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L’Eurosonic è la Mecca degli artisti emergenti europei

Complice lo speciale “Focus on Italy” dell’edizione di quest’anno, abbiamo raggiunto Groningen in Olanda per seguire da vicino uno degli showcase festival più importanti d’Europa: ecco com’è andata

Autore Federico Durante
  • Il20 Gennaio 2025
L’Eurosonic è la Mecca degli artisti emergenti europei

L'austriaca Uche Yara dal vivo al teatro municipale di Groningen durante Eurosonic 2025 (foto di Emma Pot)

Arrivare a Groningen, graziosa cittadina universitaria all’estremità settentrionale dei Paesi Bassi, può essere logisticamente complicato. L’opzione più semplice è prendere l’aereo per Amsterdam e poi saltare sul primo Intercity, che arriverà a destinazione due ore abbondanti dopo. Ma il nostro viaggio alla volta dell’edizione 2025 di Eurosonic Noorderslag (o ESNS, uno dei principali showcase festival d’Europa) aggiunge complicazione alla complicazione: un’ora e mezza di ritardo del volo a causa di nebbia fitta a Schiphol, come del resto in tutto il paese dei tulipani.

Sorge spontanea la domanda: cosa spinge migliaia di persone fra artisti e professionisti del settore musicale a fare rotta per casa di Dio (Max concedici la citazione) verso questo luogo dal toponimo più austeramente germanico che ci sia, fuori dagli itinerari più battuti e gelido e umido d’inverno?

Anche a Groningen – che, se volete cimentarvi con la fonetica locale, si pronuncia ˈxroʊ̯nɪŋən – ci accoglie infatti una nebbia impenetrabile. Non piove: è già molto. Tuttavia la città ci metterà poco a rivelare il suo vero calore, quello umano: grazie alla sua popolazione universitaria e al livello di benessere evidentemente alto, Groningen ha l’aria di un luogo a misura d’uomo, tranquillo, sicuro, fatto di belle casette dagli interni cozy e ovviamente tante biciclette. Ma anche – lo scopriremo presto – con una sorprendente quantità “pro capite” di locali di musica live, fra semplici pub e club veri e propri, molti dei quali con standard tecnici molto elevati.

Cos’è Eurosonic Noorderslag

Per chi non è familiare con questo genere di eventi, ESNS non è un festival nel senso più comune del termine (alla Primavera Sound, per intenderci), bensì uno showcase festival e un conference festival. Significa che è un appuntamento pensato in primo luogo per gli addetti ai lavori del settore musicale, che qui hanno modo di incontrarsi, condividere le proprie esperienze, fare networking e – non da ultimo – scoprire nuovi talenti musicali. In Italia l’evento più simile è Linecheck, a livello globale il più grosso è SXSW.

Eurosonic 2025 si è svolto dal 15 al 18 gennaio, con l’ultimo giorno che è dedicato interamente agli artisti olandesi con l’evento Noorderslag. Il “quartier generale” è l’Oosterpoort, centro polifunzionale con sale di varie dimensioni (molte delle quali attrezzate anche per i live), dove perlopiù si svolgono le attività della parte “conference” del festival: panel, presentazioni, networking. Soprattutto dal secondo giorno, i live si tengono in varie venue in giro per il centro città. Un formato di festival diffuso che è confortato dalla quantità di location disponibili, come dicevamo, e dalla loro reciproca vicinanza: massimo venti minuti a piedi da una all’altra.

Non dimentichiamo che ESNS ha una storia ormai lunghissima alle spalle: quella di quest’anno è stata la trentanovesima edizione. E, a giudicare dai numeri, il modello funziona. Eurosonic 2025 ha attratto la bellezza di 40mila visitatori fra professionisti della musica (oltre 4mila delegates) e semplici appassionati. A Groningen si sono esibiti 333 artisti provenienti da trentatré paesi.

Ma la forza del festival sta anche nella sua efficacia in termini di visibilità per gli artisti che vi suonano. Nel corso degli anni molti artisti europei hanno fatto il loro debutto internazionale o sono stati scoperti qui da un’etichetta o un grande festival: da Aurora a Stromae, da Sam Smith ai Fontaines D.C. Nel 2016 anche un’esordiente Dua Lipa si esibì qui.

Eurosonic 2025 - 2 - foto di Kevinvl Photography
La sala all’ingresso dell’Oosterpoort (foto di Kevinvl Photography)

Il Focus on Italy

Speriamo che abbiano la stessa fortuna almeno alcuni dei diciotto artisti italiani che hanno partecipato quest’anno: in ordine alfabetico Bassolino, BigMama, Comrad, Daniela Pes, Ele A, España Circo Este, Evita Polidoro, Indian Wells, James Jonathan Clancy, Justin Adams & Mauro Durante, Kharfi, Kyoto, LA NIÑA, okgiorgio, One Eat One, Post Nebbia, R.Y.F. e Valentino Vivace (quest’ultimo ed Ele A, per essere precisi, sono svizzeri).

