LISA e tutti gli “Alter Ego” del pop per conquistare il mondo
La star delle BLACKPINK pubblica il suo primo album solista: un progetto variegato in cui tutte le sue personalità prendono a turno il sopravvento. Può diventare davvero la nuova regina del pop? La sfida è lanciata
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Una rockstar che ama le automobili e la vita al massimo, una Mona Lisa che talvolta è innamorata, altre volte rabbiosa al punto da mandare tutti al diavolo. LISA non poteva scegliere, così ha lasciato emergere tutti i suoi alter ego nel suo primo album solista. Non perché si sentisse soffocata dall’universo BLACKPINK nel quale tornerà molto presto, ma per una curiosità personale, oltre che un intimo desiderio di mostrare al mondo e ai suoi fan che esiste altro al di là delle sue rime. Negli ultimi due anni ha firmato un contratto con RCA Records, ha fondato la sua società LLOUD. Insomma, una sorta di rinascita come il titolo del singolo con RAYE e Doja Cat che apre il disco, Born Again, che però non si riferisce a lei ma a un amante che non sa cosa si è perso.
Questo è proprio uno dei temi che l’ascolto di ALTER EGO solleva: LISA sperimenta, si lancia in brani più cantati e vicini all’R&B e al pop tradizionale anni Ottanta, accompagnata dalla crème della crème dei produttori mondiali. C’è Max Martin, ci sono gli Stargate e più volte c’è Ryan Tedder dei OneRepublic. L’obiettivo è chiaro: evolvere in una popstar completa, capace di spaziare di genere in genere. Tutto questo comporta un lieve distanziamento dallo stile K-pop, una scelta adottata anche dalla sua compagna di band ROSÉ per il suo debutto rosie, che però in questo caso non è a favore di un ripiegamento introspettivo, ma dell’esatto opposto. L’artista thailandese indossa letteralmente delle maschere, le sue cinque personalità, che però faticano a lasciar trasparire cosa ci sia sotto le sue innegabili capacità artistiche.
Una “rockstar” empowered
Al di là del trittico da sogno con RAYE e Doja Cat, un pop raffinato nel sound e sfacciato nelle intenzioni che prenderà vita con un’attesissima esibizione domenica durate la notte degli Oscar, il progetto solista prende piede da quello che è stato effettivamente il vero inizio. ROCKSTAR è la versione più vicina alla LISA delle BLACKPINK: il primo alter ego Roxi in realtà predilige molto di più i versi rap che la chitarra elettrica con cui posa nella foto. Non è un caso che sia uno dei banger del disco. Le rime, il tocco elettronico e persino le linee di synth orientaleggianti alternate agli accordi organistici del finale: tutto funziona. Opinione confermata dagli ottimi risultati in classifica nel momento in cui è stata pubblicata. Sulla stessa linea d’onda a livello musicale è anche l’alter ego Speedi associato al brano Lifestyle.
Il brano più interessante della prima metà del disco è di certo Elasticgirl. LISA mostra i muscoli e anche una scrittura un po’ più audace. La metafora della supereroina elasticizzata le dà la scusa per poter parlare in maniera metaforica della resistenza in un mondo, quello della musica e dell’intrattenimento, che la sottopone a enormi pressioni. Lo aveva raccontato anche nella cover story di Billboard, sottolineando un concetto a tratti quasi sorprendente. Lavorare a un progetto tutto suo, anziché prendersi una vacanza, l’ha fatta sentire più libera. Elasticgirl è in qualche modo più “personale” anche nella produzione. Il ritmo, ma soprattutto gli arpeggi, strizzano infatti l’occhio all’Estremo Oriente.
L’alter ego coinvolto in questo caso è quello che risponde al nome di Kiki: una LISA dai capelli rosa e da un’estetica Y2K che tratta temi legati all’empowerment femminile. Il suo brano manifesto con Rosalía, The New Woman, prodotto dal re Mida delle hit Max Martin, è stato il terzo singolo estratto e precede nella tracklist un altro momento significativo dell’album: Rapunzel. Non ci stupiremmo se diventasse la sua prossima hit, soprattutto per via del sound estivo molto melodico. La presenza di Megan Thee Stallion arricchisce il pezzo in cui le due artiste si raccontano fiere dei loro risultati. Il ritornello che cita indirettamente il più grande successo di LISA, Money (nel 2023 ha superato il miliardo di streaming su Spotify) è una chicca per i fan più fedeli.
Popstar a tutto tondo
Nel poliedrico viaggio stilistico intrapreso da LISA in Alter Ego ci si ritrova anche difronte a degli estremi dove la direzione consueta è stravolta. Il villain Vixi è uno di questi. Il featuring con Future FXCK UP THE WORLD è una bomba rap/trap. L’artista thailandese non le manda a dire ed è pronta a mandare tutti a quel paese. Molto intrigante l’estetica del videoclip che la ved in gabbia, osservata dall’esterno. L’altro brano associato al personaggio, BADGRRRL, è molto più vicino alle sonorità elettroniche con una produzione preponderante, ma convince meno. Lo stesso discorso vale per Thunder che però può vantare un ritornello che rimane in testa.
Se si parla di allontanamento dal mondo del K-pop, Sunni è una delle personalità più distanti dalla musica coreana. Inaugurata dal singolo pop Moonlit Floor (Kiss Me), mostra una LISA più innamorata e soft ed è la meno a fuoco del progetto. Quando l’artista si avvicina al pianeta dell’R&B, i testi non tengono il passo del canto e delle sonorità. Esempio principe in questo senso è la collaborazione con la star Tyla When I’m With You. Il brano, non a caso, prende il volo durante la strofa rappata. Discorso analogo può essere fatto, per motivi diversi, per quanto riguarda la ballad finale Dream. Al di là dell’originalità che viene un po’ meno, LISA perde un po’ della consueta forza, suonando troppo simile ad altro.
La sintesi perfetta tra l’anima K-pop originaria e quella più pop agognata dall’artista la si raggiunge sul finire del disco con Chill. Il brano prodotto dal duo norvegese Stargate (Katy Perry, Rihanna, Beyoncé) si costruisce su un groove di basso e uno dei ritornelli migliori dell’album dominato dai sintetizzatori. Che sia questa l’evoluzione definitiva della star delle BLACKPINK? Non possiamo saperlo. Di sicuro Alter Ego è una dimostrazione d’intenti e una prova di forza non indifferente di LISA. Sì, può diventare una regina del pop.