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Lucio Corsi voleva essere un duro. Spoiler: lo è

Il cantautore toscano ha scelto l’Ippodromo SNAI San Siro per l’ultima data del suo tour, portando il pubblico nel suo mondo onirico

  • Il8 Settembre 2025
Lucio Corsi voleva essere un duro. Spoiler: lo è

Lucio Corsi (foto di Francesco Prandoni)

“Vivere la vita è un gioco da ragazzi”. E, se ce lo dice Lucio Corsi, possiamo anche crederci: il cantautore toscano si presenta all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano per la data conclusiva del suo “Estate 2025” tour, calca il palco con umiltà e consapevolezza, ma senza mai tradire la sua essenza da outsider. Il suo è stato un live ricco di canzoni (o di storie) che hanno catapultato il pubblico in un universo di fantasia.

Lucio Corsi: semplice ma non banale

Il palco del concerto di Lucio Corsi a Milano sembra uno stereo gigantesco. La batteria è sopraelevata ed è incastrata tra due impalcature che ricreano la forma di una enorme cassa del suono. Per molti versi la scenografia somiglia a quella del film “Ritorno al futuro”. La band è al completo: c’è il piano, i chitarristi, le coriste e ci sono persino i fiati.

Lucio Corsi spunta da una tenda, anche questa incastonata nella grande cassa costruita intorno alle percussioni. Prima un accenno del volto, e già il pubblico è in delirio. Poi spunta una mano, un cenno di un piede e infine una delle sue iconiche spalline imbottite della giacca. Il cantautore, finalmente, prende coraggio e squarcia il velo di Maya che separa realtà e finzione e trascina sin da subito il suo pubblico all’interno del suo mondo onirico.

Più che un concerto, a tratti, sembra di assistere ad un musical teatrale. Il cantante appare e scompare. Sale e scende dalla scenografia e, tra un brano e l’altro, ci sono delle brevi introduzioni alle canzoni. Sono delle piccole cornici di spiegazione che portano la vasta folla di persone nel prato dentro il mondo di Lucio. «Stare in tour è diventato come stare a casa. Suono con loro da quando sono ragazzino», ammette il cantante riferendosi alla squadra che ha portato sul palco dell’Ippodromo.

Lucio Corsi - ippodromo 2025
Lucio Corsi (foto di: Francesco Prandoni)

Un vero cantastorie

Il suo sound glam-rock è mescolato a un folk raffinato che accompagna i suoi testi ricchi di immaginazione e fantasia. Non importa se non si conoscono le parole: la gente ai piedi del palcoscenico continua a ballare, ma soprattutto vuole sentire quello che ha da dire Lucio Corsi.

Le orecchie degli spettatori sono tese ad assimilare le parole e gli occhi delle persone restano fissi sul cantautore. Già dalla prima canzone del concerto a Milano, Lucio Corsi corre per tutto il palco e scende ripetutamente tra la gente, addirittura camminando, come un equilibrista, sulle transenne. Ogni canzone è una storia, un mondo a parte e la setlist è il grande libro che, come il Decameron, le racchiude tutte.

Infanzia, amore, amicizia. C’è tutto, persino tristezza e nostalgia. C’è anche una cover di Randy Newman. «È il mio cantautore preferito», ammette Lucio. «Stasera non faremo Hai un amico in me nella versione italiana di Cocciante, ma faremo Short People che però io ho tradotto con Gente Bassa». Lucio gioca col suo pubblico e, tra una battuta e l’altra, alla fine intona anche un pezzo della famosissima Hai un amico in me.

In mezzo alla gente

Lucio Corsi è sul palco e racconta le favole al suo pubblico (che ritorna un po’ bambino) e lo acclama ipnotizzato. Un vero menestrello.

La folla lo applaude senza sosta. Tra le canzoni che più hanno fatto scatenare il pubblico ci sono state sicuramente Il Re dei Rave e l’immancabile Volevo essere un duro, canzone che ha permesso a Lucio Corsi di classificarsi secondo alla 75esima edizione di Sanremo e di andare successivamente all’Eurovision Song Contest per rappresentare l’Italia. La gente si è anche scatenata all’arrivo del chitarrista di fiducia Tommaso Ottomano e del noto fotografo Francis Delacroix proprio sulle note di Francis, la canzone a lui dedicata.

Il gran finale ha sbalordito tutti: Lucio Corsi è sceso tra il pubblico. Il cantautore toscano ha raggiunto le persone oltre le transenne per suonare la sua fisarmonica con un’energia travolgente. Ha superato il palco. Ha percorso il prato gold ed è arrivato fino al prato più in fondo. L’impressione era che stesse quasi per uscire dall’Ippodromo.

Lucio Corsi-ippodromo 2025
Lucio Corsi e Tommaso Ottomano (foto di: Francesco Prandoni)

A sorpresa un nuovo tour di Lucio Corsi

Con estrema nonchalance Lucio Corsi annuncia a metà concerto il tour nei palazzetti italiani in programma per il 2026. Le date partiranno dal 27 novembre dell’anno prossimo con tappe a Firenze (Nelson Mandela Forum), Roma (5 dicembre al Palazzo dello Sport) e Milano (11 dicembre Unipol Forum). «Vorrei essere sempre in tour come Dylan», aveva dichiarato durante la serata. Le sorprese però non sono finite perché stamattina è stato annunciato anche il tour europeo a partire dal 24 gennaio 2026 nei club delle principali città d’Europa.

  • 24 gennaio – Lugano, Padiglione Conza 
  • 1 febbraio – Zurigo, Volkshaus 
  • 3 febbraio – Vienna, Simmcity 
  • 5 febbraio – Praga, Meet Factory 
  • 6 febbraio – Varsavia, Proxima 
  • 7 febbraio – Berlino, Heimathafen Neukölln
  • 9 febbraio – Bruxelles, La Madeleine 
  • 10 febbraio – Londra, O₂Sshepherd’s Bush Empire 
  • 11 febbraio – Lussemburgo, Den Atelier 
  • 13 febbraio – Amsterdam, Q – Factory 
  • 15 febbraio – Parigi, Elysée Montmartre
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