Il numero corposo di tale rappresentanza è dovuto al “Focus on Italy” di Eurosonic 2025, che è anche il motivo della nostra presenza a Groningen. Ogni anno infatti ESNS sceglie un “focus country” a cui dare una speciale visibilità: nel 2024 era la Polonia e nel 2023 la Spagna, per esempio.

Al progetto “Focus on Italy” a Eurosonic 2025 hanno partecipato svariati attori: è stato finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, organizzato da ITA (Italian Trade Agency), in partenariato con SIAE, Puglia Culture (nell’ambito delle azioni di Puglia Sounds), Regione Emilia-Romagna (nell’ambito delle attività di Emilia-Romagna Music Commission), Ater Fondazione, Assomusica, Regione Siciliana, Music Innovation Hub, Rete Italiana World Music, Sicily Music Conference.

Le dichiarazioni

«L’anno scorso abbiamo contattato i nostri partner italiani come ITA, le music commission regionali e festival come Linecheck e Ypsigrock. Non da ultimo, Rai Radio 2, con cui collaboriamo ogni anno e che a questa edizione presenta il live di okgiorgio», ci spiega Robert Meijerink, Head of Programme di ESNS. «L’idea di fare un focus sull’Italia era molto semplice: è un paese molto ricco in termini di varietà musicale, spesso concentrato sulla musica locale ma allo stesso tempo capace, talvolta, di esportarla. Il successo globale dei Måneskin è un bellissimo esempio di music export, ciò che credo ogni artista desideri: l’Italia è uno splendido paese ma ci sono tanti altri palchi in giro per il mondo!».

A Eurosonic 2025 incontriamo anche il maltese Glenn Micallef, che da dicembre è commissario europeo per l’equità intergenerazionale, la gioventù, la cultura e lo sport. «La musica ha la capacità di avvicinare generazioni e culture diverse», dice. «È uno strumento unico ed efficace nella creazione di legami e nell’aiutare le persone a esprimere se stesse e la propria identità. Per noi è un privilegio e un dovere usare questo tipo di piattaforma al fine di connettere le persone e promuovere i valori che essa supporta: creatività, uguaglianza, rispetto, tolleranza delle diversità».

E ancora: «A livello europeo vogliamo rendere più facile l’accesso alla cultura per i giovani: è uno dei nostri impegni. Abbiamo cinque anni per promuovere il settore culturale presso i giovani ed elaborare strategie per farlo diventare uno strumento efficace per esprimere i valori democratici dell’Europa».

Eurosonic 2025 - Kyoto - foto di Casper Maas
La pugliese Kyoto (foto di Casper Maas)

I live di Eurosonic 2025

Day 1

Entriamo nel vivo dell’evento, passando in rassegna alcuni (vederli tutti era impossibile) dei live degli artisti italiani. La nostra maratona di showcase a Eurosonic 2025 inizia con i Post Nebbia, con il loro alternative rock di ascendenza new wave venato di sfumature jazzy non banali. Non proprio degli animali da palcoscenico, ma composizioni e arrangiamenti sono di alto livello. Ottimo soprattutto il lavoro sulle parti di chitarra del cantante Carlo Corbellini, con melodie e soluzioni ritmico-armoniche talvolta sorprendenti.

Poco dopo è la volta di Kyoto, nome d’arte di Roberta Russo. Si sente che c’è qualità e che il progetto può maturare ulteriormente, anche dal punto di vista della padronanza del palco. L’artista pugliese propone un electro-pop a tinte scure che spesso raggiunge picchi di intensità notevoli.

Il godibilissimo “Napoli funk” di Bassolino è proprio quello che ci vuole per portare un po’ di calore mediterraneo nella nebbia di Groningen. Il live inizia con un po’ di ritardo dovuto al lungo soundcheck ma l’ensemble (tastiere, chitarra, basso, batteria) si fa perdonare per la qualità della performance, che fa ondeggiare al ritmo del groove tutta la Kleine Zaal dell’Oosterpoort. Con il loro gusto funky piacevolmente retrò, fra synth acidi e basso con l’auto-wah, siamo al confine fra i Nu Genea (per citare dei conterranei contemporanei), i Napoli Centrale (per citare dei conterranei storici) e il grande patrimonio di certa library music italiana.

Ele A è il grande nome della giornata e il suo live è all’altezza delle aspettative. È disinibita sul palco e nel parlare in inglese al pubblico, che coinvolge spesso chiedendo coretti e botta e risposta. Il rap è un genere minoritario a Eurosonic ma Ele A l’ha rappresentato tenendo alto il livello. Nonostante la barriera linguistica, la sala è piena di delegates internazionali che ballano sui beat e magari non capiscono una parola delle sue canzoni ma intuiscono il potenziale di questo astro nascente dell’hip hop italo-svizzero.

