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Eternamente Stray Kids

Bang Chan, Lee Know, Changbin, HAN, Hyunjin, Felix, Seungmin e I.N hanno chiuso il tour mondiale allo Stadio Olimpico di Roma con uno show a tratti davvero enorme. Una mega produzione, pezzi riarrangiati dal vivo e la statura internazionale e l’energia degli otto artisti coreani

  • Il31 Luglio 2025
Eternamente Stray Kids

JYP ENTERTAINMENT, Sarah Waxberg

Esistono delle città che sono solito definire “indifferenti”. Città in cui puoi camminare per strada per un’ora e sentirti comunque solo di passaggio a meno che tu non faccia il primo passo. Ce ne sono altre invece che, volente o nolente, ti trascinano ed è inevitabile essere tirati in mezzo. Roma è una di queste: coinvolge e si fa coinvolgere come il barista, lungo la via che conduce all’Olimpico, ferma una fan degli Stray Kids per farsi spiegare chi suonasse allo stadio. Allo stesso modo degli STAY (per chi ancora non lo sapesse, la fanbase del gruppo) che stavolta hanno organizzato tutto nei minimi dettagli con diverse fan action e freebies consegnati ai tornelli per un concerto che, pur essendo strutturato come gli altri show del World Tour <dominATE>, era speciale perché l’ultimo di un viaggio durato mesi durante il quale la band K-pop ha attraversato Asia, Australia, America ed Europa.

Bang Chan, Lee Know, Changbin, HAN, Hyunjin, Felix, Seungmin e I.N sono tornati in Italia dopo la loro prima volta dello scorso anno agli I-Daysuno dei concerti con più spettatori del 2024 in Italia – con una consapevolezza diversa. Lo si è percepito fin dai primi minuti. Non tanto dall’entrata a effetto quando, dopo un’introduzione a opera dei ballerini di supporto con diversi riferimenti alla cultura coreana, gli otto sono scesi da un’enorme pedana che riproduceva il simbolo sulla copertina del loro album ATE. Quanto nella sicurezza e nella maggiore spigliatezza nel gestire uno spettacolo complesso, con una produzione immensa e strutturato in numerosi momenti. Qualcosa di profondamente differente da una data pensata per un festival. L’idea rimane quella del fare musica e far divertire il pubblico. Infatti, non c’è uno storytelling che traccia il percorso, ma un continuo oscillare tra brani energici e altri più emozionanti.  

Uno show pirotecnico

Nel corso delle tre ore di live gli Stray Kids si sono esibiti in diversi blocchi, intervallati da momenti di dialogo con in pubblico e altri in cui gli stessi fan diventavano protagonisti. Si è partiti ovviamente con il botto e con alcuni dei brani più movimentati. MOUNTAINS, Thunderous, la cui coreografia rimane una delle più complesse, come ci avevano raccontato nell’intervista dietro le quinte degli I-Days, e JJAM. E poi District 9 che fa sempre un certo effetto essendo uno dei brani del loro debutto. Ancora una volta c’era una band a supportarli. Un quartetto composto da chitarra, basso, batteria e tastiera, che ha dato un’ulteriore spinta alle canzoni già di per sé molto influenzate dal rock e dall’elettronica.

Tracce come S-Class, Chk Chk Boom e TOPLINE dal vivo guadagnano il doppio dell’energia che già trasmettono nella versione in studio. In questo tour, e quindi anche ieri sera a Roma, gli Stray Kids però hanno lasciato uno spazio ancora maggiore ai musicisti che scorrevano sulle piattaforme sul fondo del palco. Il medley strumentale tra il secondo e il terzo blocco del concerto, è stato uno dei momenti più divertenti e singolari. La grande scritta TEAM SKZ sugli schermi e le fiamme hanno traghettato l’atmosfera in un territorio altro rispetto al K-pop. È proprio questo che distingue la band di JYP dalla maggior parte delle altre.

Energia e sinergia

L’imprinting rock, noisy ed elettronico rende la maggior parte dei pezzi trascinanti. Dal vivo il fan che conosce a memoria la scaletta, ma anche chi li vede per la prima volta, non riesce a prendere fiato. Perché anche se si rimane seduti e non si ha un lightstick da sventolare, è davvero complicato riuscire a non rimanere attratti dalle scenografie e dai meccanismi perfetti che intercorrono tra le loro movenze sul palco e tutto ciò che sta loro intorno: dai coriandoli alle fiamme fino ai fuochi d’artificio. Lo spettacolo più stupefacente, anche se ormai spoilerato sui social da tanto tempo (forse l’unico svantaggio di assistere all’ultima data di un tour), è il gigante gonfiabile che compare alle spalle degli otto durante GIANT.

Da un lato l’energia e lo spettacolo visivo, dall’altro la sinergia con gli spettatori. Paradossalmente quest’ultima raggiunge il suo massimo sia durante le mega coreografie come quella di MEGAVERSE, che nella sezione dedicata ai brani del Mixtape: dominATE. Le varie unità hanno mandato in visibilio ancora di più i fan in modalità opposte. La carica massima con il rock di Burnin’ Tires, grazie anche all’abilità di Changbin e I.N, e l’emotività di Lee Know e Seungmin che cantano CINEMA sdraiati sul palco. Due sfaccettature della stessa band.

Stray Kids STAY

Tra le varie iniziative dei fan italiani c’era anche un banner da sollevare sul finire del concerto, subito dopo il momento in cui alla band veniva mostrato un video della loro esperienza in Italia. Il cartello recitava: “No matter space and time Stray Kids and STAY’s bond is as eternal as Rome”. Tutta la serata di ieri ha confermato l’assunto. Merito anche della capacità degli artisti di sapersi calare alla perfezione nell’ambiente culturale che li accoglie. Bang Chan ha parlato diverse volte in italiano, chiedendo il numero di telefono e adottando la nostra gestualità. Changbin addirittura, nel momento della gara dei cori tra parterre e spalti ha azzardato un “Daje Roma”. Insomma, se i fan con le loro action li hanno fatti sentire a casa, loro non hanno di certo rifiutato l’invito.

È anche un po’ un loro tratto distintivo quello di non prendersi mai troppo sul serio. Lo si nota nei concerti, quando scherzano tra loro e col pubblico, e anche nelle interviste su Zoom (recuperate qui la nostra cover story) quando non riescono a trattenere le risate. Per questo un loro live è un’esperienza totalizzante in cui nessuno è escluso. Se sei indietro sul parterre o in alto sugli spalti, loro girano con due carri per tutta la pista. Non c’è una kiss cam, ma delle sfide di ballo che intrattengono gli spettatori durante i cambi di palco.

L’ultima volta che erano stati in Italia avevano promesso ai fan che sarebbero tornati e l’hanno fatto un anno dopo. Anche ieri sera hanno rinnovato la promessa durante i saluti finali prima dell’ultimo encore, un vero e proprio rompete le righe dove sono scesi anche a stringere le mani alle prime file. È stato un lungo arrivederci condito anche da una leggera commozione da parte di Bang Chan e Changbin. L’attesa per i fan sarà però lenita da un comeback davvero vicino: il 22 agosto esce il loro nuovo album KARMA. Mentre scorreva il trailer sugli schermi, ogni fan era già pronto alla prossima era.

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