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Un Freak Show per cuori infranti: la prima volta di Naska al Forum

Uno spettacolo pop-punk per un pubblico che non vedeva l’ora di pogare e scatenarsi sotto palco, ma non solo. La prova definitiva che Diego è uscito dalla sua stanza per restare. E infatti a marzo parte l’unplugged tour nei teatri

Autore Samuele Valori
  • Il8 Dicembre 2024
Un Freak Show per cuori infranti: la prima volta di Naska al Forum

Foto di Lucia Bolletta

Quando poco più di un anno fa aveva riempito per due sere di fila il Fabrique di Milano, sembrava aver toccato l’apice. Era stato il coronamento di quattro anni e due album che, per quanto possa sembrare pretestuoso, hanno fatto rinascere il pop-punk italiano. Quello statunitense e britannico invece non ci hanno mai abbandonato. Ieri sera Naska, con la sua prima data all’Unipol Forum, ha compiuto un ulteriore passo che qualche tempo fa, chiuso nella sua stanza, non avrebbe mai immaginato. Nella serata della prima alla Scala, ad Assago il Freak Show di Diego ha riunito amici e familiari, Gen Z e Millennials, sotto un tendone di power chords alla Blink-182 e testi “presi male” che puntano a essere lo specchio della generazione di mezzo nata alla fine degli anni Novanta.

Uno show nel concerto

Oramai da qualche anno il Forum rappresenta il punto di arrivo per un artista in Italia. Il luogo più importante dove esibirsi a Milano, secondo solo a San Siro. Spesso gli artisti ci arrivano troppo presto e quello preso da Naska è stato un rischio non indifferente. Il concerto di ieri sera, agevolato dal fatto che fosse un’unica data, è stato un vero e proprio show. Fin dall’ingresso del cantante marchigiano sul palco con addoso solo dei boxer con un calzino penzolante attaccato…vabbè avete capito dove. Ciò che ha funzionato davvero è stato tutto il comparto scenico che ha contribuito a una narrazione nella narrazione: un grande tendone, una giostra, dei ballerini, tra cui l’immancabile donna barbuta, e degli intermezzi che hanno mascherato le pause e i tre cambi d’abito. Su tutti l’incursione di Nello Taver per presentare La mamma di ****.

Naska è ripartito da dove aveva finito al Fabrique con Mai come gli altri, per poi far scatenare tutti con 7 su 7. Il primo brano eseguito dal vivo del suo ultimo album non poteva che essere Scappati di casa (62015): un viaggio nel tempo e nello spazio fino a quella frazione industriale da meno di mille abitanti e un bar. Da Villa Potenza a Milano, senza mai perdere di vista i propri sogni. Ma com’è arrivato Naska al grande appuntamento del Forum? Pronto, carico e visibilemente emozionato. Se lo scorso anno, il suo continuo correre e muoversi sul palco aveva messo a repentaglio la sua voce (e in parte l’intonazione), ieri è stata un’altra storia. Stavolta lo ha ostacolato solo l’emozione – durante California persino le lacrime – provata per l’atmosfera e il pubblico presente.

L’esperienza e il tour estivo l’hanno forgiato e migliorato sotto ogni punto di vista. Naska ha gestito bene il fiato e la scaletta che, con i suoi andirivieni tra pogo e canzoni da cantare a squarciagola, ha compreso quasi tutti i brani dei suoi tre dischi.

La ballata dei cuori spezzati

Chi segue Naska sa perfettamente che durante i suoi concerti ci sarà un momento in cui si susseguiranno, spesso uno dopo l’altro, i pezzi più innamorati. Al di là di Horror, posizionata sul finale di scaletta, da Non me lo merito a Cattiva, si canta d’amore e storie finite male. Diego e il suo rapporto autodistruttivo con il sentimento più complicato accomunano e uniscono tutti gli spettatori. Il cuore spezzato si prende una pausa per lasciare spazio ad alcuni dei suoi brani più movimentati – Non mi diverto, Fuori controllo, A testa in giù, Non me ne frega un cazzo – per poi tornare a far cantare tutto il Forum.

Piccolo e l’ultima Pagliaccio, le due tracce migliori del suo ultimo album The Freak Show, lo mettono a dura prova, ma mai quanto i due brani dedicati alla sua famiglia. Rebel e Wando rimangono i momenti più emozionanti.

Naska (non) è diventato grande

Ce l’ha detto lui stesso nell’intervista: a volte la paura di stare bene, e non riuscire per questo più a scrivere, lo mette in difficoltà. Naska non lo vuole ammettere, ma sotto sotto è cresciuto. Quel fottuto punkabbestia interiore è più vivo che mai, ma c’è dell’altro. Il suo modo di affrontare il palco, di muoversi, di gestire uno show architettato e sceneggiato dimostrano i passi avanti compiuti. Per un’occasione del genere non sono mancati gli ospiti, o sarebbe meglio dire, gli amici di sempre. I Finley, con cui ha cantato Porno, e LA SAD. Ma il centro di tutto rimane sempre lui: padrone del palco e del pubblico.

Adesso ad attenderlo ci sarà un’altra sfida più grande: sette date unplugged a marzo nei teatri durante le quali trasformerà le sue canzoni, come avvenuto per Rebel qualche anno fa. Vedremo una nuova versione di Naska, vedremo se continuerà a crescere.

Il tour unplugged nei teatri

Di seguito le date del prossimo tour unplugged nei teatri. I biglietti saranno disponibili da oggi.

  • 6 marzo – Teatro Verdi, Montecatini Terme (PT)
  • 11 marzo – Gran Teatro Geox, Padova
  • 12 marzo – Teatro Colosseo, Torino
  • 16 marzo – Teatro Rossini, Civitanova Marche
  • 18 marzo – Teatro Celebrazioni, Bologna
  • 22 marzo – Teatro degli Arcimboldi, Milano
  • 25 marzo – Auditorium Parco della Musica, Roma
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