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Da Milano all’Europa: quella di One Shot è la storia che devi conoscere

Dopo aver portato il proprio format alla Machine du Moulin Rouge a Parigi, il 9 maggio i ragazzi di One Shot ospiteranno al Main Club il collettivo francese Halfpipe. E sì, ci sarà davvero una rampa da skate in sala

  • Il6 Maggio 2025
Da Milano all’Europa: quella di One Shot è la storia che devi conoscere

one shot

Di One Shot vi avevamo già parlato qualche mese fa. Nato tre anni fa dall’idea dei fondatori che sentivano che «non c’erano luoghi dove trovare qualcuno che la pensasse come noi e avesse la nostra stessa visione» e che quindi hanno deciso di crearsene uno da soli, col tempo è diventato uno dei format più apprezzati della città (e non solo). Tutto è partito da una serata/scommessa in Santeria Toscana nel 2022, e il locale era così pieno di persone unite da un certo approccio al clubbing e dall’amore per un certo tipo di musica, che non poteva rimanere un colpo solo.

Da lì i ragazzi hanno iniziato ad alimentare quella visione, spingendola sempre un po’ più in là, sfidandosi a fare sempre meglio e creando sempre più connessioni, anche internazionali. Come quella con Halfpipe, collettivo ed etichetta francese, che con One Shot condivide attitudine e un gusto particolare per tutto ciò che è di derivazione UK, dal jungle alla garage. Le due realtà hanno dunque unito le forze e messo in piedi due serate – rispettivamente a Parigi e a Milano – decisamente non convenzionali. «I ragazzi di Halfpipe hanno messo in piedi un tour nei club che consiste nel mettere una rampa da skate sul palco con tanto di skater che performano durante i dj set», racconta una delle fondatrici di One Shot.

La collaborazione con Halfpipe

«Il 4 aprile abbiamo fatto la prima serata con loro alla Machine du Moulin Rouge ed è stato bellissimo vedere tutte quelle persone che non ci conoscevano prendersi bene con noi. È stata veramente una bella unione perché siamo riusciti a portare non solo il nostro format, ma anche i dj che ci hanno accompagnati sin dall’inizio e quelli che si sono aggiunti verso le ultime edizioni», continua.

Ora il 9 maggio saranno loro ad ospitare l’etichetta francese al Main Club di Milano. «Ci saranno due sale, entrambe con console al centro come facciamo solitamente, e in una delle room ci sarà la loro rampa portata direttamente da Parigi in furgone». Come sempre, anche la parte visiva avrà un’importanza centrale: «Per la parte visual avremo un tir nel parcheggio principale che sarà completamente mappato e su cui gli artisti proietteranno i loro lavori. Una mostra su un tir in pratica!»

L’importanza dello scouting per One Shot

Se dovessimo scegliere solo una parola per descrivere One Shot, quella più calzante probabilmente sarebbe “futuro”, quello stesso che i ragazzi negli anni hanno previsto con lungimiranza, ospitando alle loro serate in tempi non sospetti nomi come okgiorgio e Camoufly: allora semi-sconosciuti, oggi dj che girano l’Europa e il mondo.

Lo scouting, infatti, è una componente essenziale di One Shot: «Sulla nostra pagina Instagram abbiamo sempre attivo un forum dove i dj possono inviare i loro set e quando facciamo eventi cerchiamo sempre di chiamare qualcuno che scopriamo dalla nostra lista. Questo non ci aiuta solo a variare, ma anche a rendere One Shot una vera e propria piattaforma per lanciare nuovi dj», mi dice uno dei fondatori. Alcuni di loro suoneranno anche il 9 maggio al Main Club: «Romina Thomas arriva tramite questa call to action. Ci sarà poi Tommy Wax che farà una performance come MC insieme a Mareeo, una cosa molto particolare».

Parlavamo prima dell’importanza della parte visiva: i set stessi rientrano in quest’ottica, e non solo per il tocco di Black Elephant. «Tutti i set verranno registrati e caricati sul nostro canale YouTube per creare una sorta di archivio di questa ricerca che portiamo avanti». Una ricerca che alza sempre di più l’asticella anche nella comunicazione attraverso video di altissima qualità e con concept sempre più forti, tanto da finire su EYECANDY, una piattaforma creativa globale. «Siamo molto fortunati ad avere tutta una serie di persone che gravitano attorno a One Shot perché credono nel progetto che è a tutti gli effetti indipendente», raccontano. «Oltre ad essere dei nostri amici che sono con noi dal primo momento sono anche dei grandissimi professionisti».

Una valvola di sfogo creativa

Professionisti come nella vita quotidiana lo sono i fondatori, con altri lavori alle spalle ma per cui One Shot è «una valvola di sfogo a livello creativo: è un playground senza regole, dove ciascuno di noi riesce a sperimentare. L’impegno che mettiamo nelle cose, nonostante tutti noi facciamo altri lavori, viene in maniera totalmente naturale. Quando partiamo con un’idea cerchiamo sempre di spingerci un po’ oltre la volta prima: ogni volta è una sfida a vedere fin dove si può spingere la nostra creatività e ogni volta ci superiamo».

Anche la scelta di non dare a One Shot un volto definito e riconducibile a un singolo non è casuale: «Dall’inizio volevamo creare qualcosa dove non per forza ci fossimo noi in prima linea, perché non ci interessa», mi spiegano. «Le persone devono sentirsi a proprio agio a venire alle nostre serate senza pensare “okay, vado perché c’è quel gruppo, c’è quella persona dietro”, e senza farsi troppe domande. Questa è la parte più bella: ci arrivano tantissime proposte di creativi che vogliono partecipare perché in qualche modo si sentono rappresentati da questa energia e da questo senso di collettività».

I biglietti per la serata di One Shot del 9 maggio al Main Club di Milano sono disponibili qui.

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