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L’unione (indie) fa la forza: nasce una coalizione tre le più grandi etichette indipendenti del mondo

Si chiama ORCA e comprende label prestigiose come Beggars Group, Partisan Records, Sub Pop e Because Music. L’intenzione? Unire le forze per lanciare un think tank “primo nel suo genere” per promuovere una migliore comprensione del business musicale globale

Autore Billboard US
  • Il21 Luglio 2024
L’unione (indie) fa la forza: nasce una coalizione tre le più grandi etichette indipendenti del mondo

I Cigarettes After Sex in concerto a Milano, foto di Sergione Infuso/Corbis via Getty Images

L’Organizzazione per la cultura e le arti registrate, (ORCA), svilupperà e promuoverà ricerche, dati e “prove qualitative e quantitative che sottolineano il significativo valore economico, sociale e culturale della musica”. I membri fondatori includono anche la Domino Recording Company del Regno Unito. La City Slang e !K7 Music con sede in Germania. La Everlasting Records della Spagna. E infine la Exceleration Music, Secretly Group e Hopeless Records con sede negli USA. Altri partecipanti sono la londinese Ninja Tune, la svedese Playground Music e la canadese Secret City Records.

Tra gli artisti che sono stati scoperti o sono attualmente sotto contratto delle 14 etichette fondatrici di ORCA, si annoverano: Adele, Nirvana, The National, Pavement, Christine and the Queens, Fontaines D.C., Arctic Monkeys, Mitski e Phoebe Bridgers.

«Questo effort in fase di elaborazione, e nasce dalla realizzazione di valori condivisi al di sopra e al di là delle nostre attuali attività collettive indipendenti», ha affermato Martin Mills, fondatore e presidente di Beggars Group. «La musica è un bene sottovalutato nella routine quotidiana e cerchiamo di tradurre le motivazioni alla base della sua produzione in un apprezzamento del fatto che sia l’arte che il commercio possano vivere come una cosa sola».

Il rapporto di ricerca inaugurale di ORCA

In linea con il lancio dell’organizzazione, ORCA ha pubblicato il suo rapporto di ricerca inaugurale, Setting the Stage: How Music Works. Lo studio – ad accesso libero – intende fornire ai responsabili delle politiche governative, alle istituzioni finanziarie e alle agenzie di sviluppo culturale una comprensione approfondita di come funzioni l’industria discografica e dei benefici economici e culturali che genera.

Il rapporto di 155 pagine è stato studiato dal Center for Music Ecosystems, un’organizzazione non-profit che collabora con ORCA. E presenta casi di studio di diverse storie di successo di artisti indipendenti, tra cui Guadalupe Plata (Everlasting Records), Patrick Watson (Secret City) e Christine and the Queens (Because). Oltre a un’analisi delle pratiche di distribuzione, dello sviluppo degli artisti e dei ricavi nel settore indipendente.

«Siamo orgogliosi degli artisti in cui scegliamo di investire e delle persone con cui scegliamo di lavorare. E anche consapevoli di quanti pochi dati reali ci siano là fuori che illustrano come funziona effettivamente questo settore o il nostro contributo ad esso. Siamo incredibilmente entusiasti di far partire la palla con questo primo rapporto», ha affermato Tony Kiewel, presidente della Sub Pop Records.

La nuova organizzazione ha dichiarato che i futuri rapporti si concentreranno sulla raccolta di dati primari per dimostrare i vantaggi delle etichette discografiche indipendenti per l’economia musicale globale più ampia. Esaminando l’impatto positivo che il settore ha sulla creazione di posti di lavoro, l’uguaglianza sociale, la sostenibilità e la cultura. I membri si incontreranno almeno una volta al mese e il prossimo rapporto uscirà più avanti quest’anno.

Un obiettivo comune

«Sebbene siamo tutti in competizione noi fondatori di ORCA, siamo però simili in ciò che ci spinge a trovare e sviluppare nuovi talenti. C’è un incentivo condiviso nell’assicurare che i vantaggi del nostro lavoro siano compresi oltre il settore stesso» afferma Zena White, direttore operativo di Partisan Records e presidente di The Worldwide Independent Network (WIN).

White sottolinea che uno degli obiettivi principali di ORCA sarà misurare l’impatto economico e sociale degli investimenti delle etichette nello sviluppo degli artisti. Cosa che secondo lui è “gravemente mancata” nel settore indipendente globale.

Il think tank mira anche ad affrontare alcuni malintesi comuni su come funziona il modello di business delle etichette discografiche, spiega White, il cui elenco di etichette include IDLES, Cigarettes After Sex, Ezra Collective e PJ Harvey. «Le etichette sottoscrivono anticipi di soggiorno, costi di registrazione e marketing da cui trarrà beneficio l’intero ecosistema degli artisti. Naturalmente, ci sono cattivi attori, ma molti sono essenziali per garantire che la musica venga realizzata e ascoltata. Abbiamo una fantastica rete di associazioni commerciali globali per la musica indipendente. Ma hanno un disperato bisogno di dati empirici che supportino le loro conversazioni con i governi e gli attori a livello locale». E in ultimo aggiunge White: «ORCA è un’integrazione a quella rete e spera di poter aiutare tutta la filiera».

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