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Olly: «Non sono perfetto ma nemmeno cafone maleducato, sono normale» 

Il cantautore fa uscire un repack album, continua con i live (sold out) nei palazzetti e al Ferraris di Genova e affronta le luci e le ombre della fama

  • Il4 Ottobre 2025
Olly: «Non sono perfetto ma nemmeno cafone maleducato, sono normale» 

Olly (foto Andrea Bianchera)

È innegabile che, ad oggi, Olly sia l’artista pop di punta. Amato, odiato, criticato e osannato resta il fatto che i numeri in classifica li fa (e anche belli alti). Settimana scorsa è uscito il repack album Tutta Vita (Sempre), un disco che, come si può già intuire dal titolo, è in piena continuità con il suo predecessore, ovvero Tutta Vita, uscito nel 2024. Dopo un anno il cantautore genovese segue la scia di successo che lo ha portato fino a qui, che lo ha fatto vincere a Sanremo, per poi arrivare ai club, passando per l’Ippodromo di Milano (per ben due date sold out) e che culminerà tra questo e il prossimo anno nei palazzetti di tutta Italia, fino allo stadio Ferraris di Genova (giugno 2026).

Le tracce di Tutta Vita (Sempre), non sono tutte nuove. Depresso fortunato e Questa domenica erano già uscite negli scorsi mesi. Per non parlare di Balorda nostalgia, vincitrice del Festival di Sanremo. «L’esigenza con questi brani nuovi è far capire ancora di più in modo naturale, senza fare costruzioni, che non sono perfetto. Non sono né il bravo ragazzo laureato o fine, ma nemmeno lo str***o, cafone maleducato. Sto nel mezzo, sono normale, punto»

Il Brivido della fama (e della Vita)

Più o meno le tracce nuove dell’album si strutturano così: c’è un’ alternanza tra brani up e down, tra canzoni da cantare a squarciagola in macchina o ai concerti e altre più lente e riflessive. Subito dopo il periodo sanremese è nata Il Brivido della vita, una canzone che parla della (ri)scoperta e della gioia nelle piccole cose quotidiane, un inno alla libertà. «Questo brano vuole essere uno statement: alla mia età anche io ho voglia di sentirmi un po’ un co****ne», ci racconta Federico Olivieri (in arte Olly). «Partendo appunto dalle piccole cose, quelle che sono anche un pochino più folli. È la canzone da abbraccio, da carovana», prosegue l’artista.

Questo brano, anche se l’estate è ormai passata, non ha una stagione. È un pezzo in cui, anche se non si ha una fama tale da non riuscire più quasi ad andare a un bar a prendersi un caffè, ci si può immedesimare. Alcune parti del sound ricordano A squarciagola e Devastante, ma ha un quid in più. L’esperienza dei live si sente molto di più in tutte le tracce nuove del repack album. Il sound è molto più pulito e già le si possono immaginare ad essere eseguite nei prossimi concerti di Olly che, dal 4 ottobre, ripartono.

Il Brivido della vita, come ci racconta Olly, è diventata l’inno con i suoi amici in vacanza questa estate in Sardegna. «Ci siamo detti: va bene, facciamoci una vacanza in mezzo al mare, in mezzo al niente. Così abbiamo fatto, lì mettevamo le canzoni ed è stato proprio bello: c’ero solo io e le mie persone a cantarci le nostre canzoni col tramonto sulla Costa Smeralda».

Non è facile viversela Così (Così)

Così Così di fatto segue un po’ la scia di cui sopra. Una canzone che inizia con un giro di chitarra molto veloce. Questo brano deve molto all’influenza di Vasco e alla sua Siamo solo noi. Nessuna paura delle critiche: Olly le accoglie (e le raggruppa) all’interno di questo pezzo che viene arricchito anche dalla marcata presenza del sax che rende la canzone ironica e perfetta da ballare ai live.

«Io di base come Federico non me la vivo tutti i giorni in quel modo (riferito al testo della canzone, ndr). Ho avuto dei momenti in cui determinate critiche, messaggi o minacce mi hanno preso male, non lo nascondo. Ma poi in questi casi entra in gioco Olly, va sul palco e si mette sulle spalle Federico», ammette il cantante spiegando come questo brano sia stato anche un modo per esorcizzare certi commenti ricevuti.«Al momento vado liscio, me la vivo così. Così-così», conclude Olly.

