezza.

Se mettiamo all’altro piatto della bilancia l’uso smodato e spesso fastidioso degli smartphone per filmare ogni attimo di ogni concerto o dj set a cui i ragazzi assistono, certamente il bilancio è positivo. Ma – sorpresa nella sorpresa – qui anche i telefoni alzati erano molto inferiori alla media. A riprova che quando l’evento è coinvolgente, è più bello viverlo che filmarlo. Insomma, elrow Town al debutto italiano è un “buona la prima”, senza ombra di dubbio. E siamo certi che questo party è destinato a occupare un ruolo sempre più rilevante nel panorama del clubbing del nostro Paese.

Articolo di Alberto Scotti

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