Quelle di Venezia non sono le immagini che vorremmo vedere di Kanye West
I video e le foto del rapper e la compagna Bianca Censori nella città lagunare stanno facendo il giro del mondo, destando anche la preoccupazione di Kim Kardashian. Ma non dovremmo ricordare Ye per questo
Kanye West, foto di Massimiliano Lorenzin per Billboard Italia
«A nessuno frega un c***o della musica (almeno che non sia un dissing). Volete solo essere intrattenuti in questo spettacolo fatto di gossip, clickbait, pagine meme, opinioninstagram e odiatosi seriali». A pronunciare queste parole poche ore fa è stato Salmo, che nelle sue Instagram Stories si è lasciato andare ad un lungo sfogo circa il rapporto tra il pubblico e la percezione degli artisti. Nonché di quanto ormai l’interesse reale per la musica sia stato adombrato da un intrattenimento effimero e randomico. Le parole del rapper di Olbia sono nate dalla polemica che ha coinvolto Morgan negli scorsi giorni, ma possono tranquillamente essere applicate a ciò che sta capitando (o che sta combinando?) Kanye West a Venezia.
Kanye West a Venezia: la preoccupazione di Kim Kardashian
Dopo aver girato il centro Italia per tutta l’Italia, Ye al momento si trova nella città lagunare con la sua compagna Bianca Censori, e i due non stanno certo offrendo un bello spettacolo. Uno spettacolo di cui però non riporteremo né foto né video, praticamente disponibili ovunque sul web. E che pare abbia destato la preoccupazione persino di Kim Kardashian. Fonti vicine all’imprenditrice, infatti, hanno rivelato che il comportamento di Kanye West a Venezia – finito sui siti di tutto il mondo – stia imbarazzando e indignando non poco l’ex moglie.
«Kim è così preoccupata per le nuove foto che sono uscite con Bianca. Come spiegherà tutto ai bambini? È imbarazzata e preoccupata per lui. Sta girovagando a piedi nudi con lo champagne per strada, qualcosa chiaramente non va. È difficile per lei perché non appena pensa di poter andare avanti, succede qualcosa del genere e lei si ritrova in quella situazione», sembra aver spiegato la fonte al The Sun.
Con ogni probabilità la nostra preoccupazione non è paragonabile a quella della madre dei suoi figli. Ma quelle di Kanye West a Venezia sono immagini che nemmeno noi vorremmo vedere. E non solo perché di cattivo gusto, ma perché la loro diffusione è il modo migliore per oscurare il genio creativo di una delle personalità artistiche più visionarie del XXI secolo e quello più subdolo per lucrare su un evidente disagio che Kanye West sta manifestando da lungo tempo, dandolo in pasto a un pubblico che «gode del disagio dell’artista. Che spera di veder cadere nel baratro gli artisti famosi ai quali il successo non è mai perdonabile», citando nuovamente Salmo. E del baratro di Kanye tutti sembrano volere un pezzo.
Di Ye va celebrato il genio, non spettacolarizzato il lato oscuro
Al netto delle sue dichiarazioni su temi politici e sociali certamente problematiche, controverse e ingiustificabili, ciò che vorremmo è che Kanye venga ricordato e riconosciuto negli anni a venire per l’apporto dato all’hip hop (e non solo) e alla cultura pop in generale. Due campi in cui Ye ha settato trend, portato innovazioni e riscritto le regole. Che poi è ciò che fa un rivoluzionario. Nella storia della musica esiste un pre e un post Kanye West, e non c’è artista appartenente alle generazioni successive che non l’abbia avuto tra i riferimenti principali.
Le uniche immagini che vorremmo vedere di Kanye sono in studio a creare nuova musica visionaria, in uno stadio a mostrare al mondo la sua arte (come ha fatto al Circo Massimo di Roma, un evento che volente o nolente è entrato nella storia soprattutto – non ce ne voglia Travis – per la presenza mitologica di Ye). Dunque, è giunto il momento di spettacolarizzare il lato oscuro di Kanye puntando i riflettori sui suoi misfatti e di celebrarne l’estro che ha segnato un punto di svolta nella musica mondiale. Del resto, l’ha detto anche quello che è attualmente il rapper più ascoltato al mondo: «Non esisterebbe Travis Scott senza Kanye West». E siamo piuttosto sicuri che la stessa cosa valga per molti altri artisti.