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La prima “sinfonia d’autunno”? La ristampa di “The Moon And The Melodies”

Finalmente è disponibile in vinile la versione rimasterizzata dai nastri originali, dell’unico album dei membri dei Cocteau Twins che fu realizzato nel 1986 con un artista esterno al trio, il compositore ambient/neoclassico Harold Budd. E a ascoltarlo adesso è un viaggio magico

Autore Tommaso Toma
  • Il31 Agosto 2024
La prima “sinfonia d’autunno”? La ristampa di “The Moon And The Melodies”

The Moon And The Melodies

Non è un album dei Cocteau Twins, formalmente, anche se lo cercate nella discografia della band sulla Bibbia on line Discogs, non lo trovate. Semplice, perché The Moon And The Melodies, che uscì ufficialmente nel novembre del 1986, è presentato come un album “collettivo”. Harold Budd, Elizabeth Fraser, Robin Guthrie e Simon Raymonde, che fra pochissimo pubblicherà il suo libro di memorie: In One Ear – Cocteau Twins, Ivor and Me. Ma possiamo tranquillamente definirlo un album dei Cocteau Twins, per le trame musicali che vennero proposte.

La band aveva pubblicato qualche mese prima un autentico gioiello, Victorialand. Un album che – per la cronaca – fu registrato con Richard Thomas dei Dif Juz al posto di Simon Raymonde, momentaneamente fuori dal gruppo. Ma l’aspetto etereo, impalpabile, oltre che evocativo e minimalista della gruppo, che era iniziato nel 1984 con Treasure e per l’appunto continuato con Victorialand, ebbe la sua apoteosi proprio con The Moon and the Melodies. Grazie anche alla presenza del compositore ambient e neoclassico Harold Budd che aveva lavorato con Brian Eno nel 1981 per un album di rara eleganza, The Pearl. E che proprio nel 1986, qualche tempo prima di The Moon And The Melodies, aveva coinvolto Robin Guthrie in alcuni brani del suo nuovo album, Lovely Thunder.

The Moon and the Melodies”, brano per brano

La bellezza di questo album, appena ristampato, è percepibile sin dalla prima traccia della facciata A, Sea Swallow Me. Che ancora oggi è una delle più popolari tra gli ascoltatori della band scozzese. Elizabeth Fraser esegue le sue acrobazie vocali con uno stupore che ci ipnotizza ad ogni ascolto. Un ispirato Robin Guthrie è delicatissimo con la sua strumentazione. La lunga e successiva Memory Gongs è un brano che è molto influenzato dall’estetica musicale di Harold Budd che si sposa felicemente con il sound del terzetto. Why Do You Love Me? è essenzialmente un duo Harold Budd-Robin Guthrie, pianoforte elettrico e una chitarra infinita, pura pace dei sensi.

Eyes Are Mosaics anticipa le sonorità leggermente più robuste del disco successivo dei Cocteau Twins, Blue Bell Know. She Will Destroy You è un altro pezzo di rara perfezione con quell’umore autunnale ed è eccellente l’uso del sassofono in coda. Strumento che ritroviamo anche nella successiva e sempre brumosa The Ghost Has No Name. I riverberi spettrali della lunga traccia finale The Ghost Has No Name, sembrano presagire le ombre dell’inverno. 

Ascoltato in questi giorni di quasi fine estate è incredibile l’effetto che suscita quest’album. Si accendono lampi di nostalgia per un’estate che sta finendo. Sorge anche il desiderio di chiudersi nell’intimità. Stimolati dal cambio di stagione e una voglia di lentezza che è contraria alla frenesia ritrovata tornando al lavoro. E a proposito di lentezza, ascoltatelo se potete proprio nella sua nuova versione in vinile.

Una breve storia della band

Ricordiamo anche per chi non li conoscesse appieno il valore di questa cult band dove spicca la voce di Elizabeth Frazer, che da pochi giorni ha compiuto 61 anni. Loro davvero rimangono un unicum del panorama musicale degli anni ’80, ’90. I Cocteau Twins si formarono alla fine del 1981 a Grangemouth, Scozia. Nati nel contesto della ricchissima scena post punk/new wave furono immediatamente uno dei gruppi di punta del nuovo corso dell’etichetta 4AD che cominciò già dai primi anni ’80 a puntare molto sulle heavenly voices, cantanti maschili e femminili dalle tonalità eteree e virtuose. Tra i numerosissimi artisti scoperti, mi piace ricordare l’olandese Richenel, con il suo canto androgino. Purtroppo morto prematuramente nel marzo 2020.

La prima formazione era composta da Elizabeth Fraser, Robin Guthrie e Will Heggie. I tre si recarono a Londra e consegnarono al DJ John Peel un demo tape. Entusiasta del loro sound e della voce atipica della Frazer, li invitò per una una live-session nel famoso programma di Radio One. Ivo Watt-Russell contattò immediatamente il gruppo per averli nella propria scuderia 4AD.

Il loro primo album Garlands, del luglio 1981 ricevette ampi consensi dalla critica e dal pubblico, le major cercarono di convincere il terzetto a firmare un nuovo esclusivo contratto. I Cocteau Twins però rifiutarono le avances e continuarono il loro percorso (fino al 1993 quando firmarono per la Fontana) con l’etichetta di Ivo. Che permise alla band di sviluppare e maturare il loro peculiare sound, figlio del post punk con il continuo intreccio delle melodie delle chitarre costruite su una base ritmica più rigida ma che ha quell’elemento sorprendente: la voce di Elizabeth. 

L’arrivo di Simon Raymonde

Un usignolo dai vocalizzi misteriosi, Elizabeth nel corso degli anni riuscirà in una continua crescita e maturazione artistica. Nel 1991 fu nominata come miglior voce femminile nell’assegnazione dei premi Brit Awards. Tornando agli inizi nel 1983 Heggie abbandonò i compagni per tornare in Scozia e formare i Low Life e fu sostituito da Simon Raymonde (ex Drowning Craze). Che riuscirà ad integrarsi perfettamente con le trame di Elizabeth e Robin diventando la terza colonna portante del gruppo. I Cocteau Twins riuscirono a sopravvivere alla inesorabile decadenza della scena new wave, grazie alle loro idee e alla loro capacità di creare un infinito e fantastico mondo di sogni.

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