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Rose Villain si prende il Forum e chiude un cerchio: ora una nuova era?

La prima volta nel palazzetto milanese ha messo un punto alla sua prima parte di carriera, celebrando la trilogia che l’ha resa una delle artiste più ascoltate del nostro Paese

  • Il24 Settembre 2025
Rose Villain si prende il Forum e chiude un cerchio: ora una nuova era?

Foto di Onofrio Petronella

Per un’artista legato a Milano esibirsi all’Unipol Forum è uno dei traguardi più importanti, a livello di significato forse solo secondo a un San Siro: Rose Villain l’ha raggiunto dopo un progetto ambizioso. Una trilogia che dal 2023 al 2025 l’ha vista confermarsi e cercare una propria strada sperimentando e saltando da un genere all’altro. Un approccio stilistico che ha i suoi pro e i suoi contro. Da un lato la libertà di muoversi tra rap, pop e le amate influenze rock con le quali è cresciuta. Dall’altro una carriera in rampa di lancio che per la varietà per qualcuno rischia di sembrare fuori fuoco vista dall’esterno. Il primo di quattro appuntamenti nei palazzetti, i prossimi saranno Roma, Padova e Napoli, ha enfatizzato quanto sopra. Sia negli aspetti positivi che quelli un po’ meno convincenti.

Le tre radio, Gotham, SAKURA e vega, sono state ovviamente il centro dello show che, a voler dare una definizione sommaria, ha rappresentato un punto di arrivo e di ripartenza. Uno spettacolo attraverso il quale Rose Villain ha raccolto quanto seminato in questi quattro anni di musica. Tre dischi, tre concept e due Festival di Sanremo. Per le migliaia di fan presenti è stato uno di quei concerti che difficilmente potranno rivivere allo stesso modo perché è stato il resoconto di una carriera. Forse il termine greatest hits live potrebbe suonare esagerato, ma a tutti gli effetti è stato uno spettacolo che ha chiuso un cerchio.

Rose Villain Milano
Foto di Onofrio Petronella

Un live al femminile

Dopo aver aperto il concerto senza troppi proclami, ma semplicemente affidandosi alla propria statura da diva in mezzo al palco e alle luci, con in sottofondo il bacio del serpente, Rose Villain ha fatto cantare il palazzetto con la prima delle numerose canzoni da classifica della serata. IO, ME ED ALTRI GUAI è stato anche il momento in cui sono salite sul palco le quattro coriste (Luana Fraccalvieri, Evra, Cura, Alvear (Anna Laura Alvear Calderon) che nel corso della serata sono state l’arma in più di un live costruito molto sull’alternanza dei suoni. Il momento di wtf, con Rose e le cantanti sedute in una delle due strutture sopraelevate del palco, è stato uno dei momenti più originali e interessanti.

Per i ballerini abbiamo invece dovuto aspettare tra le cinque e le sei canzoni. Vedere però le coreografie di Dalle ombre, fuorilegge e quelle legate alla sezione più rap del concerto, ne è valsa la pena. Quest’ultime sono state decisamente le migliori, in particolare quelle di patrick bateman, Oh mamma mia, Bop e no vabbè che ha visto salire sul palco Lazza, uno dei numerosi ospiti in scaletta. L’impressione che abbiamo avuto nel corso della serata è un po’ paradossale, quanto indicativa delle sue capacità. Quando alzava l’asticella dell’esibizione, quando non c’era la sola sua immagine sullo schermo alle sue spalle, ma il palco si popolava di comparse, e quindi di movimenti da fare, Rose Villain brillava. Unica eccezione è stato il momento con Sixpm: in quel caso l’essenzialità ha rotto la barriera emotiva.

C’è un aspetto da non sottovalutare. Ci sono artisti che danno il meglio di sé quando sono messi nelle condizioni di rischiare e tentare cose più complicate. È il caso dell’artista milanese che, invece, quando sola sul palco e priva di coreografia, provoca meno impatto. In tutto questo la scelta dei suoi colleghi, al di là della band che l’accompagna da tempo in tour, è dettata da un’idea ben precisa: «Mi sono voluta circondare soprattutto di donne perché insieme siamo una forza». Quella che complicità non è solo dichiarata, ma vive soprattutto nei momenti in cui sul palco salgono le ospiti.

Foto di Onofrio Petronella

Da Annalisa a Gaia: i regali di Rose Villain

Oramai è un’abitudine consolidata, iniziata dagli artisti rap, passata agli artisti urban e che sta contagiando anche i cantautori. Complici i featuring che popolano la maggior parte degli album, i live sono diventati tanti piccoli Festivalbar., ovviamente con le dovute proporzioni. Talvolta funziona ed è funzionale, altre no. Nel caso del concerto di Rose Villain a Milano vale il discorso accennato in precedenza. I momenti con Annalisa (Eva + Eva), Elisa (Monet) e Gaia sono stati quelli più convincenti, insieme al già citato momento con Lazza.

Con la cantante italo-brasiliana Rose ha fatto uno dei due regali inediti ai fan presenti al Forum. Il primo era stato il singolo bollicine uscito poi a mezzanotte e che è contenuto nella riedizione digital di radio vega. La seconda, in duetto, è un brano ancora senza titolo ispirato ai tempi complicati che stiamo vivendo. Una crisi che prende corpo nel finale in crescendo vocale dove Gaia e Rose uniscono le loro urla. Sì, ci sono delle urla e funzionano.

Se con il finale scenografico caratterizzato dalla “pioggia” di CLICK BOOM! e della convincente TRASPARENTE (molto meglio dal vivo) si gioca facile, l’artista milanese è trascinante ancora di più quando si riappropria della sua anima rock. E in quei frangenti bastano degli occhiali da sole, chitarre elettriche e salti da un lato all’altro del palco. IL MIO FUNERALE è un altro highlight della sua versatilità che dal vivo aiuta a rendere il concerto movimentato emotivamente e stilisticamente. Adesso a Rose Villain aspetta il compito più difficile. Iniziare un nuovo capitolo e far fruttare questa sua abilità nel surfare tra generi nella ricerca di una strada. Qualcosa che renda il suo stile ancora più personale e distinguibile.

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