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Sanremo 2025, i momenti migliori e peggiori della prima serata

Un inizio di Festival dal ritmo forsennato. Gerry Scotti e Antonella Clerici ravvivano una conduzione statica, insieme allo show di Jovanotti. Ecco i nostri top e flop

Autore Billboard IT
  • Il12 Febbraio 2025
Sanremo 2025, i momenti migliori e peggiori della prima serata

Foto di Maria Laura Antonelli x AGF

Una scaletta che è scorsa in modo veloce, talmente rapido, da anticipare persino i tempi. Pochi ospiti, quasi tutti musicali, che non si sono prodigati in monologhi o simili. Carlo Conti l’aveva annunciato in conferenza e così è stato: la prima serata del Festival di Sanremo 2025 è stata all’insegna delle canzoni. Ne ha guadagnato? Per il momento no, anzi, paradossalmente, nonostante l’assenza di siparietti, è sembrata a tratti un po’ noiosa. Gerry Scotti e Antonella Clerici con la loro semplicità e naturalezza hanno ravvivato un po’ l’atmosfera rigida costruita da un Conti un po’ troppo vigile urbano.

Le canzoni, come sempre, hanno confermato, stupito e deluso a seconda dei singoli casi. Le prime cinque posizioni, in ordine casuale, stabilite dal voto della sala stampa vedono davanti a tutti Giorgia, Achille Lauro, Simone Cristicchi, Brunori Sas e Lucio Corsi. Noi, invece, abbiamo stilato i nostri top e flop della prima serata.

I momenti top

Jovanotti superstar

Da L’ombelico del Mondo a Il Più Grande Spettacolo Dopo il Big Bang, Lorenzo porta dentro e fuori l’Ariston un medley che è pura energia e corpo. Una nonnina gli si attacca al collo e non lo molla più, per dire. Jovanotti non ha (quasi) mai partecipato in gara a Sanremo e per questo è l’ospite perfetto: leggero e profondo, sorridente e grintoso. “Noi stiamo già ballando”, e non abbiamo mai smesso di farlo.

Foto di Maria Laura Antonelli x AGF

Il rap (finalmente) a Sanremo

For The Culture: non ci sono altre parole per descrivere il momento di Shablo con Guè, Joshua e Tormento. La mia parola è un brano che attinge dal grande mondo della black music, dal gospel al soul, passando per l’R&B, il soul e – ovviamente – il rap. Guè riesce a non snaturarsi nemmeno sul palco più lontano da lui, Joshua si conferma come una promessa da tenere d’occhio e Tormento si riconferma il king assoluto di questa roba. L’esibizione migliore della serata: avete la nostra parola.

La sorpresa

Era uno dei più attesi, per quanto accaduto nelle ultime settimane, per le lenti a contatto del green carpet e perché Fedez, nel bene e nel male, fa sempre parlare di sè. Stasera però a colpirci è stata la sua esibizione: “Battito” è un brano non scontato, con una produzione diversa che trasmette la stessa ansia del testo, che il rapper ha eseguito senza sbavature, confermando le buone impressioni durante le prove di ieri.

Lucio Corsi

L’amore per la musica, quella pura, fuori dalle logiche di marketing. Lucio Corsi porta un raggio di sole e fuori dal tempo, una vera boccata d’aria fresca. “Volevo essere un duro però non sono nessuno. Non sono altro che Lucio”: esiste una frase più appropriata in questi giorni?

Joan Thiele

Peccato che siano le 12.36 quando Joan Thiele sale sul palco e forse qualcuno non è riuscito a vederla. Un tocco di raffinatezza e di eleganza, non solo esteriore, ma di un pezzo perfettamente costruito. Il verso che rimane impresso: “E se potessi dirti che la paura non ha età”. Impossibile non inserirla tra i top di questa prima serata di Sanremo 2025.

I momenti flop

Tony Effe

Al Festival di Sanremo piace cambiare i cantanti, soprattutto i rapper. Con uno storico fatto di tautaggi e trap scorretta, Tony Effe si presenta con la faccia pulita – letteralmente – e dei vistosi guanti rossi da “uomo d’onore”. La canzone non l’aiuta minimamente, l’intonazione ancora meno, e sul palco sembra realmente poco a suo agio e troppo ingessato. Sarà l’emozione della prima volta o una canzone che lo porta in un mondo alieno rispetto al suo solito.

Massimo Ranieri

È vero: bisogna portare rispetto per chi ha scritto pagine importanti della storia della musica però insomma fare un salto così indietro nel tempo non porta neanche niente di nuovo. Ed è questa l’impressione davvero forte che si ha ascoltando il pezzo di Massimo Ranieri scritto per lui anche da Tiziano Ferro e Nek.

L’amarcord dei Modà

“Difficile accettarlo, ma non siamo più gli stessi”, cantano i Modà in Non ti dimentico, eppure a noi sembrano sempre uguali a se stessi. La band arriva a Sanremo con la solita ballatona, i soliti temi, il solito amore. Tutto perfetto per un festival safe da fascia protetta come quello di Carlo Conti, tutto così 2010. Peccato sia con 15 anni di delay.

La sigla

“Viva l’Italia, viva l’Italiaaa”, impossibile che non vi sia rimasta in testa. Sarà che l’abbiamo ascoltata a ripetizione ad ogni stacco pubblicitario. E, per non farsi, mancare nulla, l’hanno persino cantata Gerry Scotti e Antonella Clerici sul finale, prolungando l’agonia. Un po’ effetto tormentone estivo, il che per un brano del genere è un aspetto positivo. Ma magari avremmo preferito ascoltarla un po’ meno volte. Di questo passo al live di Gabry Ponte a San Siro la conosceranno tutti a memoria.

Nè top nè flop, il momento “boh” della prima serata di serata di Sanremo 2025

L’esibizione di Noa e Mira Awad

Uno dei momenti in cui si era parlato maggiormente negli ultimi giorni. Il ritorno sul palco di Sanremo per la quinta volta dell’artista israeliana Noa, stavolta insieme alla cantante palestinese Mira Awad con cui aveva partecipato all’Eurovision nel 2009, nasce con l’intento di parlare e cantare di pace. L’esibizione sulle note di Imagine, cantata in tre lingue (inglese, ebraico e arabo), funziona a metà. Sia da un punto di vista dell’emozione – è sembrato tutto un po’ impostato e poco spontaneo – che del messaggio stesso dal quale ci si aspettava una presa di posizione più netta.

Foto di Maria Laura Antonelli x AGF
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