Le NewJeans lasciano ADOR: «Se restassimo il nostro disagio mentale continuerebbe»
La band, dopo la mancata revisione dei contratti da parte dell’agenzia, nel corso di una conferenza stampa ha annunciato la fine del rapporto. «La pretesa che la fiducia sia venuta meno unilateralmente non costituisce un motivo di rescissione» replica la sotto etichetta di HYBE
Minji, Hanni, Danielle, Haerin e Hyein, sedute dietro un tavolo, alternandosi al microfono, hanno annunciato la fine del loro rapporto contrattuale con la sotto etichetta di HYBE. Uno scossone all’industria del K-pop, l’ennesimo degli ultimi mesi, del quale scopriremo solo nelle prossime settimane i reali risvolti. I problemi tra le NewJeans e la loro agenzia ADOR sono noti da tempo. Dal licenziamento della CEO Min Hee-jin, che aveva accusato l’etichetta di ostacolare il successo delle sue assistite, oltre che di aver copiato il loro concept, fino alle accuse di bullismo da parte di Hanni.
La girl band aveva dato quattordici giorni di tempo all’agenzia per rivedere i termini del contratto, inviando una cosiddetta certification of contents. Oggi, alle 20:30 coreane, hanno indetto una conferenza stampa al Samseong Station Center di Ganggnam a Seoul nella quale, a seguito della mancata risposta, hanno annunciato la fine del loro rapporto.
«Il motivo per cui lasciamo ADOR è molto semplice e credo che anche i giornalisti qui presenti siano a conoscenza della nostra situazione. Le NewJeans sono un artista di ADOR e ADOR ha l’obbligo di proteggerle. È l’obbligo più elementare che un’agenzia ha, ma ADOR non ha la volontà o la capacità di proteggerci. Se rimaniamo qui, sarà una perdita di tempo e il nostro disagio mentale continuerà» hanno dichiarato le cinque cantanti.
Avendo ancora cinque anni di contratto, la band dovrebbe pagare circa 380 milioni di dollari di penale, una cifra che le artiste non hanno intenzione di pagare come ha sottolineato Haerin: «Abbiamo anche visto diversi articoli che parlavano di sanzioni in caso di violazione del contratto. Non abbiamo violato i nostri contratti di esclusiva e non li abbiamo mai violati. Fino ad oggi, ci siamo impegnate al massimo per portare avanti le nostre attività, quindi pensiamo che non ci sia motivo di pagare penali. In realtà sono state ADOR e HYBE a violare i contratti, portando a questa situazione attuale. Sono loro i responsabili».
Le motivazioni che hanno portato alla rottura
La causa scatenante della rottura è stata la riorganizzazione dell’assetto di ADOR culminato con il licenziamento di Min Hee-jin, accusata da HYBE di voler assumere il controllo dell’etichetta. L’ex CEO aveva ed ha tuttora un legame molto stretto con la band della quale ha curato la direzione artistica fin dagli inizi. «L’ADOR con cui lavoravamo è già cambiata molto e i direttori che lavoravano prima sono stati tutti licenziati all’improvviso. […] Non possiamo accettare l’argomentazione secondo cui dobbiamo mantenere i nostri contratti esclusivi con un’etichetta che è stata cambiata in base a ciò che vuole HYBE […]. Di conseguenza, abbiamo chiesto una rettifica delle violazioni del nostro contratto e, come già detto, il periodo di tempo per tale rettifica scade a mezzanotte di oggi» hanno spiegato le componenti della band.
«Abbiamo affrontato maltrattamenti non solo nei nostri confronti, ma anche nei confronti del nostro staff, con innumerevoli contraddizioni, deliberati errori di comunicazione e manipolazioni in diversi ambiti. Stiamo parlando di un’agenzia che non ha più interesse nell’essere sincera nella musica che viene creata. Piuttosto è fissata ad apparire come un’azienda che lavora bene nonostante pensi solo a fare soldi. Non ha alcuna coscienza dell’effetto negativo che crea con i suoi mezzi non autentici» ha rivelato Hanni.
Una persona coraggiosa può cambiare il mondo e vivere la propria vita in modo più indipendente. Non credo che tutti abbiano il coraggio di agire […]. Ho acquisito molto coraggio vedendo Min Hee-jin. Quello che ho notato stando con lei è che ha sempre lavorato con grande impegno e che c’erano sempre delle brave persone al suo fianco. Una volta ha anche detto di voler creare un precedente e queste parole mi hanno davvero colpito. Le persone fanno molti propositi nel corso della loro esistenza, ma credo che tutti sappiano che non è facile proteggere questi propositi mentre si scommette sulla propria vita. Credo che non si possa risolvere nulla senza agire per se stessi, nessuno può risolverlo al tuo posto. […] Che si tratti di scuola o di lavoro, spero che tutti possano avere un ambiente in cui lavorare nel rispetto reciproco e senza molestie» ha aggiunto Minji.
Come annunciato in conferenza, allo scoccare della mezzanotte coreana del 29 novembre, le NewJeans non saranno più legate ad ADOR. Porteremo a termine le attività che abbiamo già programmato e anche le offerte pubblicitarie concordate, come previsto. Vogliamo ribadire che siamo veramente grati agli inserzionisti che ci sostengono sempre e che non devono preoccuparsi. Non vogliamo causare alcun danno ad altri a causa della risoluzione del nostro contratto» hanno continuato.
La risposta di ADOR e le possibili conseguenze
Poco dopo il termine del livestream, ADOR ha pubblicato un comunicato stampa nel quale ha ribadito la propria posizione. «Ci rammarichiamo che la conferenza stampa per annunciare la risoluzione del contratto di esclusiva sia stata pianificata e condotta ancor prima di ricevere una risposta alla certificazione dei contenuti e senza una sufficiente revisione. ADOR, in quanto parte dei contratti di esclusiva, non ha violato i contratti stessi, e l’affermazione che la fiducia sia venuta meno unilateralmente non costituisce un motivo di risoluzione» si legge nel messaggio.
«I contratti di esclusiva tra ADOR e le componenti delle NewJeans restano validi. Pertanto, ci aspettiamo che continuino le loro attività programmate come hanno fatto finora. Abbiamo richiesto diversi incontri con gli artisti, ma non sono stati organizzati» prosegue il testo diramato dall’etichetta.
Questa situazione di stallo, oltre al già citato rischio di penale, potrebbe impedire alle cinque artiste di utilizzare il nome della band. Almeno per i restanti prossimi cinque anni di contratto. «Quando passerà la mezzanotte, c’è la possibilità che noi cinque non potremo usare il nome NewJeans per il momento, nonostante la nostra volontà. Tuttavia, la nostra essenza non cambierà affatto e non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al nome. Per alcune persone potrebbe sembrare solo un nome o un marchio commerciale, ma per noi non è così semplice. NewJeans racchiude il significato di tutto ciò che abbiamo realizzato dal primo giorno in cui ci siamo incontrate fino a oggi, quindi continueremo a lavorare per assicurarci i diritti» ha spiegato la band.
Come annunciato in conferenza, allo scoccare della mezzanotte coreana del 29 novembre, le NewJeans non saranno più legate ad ADOR, ma parteciperanno ad alcuni degli impegni prestabiliti. «Porteremo a termine le attività che abbiamo già programmato e le offerte pubblicitarie concordate, come previsto. Vogliamo ribadire che siamo veramente grate agli inserzionisti che ci sostengono sempre e che non devono preoccuparsi. Non vogliamo causare alcun danno ad altri a causa della risoluzione del nostro contratto».