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Sanremo 2024, i momenti migliori e peggiori della terza serata

La comicità di Teresa Mannino e gli ospiti annunciati Eros Ramazzoti, Gianni Morandi e Russell Crowe, non sono riusciti a movimentare una puntata piuttosto piatta

Autore Billboard IT
  • Il9 Febbraio 2024
Sanremo 2024, i momenti migliori e peggiori della terza serata

Foto di Maria Laura Antonelli

Scegliere i momenti top e flop di questa terza serata del Festival di Sanremo 2024 è stato davvero complicato. I momenti che sono riusciti a rompere il muro della monotonia sono stati pochi e, nella maggior parte dei casi, non è stato merito degli ospiti. Bello il momento di Jannacci e Massini, simpatico quello con Russell Crowe che dissa John Travolta. Teresa Mannino come co-conduttrice cerca di stravolgere la routine, ma poi cade nel tranello del monologo (non erano stati eliminati?). Chi ha risollevato per qualche minuto il mood della serata è stata Angelina Mango con la sua cumbia tutt’altro che noiosa che, non a caso premiata dalla giuria delle radio e dal televoto col primo posto della Top 5.

Ecco, proprio la Top 5 ha tentato di sorprenderci con la quinta e la quarta posizione occupate rispettivamente dai due outsider Mr. Rain e Il Tre. Per il resto, tutto come previsto con Alessandra Amoroso e Ghali a completare le mini classifica. Rimasto fuori Diodato che era rientrato nella cinquina della sala stampa della prima serata.

I top

Eros Ramazzotti e la sua “Terra promessa”

Eros Ramazzotti è tornato a cantare Terra Promessa sul palco dell’Ariston a quaranta anni dalla prima volta, quando appena ventenne aveva fatto il suo esordio al Festival di Sanremo vincendo la categoria delle Nuove Proposte. Quest’anno, rispetto al medley nella serata delle cover dell’anno scorso, quando il gobbo non aveva funzionato, è andata decisamente meglio. Durante il finale, accompagnato dal coro, il cantautore ha ricordato tutti i bambini che sono vittime della guerra, lanciando un messaggio di pace universale.

Paolo Jannacci e Stefano Massini

Paolo Jannacci e Stefano Massini solo saliti sul palco dell’Ariston con L’uomo nel lampo, un toccante brano che racconta del drammatico tema delle morti sul lavoro. «Noi siamo qui non per fare proclami, ma per raccontare in punta di piedi quello che un artista dovrebbe suggerire. Pensiamo che sia nostro compito suggerire qualcosa, raccontare qualcosa. Dal punto di vista musicale questo brano ha una sua costruzione molto pragmatica. Ce lo siamo tagliato in maniera equa, abbiamo capito come giostrarci i nostri spazi» ha detto Jannacci.

Russell Crowe, la rockstar che non ti aspetti

Per lo stupore del pubblico di Sanremo, Russell Crowe ha portato all’Ariston una ventata di intenso blues rock. Il celebre attore infatti ha ricordato come, prima del cinema, da giovane provò a sfondare proprio nella musica. Una vecchia passione, dunque, che Crowe porterà in tour in Italia con una serie di concerti in estate. Ah, naturalmente non ha perso l’occasione di prendere in giro John Travolta per il Ballo del Qua Qua. Dissing?

I flop

La noia (parte 2)

Se non si fosse capito, queste due puntate intermedie di Festival sono state abbastanza pesanti, nonostante abbiano rispettato e, in alcuni casi persino anticipato, i tempi della scaletta. La terza serata di Sanremo 2024, a fronte di pochi momenti top, non ha avuto nemmeno un momento così flop da diventare cringe, come nel caso di John Travolta mercoledì. La noia è stata dominante, ancor più della seconda puntata. E purtroppo non stiamo palando dei minuti in cui ha cantato Angelina Mango. No, quelli sono stati una bomba.

Sanremo 2024, i momenti nè top nè flop

Momento “daje”: La Costa Smeralda con Bresh

Bresh sulla Costa Smeralda è stato quasi convincente. Molto meglio delle altre sere, sarà per le inquadrature o forse perché Guasto d’amore, il pezzo forte dell’artista ligure, diventato anche inno del Genoa, si adatta di più alla situazione. Insomma non è ancora un momento top ma che ce la può fare.

Momento boh: Teresa Mannino

Pensavate che ci fossimo dimenticati del momento boh, e invece no. In realtà, più che di un momento, in questo caso si tratta di un giudizio complessivo. La prova di Teresa Mannino come co-conduttrice ci ha convinto a tratti. Divertente e il giusto sopra le righe nella sua comicità “aggressiva”, riesce persino a costruire un meme dal nulla con Russell Crowe (è stata lei, con la sua domanda, a provocare la battuta su John Travolta). Poi però, durante il monologo, rimane a metà strada tra lo Zelig di tanti anni fa e qualcosa di più serio. Si poteva fare di più, ma poteva andare anche molto peggio. Il contesto del Festival di Sanremo non l’ha di certo aiutata.

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