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Oggi non pubblicheremo niente

La redazione di Billboard Italia è solidale con le ragioni dello sciopero generale per la Palestina

  • Il22 Settembre 2025
Oggi non pubblicheremo niente

Per mesi, riguardo al genocidio del popolo gazawi, vi abbiamo raccontato le azioni di altri: questo artista che si è schierato pubblicamente, quell’altro che ha organizzato un concerto di raccolta fondi. Ora è il nostro turno.

Oggi, lunedì 22 settembre, non aggiorneremo il nostro sito e le nostre pagine social. Un silenzio stampa che in realtà grida forte: Billboard Italia è solidale con le ragioni dello sciopero generale per la Palestina.

Finora abbiamo preso posizione a livello di coscienze individuali. È il momento di farlo collettivamente: come redazione, come settore musicale, come stampa, come cittadinanza. Scegliere da che parte stare non è più un’opzione politica, ma un obbligo morale.

Di per sé, la nostra azione non è quasi niente, un minuscolo granello di protesta e testimonianza. Ma se contribuiremo a smuovere anche una sola coscienza, sarà già una vittoria. E se ci mettiamo tutti insieme, allora davvero può cambiare qualcosa. “Tante piccole persone in tanti piccoli luoghi, compiendo tante piccole azioni, possono cambiare il volto del mondo”, ci ricorda la massima scritta sul muro di Berlino.

“Occupatevi di musica”, dirà qualcuno, come se quanto avviene a tre ore di volo dall’Italia non ci riguardasse. E invece ci riguarda: come giornalisti, perché centinaia di colleghi sono stati uccisi nello svolgimento del proprio lavoro; e come cittadini italiani, perché il nostro paese rimane il terzo esportatore di armi verso Israele dopo Stati Uniti e Germania e il nostro governo è fra quelli che più tenacemente rifiutano di prendere una posizione chiara.

Oggi restiamo muti ma alziamo la voce: per il ritiro dell’Italia dall’Eurovision, per la sospensione dei trattati commerciali con Israele, per il blocco delle navi che trasportano armamenti destinati alle IDF, per le sanzioni ai coloni e ai ministri del governo israeliano, per la protezione internazionale della Global Sumud Flotilla, per il riconoscimento dello Stato di Palestina.

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