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“The World of Tim Burton” in mostra a Torino, le favole oscure invadono la Mole

Dall’11 ottobre al 7 aprile 2024 il Museo del Cinema ospiterà l’esposizione dedicata al grande regista americano

Autore Billboard IT
  • Il11 Ottobre 2023
“The World of Tim Burton” in mostra a Torino, le favole oscure invadono la Mole

Foto di A. Guermani

Quello plasmato da Tim Burton attraverso le sue innumerevoli opere fra disegni, modellini, quadri, libri, lungometraggi, corti e la recente serie Netflix Mercoledì (in attesa del sequel di Beetlejuice, programmato per il 2024) è un mondo non solo cinematografico, ma un moloch poli-artistico, estetico e favolistico che decade dopo decade, tra altissimi e bassi, è andato ben oltre i confini del grande schermo fino a ridefinire la pop culture di anni ’80 e ‘90, il look e gli spettri emotivi di svariate generazioni.

Un universo contraddistinto dal denominatore comune della fantasia e dell’immaginazione, della lotta convulsa e capovolta, talvolta tra risate isteriche, tra le luci e le ombre dove le prime non sempre sono benevole e dove le seconde non sono dimora del male ma spesso rifugio del diverso, lo strano e il reietto.

In questo limbo dilatato negli spazi, i tempi, i colori e i gradienti onirici, gli stili culturali e musicali sembrano forgiare eroi outsider, principesse e freak dei racconti della buonanotte, dal punk incontenibile di Beetlejuice al romance goth/sociofobico di Edward Mani di Forbice fino a quando la dolcezza di una Everyday di Buddy Holly accompagna il sogno romantico anni ’50 di Big Fish (probabilmente il capolavoro di Burton), lasciando il resto del mondo sospeso immobile per far avanzare la quasi utopia di un amore solare, limpido e sospettosamente lineare.

Mostra Tim Burton Torino - The World of Tim Burton 1
Tim Burton visita la mostra al Museo del Cinema di Torino (fonte: ufficio stampa)

La mostra “The World of Tim Burton”

Nella mostra “The World of Tim Burton”, visitabile da oggi al 7 aprile 2024, ritroviamo con alto tasso scenografico e luccicante tutte le sfumature di sogni ed incubi di un ragazzino classe 1958 che, cresciuto prima con i bozzetti dei mostri sotto al letto e poi con l’etica Disney, si tiene stretti sogni e paure, amori e terrori, rendendo umana la creatura che fa paura e viceversa, ricordando sempre che a Burtonland la normalità è e sarà sempre fuorilegge.

La tappa torinese della mostra diventa un’ispirata compenetrazione tra i lavori di Tim Burton e la struttura unica della Mole Antonelliana, che ospita in nove sezioni tematiche un’oceanica quantità di lavori compiuti ed incompiuti dell’artista, bozze giovanili e mature, polaroid, schizzi, modelli, tratteggiature dei personaggi che furono e che non furono, video musicali (due volte al servizio dei The Killers) e ovviamente estratti dai suoi più noti lungometraggi.

Nella spirale che sale, anziché imbucarsi nella tana del coniglio, Tim Burton (con Jenny He e l’adattamento torinese del direttore del museo, Domenico De Gaetano) sviscera le sue visioni e la loro genesi, sempre delicatamente sospese tra fiaba ed ossessione.

C’è anche un’esclusiva: i disegni originali di Mercoledì, fortunata serie Netflix sulla piccola Addams (Jenna Ortega).

Mostra Tim Burton Torino - The World of Tim Burton 5
Un disegno di Tim Burton in mostra al Museo del Cinema di Torino

Le dichiarazioni di Tim Burton

È un piccolo regalo in vista della seconda stagione”, dice Burton in conferenza stampa. “Perché ho trovato dei personaggi che ho amato immediatamente e che voglio veder crescere, evolversi, rivivere. La mia teenager interiore mi parla di continuo… Questa location mi è subito sembrata l’habitat naturale per liberare il frutto della mia immaginazione, percorrerla è come entrare in una funhouse, un tunnel dei divertimenti e ricordare un percorso”.

Un percorso che non è intenzionato a concludere: “Quando il direttore De Gaetano mi ha chiesto di scegliere un film da proiettare qui a Torino ho scelto Beetlejuice. Perché? Beh, per rinfrescare la memoria in vista del sequel! Io incluso, riguardando l’originale, ritrovo di continuo idee e direzioni per il secondo film”.

E poi cosa vorrà raccontare ancora Tim Burton? “Ho in testa molti progetti che però, soprattutto nel cinema a passo lento di questo periodo, richiedono tanto tempo per concretizzarsi. Non dimenticate che persino Nightmare Before Christmas è rimasto dormiente per dieci anni prima di prendere forma”.

Ma quali sono gli elementi della realtà contemporanea che stimolano un cinema così “fantastico”? “Vi sembrerà paradossale ma tutte le mie storie nascono dall’osservazione di banalissimi dettagli quotidiani, che piano piano rotolano nella mia testa e assumono connotati più astratti, si sganciano dalle regole fisiche e dalle strutture della mera realtà. Mi spiace deludervi, ma un mio lavoro non comincia mai con un sogno o un volo pindarico”.

C’è un pericolo che incombe sul cinema? “Il politically correct. Orribile, massacra la fantasia e spinge l’arte in un recinto. Non è la più grande contraddizione di tutti i tempi rinchiudere la cosa più libera che esiste?”.

Quindi Tim Burton è l’ultimo esemplare della sua specie? “Sì, penso proprio di sì…”, dice ridendo.

Per maggiori informazioni sulla mostra su Tim Burton e tutte le altre attività, visitare il sito ufficiale del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Articolo di Luca Zanovello

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