San Siro è casa: Lazza ha condiviso il suo primo stadio in famiglia
Una scaletta ricca di brani che hanno ripercorso il suo percorso artistico per 3 ore intense di concerto e moltissimi ospiti che hanno condiviso il palco insieme al rapper milanese da Emis Killa, a Salmo, a Laura Pausini

Lazza a San Siro (foto di Francesco Pandroni)
“Le cose belle si fanno in famiglia”: nel suo primo San Siro, Lazza lo ha detto e lo ha dimostrato. Il Meazza, tempio della musica e del calcio, è stato il palcoscenico di un sogno realizzato: non un punto d’arrivo, ma il culmine di un percorso costruito passo dopo passo. In un anno in cui molti artisti hanno invaso gli stadi, il live di Lazza ha avuto qualcosa di diverso: un debutto vero, sentito, voluto. Tra emozione, momenti di incertezza e un’esplosione finale, il rapper milanese ha dimostrato di aver meritato davvero quel palco.
Lazza apre San Siro con: “Benvenuti nella casa di Zzala”
Il concerto si apre con Ouverture 3, con un Lazza visibilmente emozionato: “Arrivato nel tempio di mostri sacri, ora me la devo giocare anch’io”, dice quasi come un mantra, prima di lanciarsi in Molotov e Zonda. San Siro per Lazza è casa, non solo per la musica, ma per la fede calcistica che lo lega da sempre al Milan. Dopo quattro Forum sold-out e un Festival di Sanremo che l’ha consacrato al grande pubblico, Lazza affronta questo importante traguardo insieme alle persone che lo hanno supportato fin dall’inizio: dalla band, all’orchestra, fino alla sua famiglia con la quale ha voluto condividere il momento. Infatti, la prima ospite a salire sul palco è proprio sua madre. Lazza le mostra dove è riuscito ad arrivare e ringraziandola per tutto il sostegno le regala una Birkin sulle note di Re Mida.
Gli ospiti
Lazza ha proposto una scaletta ricca di brani che ripercorrono la sua carriera, dall’ultimo album Locura, passando per Sirio e i successi di Re Mida per 3 ore intense di concerto. Ha poi ironizzato dicendo “Credo che l’unico che suona più di me è Marco Carola”. Tanti gli ospiti (forse anche troppi): ben 18. Se il palco immenso mette a nudo le emozioni, nelle prime canzoni l’atmosfera è più fredda, il pubblico più difficile da catturare. Lo stadio non è un’arena facile e si vede.
La svolta
La svolta arriva dopo una breve pausa, quando sul primo, secondo e terzo anello rosso compare una coreografia in rosso e nero con la scritta “OK ZZALA”. Il ritorno sul palco con Overfour, eseguita inizialmente solo al piano, segna un cambio di passo. A quel punto Lazza si lascia andare, accoglie la fidanzata per Senza rumore in un momento intimo e personale.
La terza fase del concerto di Lazza a San siro ha visto un susseguirsi di ospiti che hanno acceso lo spirito dello stadio. Il rapper è ritornato al piano per Catrame, cantata con Tedua, indossando la maglia del Milan, il numero 1 e la scritta Tino. Ma il pubblico si è iniziato veramente a sentire con l’arrivo di Anna per BBE, e a seguire per Emis Killa e Jake La Furia, Salmo e Nitro, Capo Plaza, Tony Effe, Fibra, Sfera, Shiva, Marracash.
Il nuovo capitolo è iniziato con i musicisti d’orchestra sul palco per Laura Pausini: la cantante italiana più famosa del mondo ha raggiunto il rapper per Zeri in più (Locura), il featuring che ha dato il titolo all’ultimo album, e si è dimostrata una grande maestra nell’intercettare e coinvolgere un pubblico così diverso dal suo. Seguono Ghali, Geolier, e la battuta di Lazza: “Ecco il nuovo inno del Milan”, per introdurre Gucci Skimask.
La famiglia è il filo conduttore dello show di Lazza a San Siro
Ma è la famiglia il vero filo conduttore del primo stadio di Lazza. Dopo la madre e la fidanzata, sale sul palco anche la nonna per un’emozionante Cenere, e infine il padre, chiamato per Dolcevita. “Ti ricordi quella volta che siamo stati qui allo stadio per il derby e ti dissi tra due anni questo stadio lo riempio io?”, gli chiede, “Due anni fa quel derby l’abbiamo perso, ma oggi invece abbiamo vinto”.
Dopo i due momenti di commozione, in chiusura, ringrazia il suo team, il pubblico e soprattutto la sua famiglia: “Oggi è stato il secondo giorno più bello della mia vita. Il primo? Quando è nato mio figlio”.
La corsa si conclude con Ferrari, tra fuochi, cori e un pubblico ormai conquistato. Un debutto in uno stadio come San Siro non è solo un concerto è un rito, un passaggio, e Lazza l’ha condiviso insieme alle persone a lui più care.