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Alcoliche, punk e politiche: le Lambrini Girls vogliono darvi “fastidio”

Phoebe Lunny e Lilly Macieira arrivano da Brighton con il punk ruvido e provocatorio del loro album di debutto “Who Let the Dogs Out”. Se pensate che la musica non è politica, siete nel posto peggiore possibile perché qui non esistono mezze misure

Autore Samuele Valori
  • Il11 Gennaio 2025
Alcoliche, punk e politiche: le Lambrini Girls vogliono darvi “fastidio”

Non esiste un metro di valutazione preciso. Il rumore, la voce sul filo del rasoio dell’intonazione, gli accenni melodici o le parole acuminate: il “nuovo” punk, più vivo e politico che mai, soprattutto quello britannico e irlandese, si ciba di tutto. Finora si era sempre fatto riferimento a South London, Bristol e Dublino come centri nevralgici della nuova wave. Stupiva che nella città più gay d’Inghilterra, una delle poche al mondo dove ogni anno si celebra il Disability Pride, non avesse partorito una band come le Lambrini Girls.

A differenza degli Squid, uno dei pochi gruppi notevolissimi usciti dalla cittadina britannica, matematici e surrealisti, Phoebe Lunny e Lilly Macieira non conoscono le metafore e non si servono della letteratura. Vanno dritte al punto smorzando la tensione e strappando qualche sorriso amaro con una punch line piazzata al momento giusto. Who Let The Dogs Out è un debutto spiazzante, sorprendente per come è nato: un autoritratto poetico, politico e alcolico del duo e delle sue idee riguardo alla società odierna. Prendendo un singolo a caso dal loro nuovo album, Company Culture, i connotati sono chiarissimi: punk rock che sembra provenire dalla fine degli anni ’70, ma con quella patina di modernità che lo rende contemporaneo. Bikini Kill e Amyl and The Sniffers, ma con la distorsione e la fastidiosità degli IDLES e dei DITZ.

Se pensate che la politica non debba in nessun modo interferire con la musica, siete nel posto più sbagliato. Phoebe e Lilly lo urlano persino ai loro concerti, senza preoccuparsi di perdere supporto e fan. Il grande Go F**K Yourself è rivolto al patriarcato in tutte le sue forme. Dal maschilismo che ostenta (in)sicurezza nei propri mezzi (Big Dick Energy), fino a quello tossico e pericoloso che non accetta deviazioni. E non ultimo quello nella sua forma più classica per il quale, come cantano le Lambrini Girls, le “bionde amano divertirsi” e «Men just do it better».

Lambrini Girls who let the dogs out
Foto di John Gottfried

Amare come un bicchiere di perry

Fin dalla prima traccia Bad Apple in cui si parla dell’abuso della forza da parte della polizia, emblematico il verso «Officer what is the problem / Can we only know postmortem», si viene trascinati nel vortice. Si rischia qualche graffio e il retrogusto che rimane in bocca dopo la mischia sonora è pungente. Come recitava il celebre spot del perry inglese “Lambrini Girls Just Wanna Have Fun” e le due artiste britanniche non si preoccupano di esternarlo. Il perry, tipica bevanda alcolica del sud dell’Inghilterra ricavata dall’omonima qualità di pere, ha un sapore amarognolo come la loro musica.

L’alcol, per loro stessa ammissione, è stato il loro collaboratore principale durante le fasi di registrazione di Who Let the Dogs Out. Il poco tempo a disposizione e la pressione derivante dalla buona reputazione del loro primo EP You’re Welcome (2023) hanno spinto Lambrini Girls al punto di non ritorno. Le due sessioni nello studio immerso nella campagna di Oxford, tra routine e birre a profusione, si riflettono nell’immediatezza di un disco scritto in presa diretta. I veloci e acidi accordi di chitarra elettrica di brani come You’re Not From Around Here e Nothing Tastes as Good as It Feels vengono bilanciati dal basso. A livello sonoro Lilly Macieira è la vera protagonista. È lei a dettare il tempo e il mood, lasciandosi andare anche a slanci melodici come nella coinvolgente No Homo.

A mettere ordine c’è Daniel Fox, uno che nel rumore ci sguazza da sempre e che riesce a trovare un sentiero anche nel caos. Il bassista irlandese dei Gilla Band è da qualche anno uno dei producer emergenti della scena post-punk d’oltremanica. Il suo tocco, per chi lo conosce, è evidente nel sound fuzzy del basso di Filthy Rich Nepo Baby o nel gusto elettronico della conclusiva Cuntology 101.

Big Girls Energy

La spinta rabbiosa dei testi urlati da Phoebe Lunny non è l’unico elemento distintivo. Come hanno spiegato le due artiste, la foga non basta. Bisogna rendere accattivanti i temi per far sì che destino interesse in chi ascolta. Le Lambrini Girls lo fanno con il sarcasmo e l’umorismo (nero) che abbelliscono anche i pezzi più seri. Kate Moss che fa la sua comparsa nella canzone che descrive i disturbi alimentari o, su tutti, il Dick che non è poi così Big. Alle due artiste di Brighton non interessa quanti chilogrammi sollevi in palestra, ma solo di poter attraversare la strada alle dieci e mezza di sera senza l’ansia di dover rientrare a casa sane e salve il prima possibile. (I’m clutching onto my keys / as soon as it hits 10:30 as it’s my sole responsibility to get home safely).

Who Let the Dogs Out ha anche dei momenti più personali. La metamorfica Love, tra il basso distorto, il riff calamitante di tre note nel ritornello, il ritmo tribale della batteria, è una breakup song vestita di punk rock. Colpisce ancora di più Special Different in cui Phoebe Lunny si racconta e parla della sua neurodivergenza. Si definisce e si accetta “diversa in modo speciale” ed è questo il mantra che anima le Lambrini Girls. Difesa dei diritti, dell’altro, del genere, anche a costo di risultare str***i.

E se non l’avete ancora capito c’è il manifesto elettro-punk conclusivo Cuntology 101 a ribadirlo. Una Danny Nedelko – con tanto di spelling da urlare ai concerti – da cui emerge l’anima provocatoria delle L Girls. Non esistono compromessi. E se vi dà fastidio tutta questa sfacciataggine, sappiate che a loro non frega assolutamente nulla.

Le Lambrini Girls saranno in concerto in Italia il 1° marzo al Bronson di Ravenna e la prossima estate al Ypsigrock Festival 2025 in Sicilia. I biglietti sono disponibili su DICE.

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