Eurosonic 2025 - Ele A
Ele A

Day 2

Dopo un gustoso aperitivo alla “Sicilian Reception” della Sicily Music Commission al planetario (che bello mangiare caponata, arancini e cannoli di ottima qualità a queste latitudini), ci dirigiamo verso lo showcase dei Comrad, il progetto emo punk di Giò Sada. Che piacevole sorpresa: il genere è interpretato in maniera molto credibile, con bei testi e un’ottima band. Non è semplice fare questo tipo di musica cantando in italiano, ma il pubblico straniero apprezza, con tanto di accenno di pogo sotto il palco.

Daniela Pes si esibisce in una location d’eccezione: lo splendido teatro municipale di Groningen, per l’occasione “ribaltato”, ossia con il palco installato sopra la platea e il pubblico in piedi sul palcoscenico originario. L’effetto scenografico è spettacolare. Daniela è giustamente acclamata dal pubblico: molti sembrano avere alte aspettative su di lei anche perché si è già esibita all’opening di Eurosonic 2025. Il live è perfetto, pensato come tutt’uno organico dall’inizio alla fine. Un flusso sonoro dalle ricche modulazioni cromatiche e dinamiche in cui i lunghi brani dipingono paesaggi e atmosfere. Anche il gioco di luci sembra studiato ad hoc per esaltare le sfumature della sua musica. Il pubblico rimane incantato.

Eurosonic 2025 - Daniela Pes - foto di Emma Pot
Daniela Pes (foto di Emma Pot)

Day 3

Venerdì sera è la volta dell’artista più famosa – perlomeno in patria – della rappresentanza italiana a Eurosonic 2025. Che dire, BigMama è bravissima. La sala è piena per lei, ci saranno diverse centinaia di persone: più che uno showcase, sembra un vero live in un club. Nonostante il gap linguistico, Marianna tiene in pugno il pubblico internazionale con la spontaneità dell’artista emergente e la disinvoltura della veterana. Sul palco è simpatica e provocante, e in scaletta c’è una selezione dell’ampia gamma di colori della sua musica, dai pezzi più schiettamente rap (i più godibili da tutti i punti di vista, a nostro avviso) agli episodi più pop come Mezzo Rotto (il tormentone con Alessandra Amoroso) e la sanremese La Rabbia Non Ti Basta.

Lo showcase di okgiorgio ha luogo in un club letteralmente underground. La sala non è enorme e infatti è colma di gente. Il continuo andirivieni rende complicata la permanenza al live, fra caldo e umidità. E proprio per questo è il contesto perfetto per il set di Giorgio Pesenti: sembra di stare in un club berlinese e il pubblico balla come se fosse al cospetto di un grande nome della scena techno. Show essenziale ma impeccabile, fra momenti più introspettivi e pezzi più “scassoni”. Elemento distintivo: la chitarrina classica tenuta a tracolla durante buona parte del set.

Eurosonic 2025 - okgiorgio - foto di Julia Huikeshoven
okgiorgio (foto di Julia Huikeshoven)

I migliori artisti internazionali

Fin qui ci siamo concentrati sugli artisti italiani ma ovviamente ESNS è anche scoperta di tanti nuovi progetti musicali internazionali di qualità. Ecco il nostro personalissimo podio di Eurosonic 2025.

Uche Yara è anche giustamente premiata ai Music Moves Europe Awards, evento che fa parte del programma di ESNS. Giovane, solare, divertente, simpatica, l’artista austriaca padroneggia il palco con allegria sorridendo tutto il tempo e senza mai smettere di ondeggiare contenta insieme alla sua Gibson Les Paul. Il suo è un pop rock molto “colorato” ed energico, spesso uptempo e con melodie irresistibili. Le vibe sono un po’ alla Olivia Rodrigo, se vogliamo, ma con un tocco meno malinconico.

I Bratři sono un duo di fratelli cechi. Fanno un DJ set in una location dal gusto post-industriale che si addice perfettamente al genere: una techno ora pesante, ora introspettiva, con un marcato approccio immersivo (visual dedicati alla natura, fumo e diffusione di essenze mentolate). Non c’è bisogno di esortare il pubblico a ballare: gambe e piedi si muovono da soli a ritmo.

Infine, quello di Sophye Soliveau è senza dubbio uno dei live più notevoli del festival. Splendida la venue: una chiesa evangelica con tanto di organo storico che il parco luci valorizza al meglio. La band (semplicemente basso e batteria) è affilatissima, le canzoni sono di una raffinatezza rara e la sua padronanza dell’arpa (strumento spesso misconosciuto o di cui si ha una visione stereotipata) è eccezionale. Più di uno spettatore esce dalla venue continuando a canticchiare la dolce melodia dell’ultima canzone, Leave. Come un lungo fade out del concerto che si dissolve nelle vie di Groningen.

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