Nonostante la musica sia rimasta ormai la cosa più personale del cantautore genovese, si sente allo stesso modo protetto dal gruppo di amici che lo accompagna non solo musicalmente, ma anche nella vita. Per Federico Olivieri infatti i suoi amici sono un punto fermo anche per accogliere le critiche (costruttive) per i pezzi da far uscire. Inoltre, con estrema umiltà e consapevole del successo che sta avendo, Olly ammette: «Scriviamo in studio e ovviamente l’orecchio sul conscio, che ormai facciamo questo lavoro da anni, ci sa dire quando una cosa è cantabile o meno. Cioè la mia musica è oggettivamente cantabile, se riesco a cantarla, io ce la fanno tutti».

Due meno uno fa Come Noi Non C’è nessuno

Nell’album non manca nemmeno Come noi non c’è nessuno traccia che va quasi a completare Per Due Come Noi featuring Angelina Mango. Il brano, in versione acustica per il repack album era nato originariamente così. La canzone era stata portata live dal 2023. «La gente si è affezionata tanto anche a quella versione. Il pubblico influisce tanto nella scrittura ma perché sapevo quanto ci tenesse anche se potenzialmente è una canzone che ha meno margine di diventare un cult a livello di numeri.

La canzone già esisteva di base e per certi versi mi sarebbe anche piaciuto tenerla solo live, ma alla fine racconta uno spaccato, un punto di vista solo maschile di una storia che è stata di due punti di vista diversi», conclude Olly raccontandoci di questo brano presente in Tutta Vita (Sempre). «Senza voi donne saremmo fo***ti, una donna nella vita è importantissima».

Occhi Color Mare era conosciuta come Neve al Sole nel 1999 

«Juli ha sentito Neve al Sole di Pino Daniele un paio di anni fa in radio», è partito tutto da lì ammette Olly. «Quindi non avendo altre collaborazioni, non volendo altri featuring nel nostro disco, abbiamo fatto questa che è diciamo un’operazione più autorale». In questo brano c’è un pò di tutto, compreso un leggero suono swing. In un verso riprende probabilmente anche Bianca (“Ma porta il sole nelle tasche”) e quando in questa dice “Io vorrei levarti il sole dalle tasche”. La prima strofa riprende interamente la prima di Neve al Sole di Pino Daniele rendendo il pezzo leggero e contemporaneo.

L’album si chiude, Buon Trasloco 

La parola “vita” è stata abbondantemente ripetuta in questo album, sia nei titoli dei pezzi che all’interno delle strofe. E, anche per questo, non si poteva non parlare anche del tema della morte. «Buon trasloco racconta la storia del papà di Juli che è mancato quando abbiamo fatto uscire il disco. È il brano a cui sono più legato. riuscire a raccontarlo non è stato semplice, ma è stato molto intenso», ha commentato il cantautore.

Il brano è una lettera aperta per chi non c’è più, ma che in qualche modo si manifesta sempre vicino ai propri cari. La fisarmonica che si sente in Meno Male che c’è il Mare è quella che ha suonato il padre di Juli ed è la stessa che si sente in Buon Trasloco. «È come un iceberg e tutto quello che c’è sotto nessuno da fuori lo vede, ma poi lo percepisce nella canzone», conclude Olly definendo la traccia che conclude Tutta Vita (Sempre).

Dopo Tutta Vita (Sempre) Olly va verso lo stadio di Genova

I prossimi step saranno il tour nei palazzetti e le tre date (sold out) allo stadio Ferraris di Genova che proprio dal 2026 riaprirà le sue porte. L’ultimo a suonarci (coincidenza vuole) era stato proprio Vasco Rossi 22 anni fa. «Chiudere il tour con Genova, poi Caserta e Roma e dare al nord Genova come polo, è un messaggio molto chiaro, l’unico posto in cui secondo me potevo chiudere questi due anni folli».

Nuova dimensione, scaletta nuova e la speranza di avere sempre ricambi generazionali per il futuro (anche qui molto alla Vasco). «Fare gli stadi per certi versi mi terrorizza, quello che succederà sarà nuovo, ignoto», racconta Olly con la consapevolezza che però è un gradino in più che lui e la sua band possono sostenere. L’album invece è la chiusura di un cerchio che è cominciato con Devastante che si è coronato con Balorda Nostalgia e che si è chiuso, adesso, con Tutta vita (Sempre).

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