Il dissing tra Kendrick Lamar e Drake è più infuocato che mai
Il mondo del rap ormai non parla d’altro che di quello che sembra essere il beef del decennio, che questo weekend è entrato definitivamente nel vivo con accuse reciproche pesantissime
Se dovessimo fare un esempio di – come dice la gen Z – “post invecchiato malissimo”, sarebbe senza dubbio quello con cui Salmo scriveva ironicamente che “i rapper americani ci mettono troppo a rispondere ai dissing, io e Luchè abbiamo fatto sei canzoni in tre giorni”. Dopo Push Ups, Taylor Made Freestyle (poi rimossa) e Euphoria, negli ultimi tre giorni, infatti, Kendrick Lamar e Drake hanno pubblicato sei pezzi a poche ore di distanza l’uno dall’altro in cui se le sono letteralmente cantate di santa ragione, tanto che il mondo del rap ormai non parla (giustamente) d’altro al di fuori di quello che sembra essere il beef musicale e culturale (come spiega benissimo A.R. Shaw) del decennio tra due colossi della doppia H.
Prima dell’inizio del weekend eravamo rimasti al secondo round di Kendrick, che su Instagram aveva pubblicato 6:16 in LA, un brano in cui il rapper di Compton aveva insinuato che il collega canadese avesse dei traditori addirittura nel suo team di OVO (“Have you ever thought that OVO was working for me? You must be a terrible person, everyone insider your team is whispering that you deserve it”), nonché nella sua stessa famiglia (“100 n—as that you got on salary. And 20 of them want you as a casualty. And one of them is actually is next to you, and two of them is practically tied to your lifestyle”). Accuse molto pesanti a cui Drake non poteva non rispondere. E infatti il giorno stesso lo ha fatto con Family Matters, con cui è sceso davvero nel personale.
Le accuse di violenza domestica di Drake a Kendrick Lamar in “Family Matters”
Come si capisce dal titolo, Drake ha preso di mira Kendrick Lamar sui suoi rapporti familiari, in particolare quello con la moglie Whitney Alford, accusando il rapper di Compton di violenza domestica (“When you put your hands on your girl, is it self-defense ’cause she bigger than you?”) e insinuando che uno dei figli non sia in realtà suo ma del suo manager e partner creativo, Dave Free. da notare come per tutta la durata del pezzo Drake abbia usato la n-word, cosa che Kendrick aveva delegittimato nel finale di Euphoria in quanto non considerava il collega di Toronto parte della comunità.
La risposta di K-Dot con “Meet The Grahams” e “Not Like Us”
La risposta di Kendrick Lamar stavolta non si è fatta attendere, ed è stata nucleare. Un’ora dopo, infatti, il rapper Premio Pulitzer ha replicato alle accuse di Drake con una traccia ancora più pesante, Meet The Grahams, in cui K-Dot si rivolge direttamente ai membri della famiglia del rivale, in particolare il figlio Adonis, la madre Sandra, il padre Dennis e poi la bomba finale: la figlia undicenne che Drake starebbe tenendo nascosta (esattamente come aveva fatto con il piccolo Adonis, la cui esistenza era stata svelata al mondo da Pusha T nello storico diss The Story of Adidon: “Adonis is your son, and he deserves more than an Adidas press run: that’s real. Love that baby, respect that girl. Forget she’s a pornstar, let her be your world”).
Ma questa non è l’unica grave accusa che Kendrick Lamar muove contro Drake. Lo paragona infatti ad Harvey Weinstein, sostenendo che abbia dei molestatori sessuali sul libro paga della OVO Sound, che sia un deviato sessuale e definendolo un “narcisista e misogino”.
La dose viene rincarata poche ore dopo con Not Like Us, che Kendrick Lamar pubblica senza neanche attendere la risposta di Drake. La copertina dice già tutto: la casa di Drake vista da Google Maps e segnalata come se facesse parte del registro delle abitazioni dei criminali sessuali, insinuando che all’interno si consumino attività illegali di traffico sessuale. Nel diss infatti, K-Dot accusa apertamente Drizzy di essere un “pedofilo certificato” (“Certified Lover Boy? Certified pedophiles” / “Why you trollin’ like a bitch? Ain’t you tired? Tryna strike a chord and it’s probably A-Minor”). Aggiungendo che “la tana del coniglio è ancora profonda, e prometto che andrò ancora piangendo a fondo”. Il che lascerebbe presagire che la guerra, per Kendrick, non è finita qui.
L’ultimo round di Drake con “The Heart Part 6”
L’ultima (per ora) risposta di Drake a Kendrick Lamar è arrivata questa notte con The Heart Part 6 (una citazione alla celebre saga di K-Dot). Nel brano, il rapper di Toronto controbatte in modo inaspettato a tutto ciò che Kendrick gli ha rinfacciato nei due brani precedenti.
Oltre a negare ogni accusa di pedofilia, rivela infatti che la presunta esistenza di una figlia di undici anni suggerita da Kendrick sia una notizia completamente falsa che è stata fatta trapelare dal suo stesso team a quello di Kendrick nella speranza di indurlo a usarla a suo vantaggio senza nemmeno accertarsi che fosse vera (“You waited for this moment, overcome with the desperation. We plotted for a week and then we fed you the information. A daughter that’s eleven years old, I bet he takes it We thought about giving a fake name or a destination. But you so thirsty, you not concerned with investigation”).
Inoltre ritorna sul rapporto tra Kendrick Lamar e sua moglie, dicendo che il rapper di Compton non vedrebbe i figli da sei mesi e facendo notare come Whitney non abbia smentito le sue parole sulla violenza domestica.
Kendrick risponderà? Non ci resta che attendere le prossime 24 ore.