Come suona il Pride 2024? Ecco 10 canzoni per prepararsi alla parata di Milano
Sabato 29 giugno per le strade del capoluogo milanese si sfilerà per i diritti LGBTQA+. Abbiamo scelto dieci brani pubblicati in questa prima metà dell’anno per celebrare l’evento
Il Pride Month è agli sgoccioli e uno degli ultimi appuntamenti si svolgerà a Milano. Tra due giorni, sabato 29 giugno, da Via Pisani, davanti alla stazione centrale, partirà la parata più colorata dell’anno. Un percorso di balli e musica per ribadire l’imprescindibilità dei diritti LGBTQA+ che arriverà fino all’Arco della Pace dove si svolgerà il mega party finale. Quest’anno non c’è una madrina ufficiale, ma sul palco si esibiranno numerosi artisti: da Clara a Michele Bravi, passando per Orietta Berti, Francesca Michielin e Ditonellapiaga.
Per prepararsi al meglio all’occasione abbiamo scelto alcune tra le canzoni pubblicate in questa prima metà dell’anno che, in qualche modo, rappresentano lo spirito dell’evento. Ecco la lista dei nostri dieci brani queer preferiti del 2024.
Billie Eilish – LUNCH / BIRDS OF A FEATHER
Ok, stiamo già barando, ma non sapevamo quale scegliere tra queste due. Il terzo album di Billie Eilish, HIT ME HARD AND SOFT, è un saliscendi di emozioni. Da un lato ci sono i ritmi alti e danzerecci di un pezzo come LUNCH dove la sensualità è protagonista. (Ci aspettiamo di sentirla risuonare durante la parata del Pride a Milano). Dall’altro c’è il sentimento soave e dolce, quasi malinconico, di BIRDS OF A FEATHER. Non è un caso che quest’ultima canzone sia stata scelta come colonna sonora del trailer della terza stagione della serie Netflix Heartstopper.
BigMama – Mamasutra
«Non mi fotte niente che la gente chiacchera» è il mantra con cui si apre la traccia conclusiva dell’album di debutto di BigMama Sangue. Un pezzo rap strafottente in cui l’artista campana rivendica con orgoglio la propria queerness su un beat elettronico da club. Versi iconici e punchline a gogo, prima di un ritornello da ballare fregandosene del giudizio degli altri.
Gossip – Real Power
Uno dei ritorni più attesi di questo 2024, nonché una delle voci più riconoscibili del rock degli anni Dieci. Stiamo parlando di Beth Ditto, frontwoman della band statunitense Gossip, divenuta celebre nel 2009 con la hit Heavy Cross. Real Power, titletrack del sesto album, è un inno energico che mescola un ritmo funky con la tipica ruvidezza punk che contraddistingue da sempre la musica del gruppo. Inutile ribadire la contagiosità del ritornello.
Chappell Roan – Good Luck, Babe!
Di lei vi avevamo parlato in tempi non troppo sospetti, quando il suo album di debutto The Rise and Fall of a Midwest Princess stava scalando le classifiche del pop mondiale. Lo scorso 5 aprile Kayleigh (questo il suo nome) ha rilasciato il nuovo singolo Good Luck, Babe! prodotto da Don Nigro. Una colonna sonora pop colorata e frizzante in cui l’artista ripercorre una sua passata relazione segreta con una donna finita a causa della paura di essere se stessi. Il ritornello è da cantare a squarciagola.
Thoé – Cliché
Thoé è uno dei prospetti più interessanti del panorama urban italiano. Classe 2001, una formazione hip hop e un amore per la musica gospel, il soul e l’R&B. Lo scorso 24 maggio ha pubblicato il suo primo EP Alter Echo nel quale è contenuta Cliché. Una canzone dal gusto pop che parla di una relazione d’amore complicata che fatica a decollare per colpa del “mondo addosso”.
Michele Bravi – mi sono innamorato di te
Impossibile non emozionarsi ascoltando questo pezzo piano e archi. Michele Bravi l’ha dedicato al suo compagno in uno degli inediti slanci autobiografici che caratterizzano il suo ultimo album tu cosa vedi quando chiudi gli occhi. «Quando uno legge il titolo pensa subito al brano di Tenco, e infatti sono partito da lì. Ma mi piace l’idea di ribaltare alcune cose e renderla una canzone dolce, meno dura» ci ha raccontato nella nostra intervista.
Nemo – The Code
In questo elenco non poteva mancare la canzone vincitrice dell’ultimo Eurovision Song Contest. Nemo è la definizione vivente di artista poliedrico: rappa, canta mixando pop e lirica, balla e non si ferma mai. La sua esibizione a Malmö, che ha portato la Svizzera alla vittoria finale, è stata una delle più spettacolari dell’intera edizione. C’è chi ha canticchiato gli “oh oh oh oh” e chi mente.
Asteria – VENERE
Si può sbagliare ad amare? Asteria se lo chiede in uno dei singoli di punta del suo album di debutto YACHT CLUB. La vera protagonista, oltre alla voce dell’artista bergamasca, è la tastiera che detta il mood del brano, prendendo il sopravvento sulla componente elettronica durante ritornello. Siamo nel territorio del pop, quello più raffinato. Quello che riesce a essere elegante e ballabile allo stesso tempo.
The Last Dinner Party – My Lady of Mercy
Nel mondo del rock le Last Dinner Party rappresentano la novità più rilevante. Tutti parlavano di loro ancora prima che pubblicassero il loro album di debutto Prelude to Ecstasy. Art-rock operistico che unisce sacro e profano giocando con un’estetica medievale. My Lady of Mercy, forse la canzone che più rappresenta il concept del disco, racconta l’attrazione fisica e mentale di una giovane ragazza per Giovanna D’Arco mentre osserva un quadro che la ritrae. L’omosessualità e l’amore queer si mescolano al linguaggio crudo della religione con uno dei ritornelli più hard rock del disco.
Gaia – Dea saffica
Una celebrazione sensuale della femminilità e di tutti i suoi lati, dai più luminosi a quelli più in controluce. Il ritmo è da sempre l’elemento immancabile dei brani di Gaia e qui è tradotto, grazie alla produzione di Bias, in un sound elettropop irresistibile. Il titolo fa riferimento a Saffo, poetessa greca del settimo secolo avanti Cristo. I suoi componimenti, su tutti gli epitalami dedicati alle sue allieve, erano incentrati sulla passione amorosa e raccontavano l’infatuazione amorosa nei confronti di personaggi femminili.