The 1975 hanno dimostrato di essere ancora al loro meglio
Matty Healy e soci si sono trasferiti con la loro villetta, per una serata, al Forum di Assago a Milano. Un concerto pop rock che testimonia la maturità raggiunta dalla band inglese
Nel momento in cui gli esplosivi Been Stellar salutano il pubblico del Forum di Assago e augurano un “buon concerto” ai fan dei The 1975 ci si chiede se tutto filerà liscio. Dietro l’enorme sipario nero sul quale un proiettore spara un fascio di luce che riporta il nome della band probabilmente sta avvenendo il finimondo: appena mezzora per montare una villetta con tanto di tetto, lampadari, scalinata e tante bottiglie di superalcolici. In realtà la nostra paura è infondata, forse derivata dalle controversie che hanno riguardato il frontman Matty Healy nel corso di quest’ultimo tour, tra carne cruda mangiata sul palco, limonate proibite o imitazioni. Ieri sera invece non è accaduto nulla di tutto questo. The 1975 hanno dato vita a un concerto coinvolgente, dimostrando di poter essere intimi ed espansivi allo stesso tempo.
Tra televisione e teatro
The 1975 Still… At Their Very Best non è un live qualunque, come si evince dai due schermi che, durante l’opening The 1975 proiettano i titoli di testa di quello che è a tutti gli effetti un film dal vivo. Matty Healy e soci arrivano in macchina, di cui udiamo solo il rumore, ed entrano nella villetta su misura. A uno a uno si posizionano, accendono le luci, fanno partire i ventilatori da soffitto e comincia lo show. L’attenzione è catalizzata da Matty ovviamente che, da divo maledetto qual è, si mette al pianoforte dopo essersi versato il primo di tanti bicchieri, si accende una sigaretta e inizia cantare.
Qui comincia la magia. The 1975 sono realmente al loro meglio: i suoni degli strumenti, soprattutto quello del sax, arrivano nitidi e privi di sbavature, mentre la voce di Healy non mostra tentennamenti di alcun tipo. La prima parte del concerto si basa sul loro ultimo album Being Funny in a Foreign Language, disco della maturità registrato insieme al gotha dei produttori Jack Antonoff. Looking for Somebody (To Love), Happiness, Part of the Band e Oh Caroline trascinano il pubblico in una sit com americana di fine anni ’50 e inizio ’60. Healy interagisce con i cameramen e l’ambiente circostante, apre persino le finestre. E sì, continua a bere. Tuttavia, rimane centratissimo e per fortuna sua e dei presenti, non sbaglia tra i numerosi televisori sul palco e si butta nell’unico di cartone bucando letteralmente lo schermo.
La prima sezione dello show è intervallata anche da qualche hit storica della band, come Somebody Else e fallingforyou. I brani del vecchio repertorio che si alternano ai nuovi, pur essendo più elettronici, sono scelti con cognizione e in parte riarrangiati. Non si crea un contrasto, ma un flusso piacevole che non spezza l’illusione di trovarsi in un piccolo microcosmo pop rock. Quell’illusione che raggiunge l’apice durante A Change of Heart, quando le luci si abbassano e dietro una delle finestre compare l’ombra del sassofonista che improvvisa un preludio del brano.
The 1975 e un Forum in salsa inglese
Se negli ultimi anni The 1975 sono diventati sempre più una band statunitense per attitudine e sound, di certo il suo pubblico non è cambiato. Se le prime file sono presiedute dai fan e dalle fan di lunga data che, pur di vedere da vicino Matty e soci, hanno dormito in tenda, più dietro la situazione è variegata. Tra chi alza cartelli con richieste di baci – nessuna di queste verrà esaudita – e coppie innamorate che cantano a squarciagola o si sentono in videochiamata, c’è una grandissima presenza di persone inglesi. Le si riconosce dall’accento, dall’abbigliamento estivo e perché la maggior parte di esse indossa la t-shirt del primo album della band.
Non esiste alcuna differenza a parte questa però. Nella seconda parte del concerto, dopo la bellissima When We Are Toghether e l’esibizione acustica chitarra e voce di Matty Healy con Be My Mistake, comincia il greatest hits. La band si lascia definitivamente andare. L’atmosfera da set di una serie televisiva rimane incastonata nella scenografia e lo show si trasforma in un concerto pop rock.
If You’re Too Shy Let Me Know, TOOTIMETOOTIMETOOTIME, It’s Not Living (If It’s Not With You) fanno scatenare il Forum di Assago che balla e canta anche sugli spalti. Matty Healy non ha bisogno di fare chissà che e ogni tanto allunga il microfono verso il parterre per saggiare l’effervescenza dei presenti. Poi arriva il momento di The Sound. Su invito del frontman tutti iniziano a saltare e non smettono per quasi tutta la durata della canzone, cantando anche le parti strumentali. Sì, la band può sembrare americana, ma il pubblico è proprio british.
Il finale
The 1975 chiudono il concerto al Forum di Assago al loro meglio, con le chitarre acide di Sex e Give Yourself a Try. Quest’ultimo brano è forse quello che maggiormente rappresenta l’anima della band inglese. Il testo, insieme tragico e speranzoso, contrasta con un ritmo irresistibile. Il pubblico lo sente e tutti sanno che tra poco scorreranno i titoli di coda e le luci della villetta si spegneranno. Allora il canto si fa più forte e persino chi ha videochiamato la propria dolce metà per tutto il concerto mette da parte il telefono.
Quando The 1975 abbandonano il palco si prova di colpo un senso di vuoto e un pizzico di malinconia nel vedere spegnersi la scenografia. Lo spettacolo è finito, così come l’illusione. Non sappiamo quanto tempo dovremmo aspettare per rivederli di nuovo dal vivo: Matty ha parlato di una pausa, ma anche di nuove canzoni pronte. Siamo pronti alle sorprese, felici di aver visto una band still at his very best.