Gazzelle verso Sanremo 2024: «Voglio prendermi anche la casalinga di Voghera»
Il cantautore romano, che nel 2023 si è esibito allo Stadio Olimpico, va per la prima volta all’Ariston con il brano “Tutto Qui”. L’abbiamo incontrato a Milano
Felpa leggera, sneakers bianche, jeans strappati, occhiali da sole d’ordinanza (poi tolti). Con Gazzelle è tutto schiettezza e spontaneità, anche nel modo di vestire, anche per un incontro ufficiale con la stampa prima di Sanremo 2024. È la prima volta per il cantautore romano al Festival, dove partecipa con il brano Tutto Qui.
Riservato com’è, sorprende la sua decisione di partecipare alla manifestazione nazional-popolare per eccellenza. Lui non la vede in questi termini: «Avevo voglia di fare un’esperienza diversa, anche forte sotto il punto di vista emotivo», spiega ai giornalisti. «Volevo fare qualcosa che mi facesse uscire un po’ da una zona di comfort e di consapevolezza in cui ormai ho capito chi sono, cosa sto facendo. Mi sono adattato a questo cambio di vita drastico che c’è stato negli ultimi sei anni».
E ancora: «Proprio ora che mi sento in pace avevo voglia di trovare un motivo per far battere il cuore. L’anno scorso ho fatto tante cose, fra cui l’Olimpico (il 9 giugno, ndr), e adesso ho pensato: “Voglio fare Sanremo”. Penso di partecipare perché voglio mettere una bandierina su una cosa che magari in passato ha attraversato momenti “trash” ma negli ultimi anni ha attirato la mia attenzione e l’ho rivalutata».
Tutto Qui di Gazzelle
«Porto un pezzo completamente mio, che fa un po’ da manifesto di quello che ho fatto finora», spiega Gazzelle a proposito di Tutto Qui. «Non ho neanche un disco pronto da vendere. Non rischio di essere percepito come uno che deve andare a tutti i costi o deve recuperare la sua carriera. È stata una mia decisione, nessuno mi ha incoraggiato».
Il titolo del brano, come spesso accade con Gazzelle, è volutamente ironico: «Peché è impossibile mettere tutto in una canzone. Potevo portare una ballad molto intima, oppure un pezzo più nazionalpopolare, o con una produzione più radiofonica… Tutto Qui invece è una canzone con un linguaggio semplice e delicato, ma se la guardi fra le righe ci sono un sacco di drammi. Penso di aver fatto bene una canzone quando riesco a rendere leggere delle cose che sono state pesantissime».
La cover di Venditti
Com’è noto, nella serata delle cover Gazzelle reinterpreterà insieme all’amico Fulminacci un grande classico di un suo grande conterraneo: Notte Prima degli Esami di Antonello Venditti. Esordisce con una battuta: «Faccio la cover perché il regolamento è così, se no mi sarei fatto gli affari miei…». Continua: «Lo faccio con Fulminacci perché è un amico e, come me, è un po’ un ibrido difficilmente etichettabile. Non avrei mai pensato di portare Venditti a Sanremo, semmai Vasco, magari Anima Fragile».
E ancora: «Poi ho scelto di cantare Notte Prima degli Esami perché è una canzone gigante. Venditti ha cantato una cosa “piccola”, quelle poche ore che non pesano così tanto nell’economia di una vita, ma per me è come l’Inno di Mameli. Mia zia Caterina che ha 76 anni la conosce, così come un diciottenne che fra sei mesi fa la maturità: è veramente trasversale».
Cosa Gazzelle si aspetta da Sanremo 2024
All’inizio dell’incontro Gazzelle diceva: «Vado a Sanremo 2024 per dare un senso a tutte le cose che ho fatto prima e per allargare il mio pubblico, senza però perdere il mio». Gli chiediamo dunque di dirci come vivrà il rapporto col pubblico, perché se è vero che il suo è molto vasto (tanto da aver fatto anche lo Stadio Olimpico, appunto), comunque è anche molto definito e non arriva, probabilmente, alla casalinga di Voghera.
Risponde: «Voglio prendermi anche la casalinga! Ma con le mie canzoni, non quelle che piacciono a lei. Penso che la mia musica sia più trasversale e “pop” di quanto non sia stata fino ad oggi. Non credo di avere una musica di nicchia, un linguaggio complicato. Spero di arrivare anche a quelle persone che pensano che io non sia il loro cantante tipo».
Ad ogni modo, non è l’Ariston in sé a fargli salire l’ansia: «È vero che sono una persona schiva e introversa, ma al tempo stesso è vero che mi piace cantare davanti a 50mila persone. Per salire su un palco devi avere una voglia innata di esporti. In quanto cantante, Sanremo non lo temo. L’altro giorno ho fatto le prove all’Ariston e ho pensato: “Tutto qui?”. Temo semmai le dinamiche televisive, il chiacchiericcio, la mole di interviste. Ho paura degli squali, dei serpenti, del buio, dei ladri… cantare non mi fa paura».