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Sfera Ebbasta a San Siro: le mode passano, il 2016 resta

Dalle popolari delle periferie alla Scala del Calcio di Milano: la trap si è presa anche lo stadio e non poteva che farlo con il King e con uno show per i nostalgici, un vero e proprio regalo per chi c’è dall’inizio. E nella primavera del 2025 arriva il tour nei palasport

Autore Greta Valicenti
  • Il25 Giugno 2024
Sfera Ebbasta a San Siro: le mode passano, il 2016 resta

Sfera Ebbasta in concerto a San Siro, 24 giugno 2024, foto di Francesco Prandoni

“Giuro che era ciò che sognavo fin da quando è stato il mio compleanno, tutti i giorni, sì da giorni, la mia stella brilla in cielo in questi notti”. Diceva così Sfera nel ritornello di Notti, nel 2016, l’anno in cui la trap stava costruendo il proprio regno anche in Italia e lui ne diventava indubbiamente il King. Chissà se ciò che Sfera Ebbasta sognava tutti i giorni era così grande da comprendere non una, ma ben due date (entrambe sold out e – vi assicuriamo – ieri sera non c’era un solo seggiolino vuoto) a San Siro, nella sua Milano.

Probabilmente sì, viste le parole di affetto sincero e il ricordo di una vecchia promessa che lui e Charlie Charles – deus ex machina della generazione del 2016, che suonava come suonava proprio grazie a lui – si scambiano alla fine del monumentale show, sulla coda di Bottiglie Privè. “Sono passati quasi dieci anni da quando abbiamo iniziato, e prima della fama ci eravamo fatti una promessa. Ci eravamo giurati che non saremmo mai entrati insieme in questo stadio finché non ci avessimo fatto un concerto, e oggi eccoci qui”.

Forse ciò che Sfera Ebbasta non poteva immaginare era di inserire nel proprio palmarès anche il titolo di primo rapper della storia del nostro Paese a fare doppietta nello stadio della città, e per di più in una settimana che il rap italiano non scorderà facilmente, tra le tre date di Geolier allo stadio Maradona, l’imminente arrivo dei Club Dogo a San Siro e Tedua che si appresta ad essere il primo headliner italiano degli I-Days per due sere consecutive. Tutte cose che prima – quando i rapper guardavano le porte degli stadi e delle grandi venue dallo spioncino – erano solo una lontana e proibita utopia.

Sfera Ebbasta a San Siro: un concerto per chi c’è sempre stato

E Sfera Ebbasta, questo, non lo dimentica. Così come non dimentica gli inizi, le sue origini (come si nota anche dalla scenografia imponente progettata da Novembre Studio che ripropone i palazzoni popolari di Ciny che ora si fanno trono mastodontico che Sfera ha scalato da sotto i portici fino alla cima per godere a pieno della vista del suo regno), chi c’è sempre stato e i fan che lo hanno supportato sin dall’inizio. Per questo nella scaletta dello show di Milano i pezzi vecchi non sono degli interludi mashuppati per dare il contentino a quelli del “non sei più quello di”, ma anzi, costituiscono il corpo principale del concerto, di cui i brani più recenti sono solo un corredo.

Solo 4 delle 34 canzoni in scaletta, infatti, sono tratte dall’ultimo album X2VR: Ciao Bella con Anna – iconica -, Calcolatrici con Geolier e, a sorpresa, Simba La Rue, G63 con Lazza – il cui ingresso fa letteralmente crollare il posto (sarà lui il prossimo rapper a varcare le porte di San Siro?) e 15 piani (Marracash grande assente della serata insieme a Guè, ma c’è ancora stasera per vedere i king incoronare il principe).

Dalle popolari al tempio del rock (che diventa santuario della trap): “Bimbi” per sempre

Tutto il resto un back in the dayz tra XDVR, Sfera Ebbasta e Rockstar che fa esplodere il pubblico, le cui temperature più alte si rilevano proprio sui brani dell’annata 2015-16 come Cavallini (con gli immancabili Tony Effe e Side Baby), Visiera a becco, Lingerie, Panette, Mercedes Nero, BRNBQ, Ciny (che tutto lo stadio canta a cappella) e la già storica Bimbi, portata sul palco di San Siro quasi al completo con Rkomi, Izi e Tedua.

E guardando quelle 60mila persone, in maggioranza ragazzi e ragazze che formano una folla oceanica potente, che non si perde una barra dei pezzi di quello che è diventato un simbolo di rivalsa e l’immagine di quel “started from the bottom now we’re here”, il pensiero fisso è uno solo: le vite cambiano, i bank account sono sicuramente più pieni, le mode passano e si trasformano, ma se c’è una cosa certa è che il 2016 rimane ancora impresso nei cuori di chi lo ha vissuto e di quei Bimbi che – nonostante tutto – per noi resteranno tali per sempre.

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