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No Borders Music Festival: Ben Harper e Mika mostrano che cosa significhi un evento senza confini

Nel primo weekend del trentennale dell’appuntamento in Friuli – Venezia Giulia, i due artisti hanno espresso, con i loro modi molto diversi, un’idea politica senza parlarne troppo esplicitamente

  • Il21 Luglio 2025
No Borders Music Festival: Ben Harper e Mika mostrano che cosa significhi un evento senza confini

Foto di Omar Breda

C’è una cosa che ha accomunato i due live degli headliner del primo weekend del No Borders Music Festival 2025, ovvero Ben Harper e Mika: il loro stupore per la location che li ha ospitati. Di sicuro sono artisti abituati a suonare ovunque, che già si erano esibiti a Tarvisio, in provincia di Udine, ma hanno voluto sottolinearne la bellezza tante e tante volte, guardando verso i pini secolari di fronte a loro e verso i cristallini laghi di Fusine. Certo, con i loro modi di fare molto diversi. Molto pacato e riflessivo quello di Ben Harper. Più esuberante e fuori dagli schemi quello di Mika.

L’artista californiano ha chiesto alla sua band, per l’occasione di nuovo i The Innocent Criminals, se avessero mai visto niente di meglio, perché lui «davvero non se lo ricordava». Mentre Mika ha inscenato una gag in cui chiedeva al pubblico da dove arrivasse e quando ha chiesto chi abitasse lì vicino li ha chiamati «bastardi» perché davvero a suonare (e così a vivere) lì si sente «un’energia diversa e una connessione potente con la natura». Il primo weekend, nel trentesimo anno del No Borders Music Festival (lo abbiamo raccontato con un’intervista all’organizzatore Claudio Tognoni), ha richiamato numeri record per il festival: 5mila spettatori per il sabato di Harper e 4mila e 500 per la giornata di ieri con Mika.

Foto di Simone di Luca

E anche il pubblico del sabato e quello della domenica era un po’ diverso. Il primo esteticamente più “alternativo”, tra dread brizzolati e bandiere della Palestina, sventolate soltanto all’ultimo. Il secondo era un po’ più pop, giusto un filo più da “famiglia”. Anche se i bimbi piccoli con i para-orecchi erano presenti a entrambi i concerti.

Altro in comune? Tantissimi stranieri, a parte gli austriaci, i tedeschi e gli sloveni che in fondo sono davvero vicini, anche moltissimi inglesi. Chissà se in vacanza o se in Friuli soltanto per i concerti del festival. E poi da notare in entrambi i casi anche una platea estremamente rispettosa. Non per avvalorare soltanto lo stereotipo che vede i vacanzieri di montagna migliori di quelli marittimi, ma un’atmosfera rilassata, divertita, ma senza particolari eccessi era palpabile.

Il concerto di Ben Harper

Tranquillo e ponderato in ogni gesto, con un carisma sempre alle stelle che attraversa indenne i decenni, Ben Harper ha iniziato il suo show pochi minuti dopo le due del pomeriggio con un live che – senza dire esplicitamente nulla – è stato decisamente politico. Ha subito svelato due cavalli di battaglia senza tempo e decisamente molto amati come Don’t Give Up on Me Now e Diamonds On The Inside, scaldando subito l’atmosfera. Già dai primi cori di sole voci che vibravano insieme alla band senza strumenti.

Ed è stato tutto un live che ha vibrato dall’inizio alla fine, adattandosi alle onde dei generi prediletti dall’artista californiano. Con momenti più rock, altri più funky e altri ancora decisamente più intimisti. Dando maggiore importanza ai brani più conosciuti dal pubblico e meno a quelli più recenti tratti dagli ultimi album, Bloodline Maintanence del 2022 e Wide Open Light, uscito l’anno dopo.

E poi con pochi – ma molti sentiti – interventi parlati. A parte il discorso di ringraziamento per il luogo in cui si trovava, Harper ha tenuto a ringraziare anche il pubblico perché «avevo davvero bisogno di questo calore proprio oggi». Sul finale, a cappella ancora con la sua band, ha cantato Below Sea Level, uno dei brani contenuti nell’album del 2022 dedicato al padre: «I fear that everything is happening in this world/Some days it brings me to my knees/You said I dropped in on the wrong planet».

E, dopo l’amatissima With My Own Two Hands, ha concluso il suo live con la toccante Waiting on an Angel. Con un po’ di persone che hanno come trovato il coraggio di esporre le bandiere della Palestina che avevano portato con loro.

Il concerto di Mika

Anche il live di Mika è stato politico, con l’effervescenza che caratterizza l’istrionico cantante anglo-libanese, pur senza entrare mai nello specifico di alcuna situazione attuale. Dopo alcune sue hit come Lollipop, Big girl e soprattutto Relax, è voluto scendere tra il pubblico. Una cosa che aveva già fatto in altri suoi live. È rimasto a cantare Underwater proprio lì, in mezzo alla platea. Si è rivolto a tutti in 4 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco). Ha parlato persino agli alberi: «Ma voi, per esempio, di che nazione vi sentite». Ricordando – proprio al festival No Borders – che parlare di confini nel 2025 non ha alcun senso.

Ha saltato e ballato sul palco. Si è cambiato quattro volte, passando da completi con macro-disegni bianco e neri a pantaloni di paillettes. Il live si è chiuso ovviamente con Grace Kelly, il grande successo che lo fece conoscere nel 2007. E ha ricordato a tutti di essere ancora un performer d’eccezione. Due date ancora previste, domani 22 luglio a Este (Pd) e giovedì 24 al Vittoriale.

I prossimi concerti di No Borders Music Festival

Il No Borders Music Festival, che si ripropone di unire alla natura dei luoghi e alla musica anche l’alta cucina (decisamente interessanti le cene organizzate dalla manifestazione Ein Prosit), tornerà anche nei prossimi due weekend. Sabato 26 luglio ci sarà l’inedito concerto di Jovanotti per ciclisti. Il bike concert, sempre ai Laghi di Fusine, sarà seguito, domenica 27 luglio, dal concerto di di Lucio Corsi.

Presso il Rifugio Giberti si terrà il live di Goran Bregović sabato 2 agosto. Ad aprire il suo evento ci saranno I PATAGARRI. Domenica 3 agosto, i Kings of Convenience si esibiranno invece all’Altopiano del Montasio. Ad arricchire il calendario anche i concerti di Natural Sound e No Borders in the City, DJ set gratuiti in piazza a Tarvisio.

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