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“Abracadabra” di Lady Gaga è una gotica celebrazione della dance 80s e 90s

Il nuovo singolo che anticipa “Mayhem” è la celebrazione della musica da dancefloor

Autore Giovanni Pontorno
  • Il3 Febbraio 2025
“Abracadabra” di Lady Gaga è una gotica celebrazione della dance 80s e 90s

Lady Gaga

Stanotte ai Grammys 2025 di Los Angeles, Lady Gaga ha lanciato il teasing del nuovo singolo Abracadabra. La traccia sembra essere stata prodotta in uno studio di registrazione nel cuore della stregata Salem e si presenta come un rito esoterico di danza e lotta. La danza dell’incanto, come recita il testo del singolo nel ritornello a tratti incomprensibile.

Alla produzione della traccia troviamo ancora una volta Cirkut, Andrew Watt, Budgie e la stessa Gaga, e un utilizzo di un sample proveniente da Spellbound di Siouxsie and the Banshees, protagonisti del gotico post-punk britannico degli anni ‘70, anche se di post-punk Abracadabra non ha nulla. Piuttosto, la produzione si collega direttamente a quei suoni e synth plastici che hanno caratterizzato gli 80s e i 90s. Ritroviamo uno stacco importante tra pre-ritornello e ritornello, con quest’ultimo che incalza cassa dritta e suoni a tratti EDM. Un MIX che funziona bene e che dona contemporaneità al brano nonostante le nostalgiche reference all’epoca d’oro del pop.

La voce invece è tutt’altro. Gaga non cerca di ammodernare nulla, i vocals sono intenzionalmente utilizzati per suscitare nostalgia, con formulazioni e registri che la stessa Germanotta di inizio carriera non avrebbe potuto usare con consapevolezza. Una produzione che strizza l’occhio alla dance di The Fame (primo album in studio dell’artista), ma che la porta a un livello di maturità più evoluta. E le intenzioni di Mayhem sono proprio queste, come dichiarato dalla stessa cantante in interviste precedenti. Nulla di troppo pretenzioso, musica da dancefloor in un mix caotico di generi e sottogeneri, un ritorno a ciò che Gaga sa fare meglio. 

Il video di “Abracadabra” diretto da Lady Gaga

Il video, diretto da Lady Gaga, Parris Goebel e Bethany Vargas, vede tornare la Germanotta a coreografie teatrali nella rappresentazione tra la luce e le tenebre, in un setting che ricorda le penombre di Alejandro e Born This Way. Da una parte la ripresa dell’immaginario visivo del suo alter ego Mother Monster, protagonista ancora una volta come nel video di Disease – primo singolo di Mayhem, e dall’altra la candida paziente di un manicomio. Una lotta tra la pulsione insita dell’oscuro e l’apparenza limpida esteriore. Come se la Lady Gaga originaria cercasse di riprendere la scena dopo il lungo ponte intermedio di questi anni in cui l’artista si è presentata al pubblico in vesti pulite, dignitose. La lotta tra amore insito e morte, come si ritrova nel testo.

Alla fine del brano troviamo una citazione a “Il Fantasma dell’Opera”, quando il protagonista supplica Christine Daee di cantare per lui – “Phantom of the dance floor, come to me”. Un chiaro riferimento non solo al pensiero artistico di Lady Gaga dagli esordi, ma ancora una volta la ripresa di quel movimento che nel secolo scorso utilizzava reference provenienti da un mondo artisticamente distante per produrre musica pop pura, ma con significati che vanno ben al di là della concezione del genere come trash music. 

Mayhem uscirà il 7 marzo, e dalle premesse di Disease e Abracadabra, il ritorno di Lady Gaga a sonorità immediate, mainstream e oscure è garantito. E i fan gridano a gran voce “Darkga is back”.

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