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Tiziano Ferro: «Ho scritto “Sono un grande” come opera terapeutica»

Domani uscirà il nuovo album del cantautore di Latina, nel quale si mette a nudo tra insicurezze, gioie e speranze

  • Il23 Ottobre 2025
Tiziano Ferro: «Ho scritto “Sono un grande” come opera terapeutica»

Foto di Andrea Bianchera

«L’ironia è importante. Incitare gli altri e se stessi a diventare la versione migliore possibile, cioè Sono un Grande è una sorta di invito, di mantra», ha spiegato Tiziano Ferro per parlare del suo nuovo album in uscita domani, venerdì 24 ottobre. «È anche tentare di far valere le cose che abbiamo fatto per arrivare qui».

Con Sono un Grande, il cantautore si dà un’enorme (e meritata) pacca sulla spalla, per il suo percorso, per tutto quello che ha attraversato sia musicalmente che a livello personale, a cominciare dal divorzio. Il disco contiene undici tracce in cui Tiziano Ferro esorcizza tutta la negatività. C’è anche la traccia bonus, Tra le Mani un Cuore, scritta dal cantautore di Latina insieme a Nek, Marta Venturini e Giulia Anania. Il brano l’ha portato in gara Massimo Ranieri al Festival di Sanremo 2025.

In Sono un Grande Tiziano Ferro si mette a nudo

Il filo conduttore dell’album è lo stesso cantautore che si mette davanti a uno specchio e fa i conti con la realtà. Con una buona dose di sano egoismo, l’artista porta gli ascoltatori dentro al suo mondo, alla sua quotidianità piena di sentimenti, rimpianti, gioia e dolore.

Sono un Grande è la prima traccia del disco di Tiziano Ferro e dà appunto il titolo all’album, una sorta di statement. La canzone comincia con un giro di chitarra molto delicato con la voce di Tiziano che gioca sul parlato finché non entra la batteria e da lì il brano prende un respiro più ampio. È un brano sincero, intimo e personale (così come il resto del progetto). In questa canzone l’autore oscilla tra nostalgia e ricordi “dell’ultima volta che”.

«Il fatto di raccontare un periodo della mia vita finito, passato, mi ha portato a chiedermi molto spesso se e quanto volessi veramente pubblicare questo album, un disco scritto come opera terapeutica», prosegue il cantautore. Il “pacchetto completo”, insomma, in un’altalena di emozioni e di sound tra sperimentazioni e classiche ballad, come in Ti Sognai. «Questa è una canzone piena di perdono. Il perdono non cambia il passato, le cose rimangono lì, come sono sempre state, ma cambia il tuo modo di porti nei loro confronti, non c’è più quella rabbia, quel rancore, ma il perdono. È una canzone dura, ma non giudicante», ha detto sulla canzone.

Gioia e dolore vanno di pari passo

Nell’album, l’impressione è proprio quella che il cantautore sia alla ricerca in un equilibrio tra il desiderio di andare avanti e la volontà di far pace con il passato, a volte anche aggrappandovisi. Gioia e dolore vanno a braccetto, proprio come nel brano Gioia in cui Tiziano, su un sound allegro e spontaneo gioca su questi due sentimenti opposti e si ripromette di avere fede: “Ho fede in me straziato di gioia / E poi di dolore / E questa è la gioia / Che vince il dolore”.

Oltre a mettersi a nudo, nell’album Tiziano Ferro racconta molto delle sue insicurezze e del periodo relativo al divorzio. Il disco però è anche ricco di elementi e di persone che lo hanno aiutato a rimettere insieme i pezzi del suo Cuore Rotto. Ad esempio, su L’amore è Re, racconta: «A parte i figli, in questi ultimi anni l’elemento più importante nella mia vita sono stati gli amici, le amiche soprattutto. Questa canzone è dedicata alle donne, alle mie amiche che nelle loro vite complesse, perfette e scombinate allo stesso tempo sono riuscite sempre a fare l’amalgama tra un mattone e l’altro per aiutarmi a ricostruire la mia vita».

Un periodo complesso in cui Tiziano non ha nemmeno sottovalutato la sua salute mentale, e infatti svela che la canzone 1-2-3 è in realtà il metodo che gli era stato insegnato per recuperare il fiato quando gli capitavano episodi di attacchi di panico. In questo brano, squisitamente pop, Tiziano Ferro regala ai suoi ascoltatori un’altra parte di sé, ancora più intima e, sino ad ora, nascosta.

Meritiamo di Più è un altro statement

Con Meritiamo di Più, l’album si chiude. La traccia è allegra nel sound e malinconica nelle parole, ma piena di consapevolezza e lo si evince già dal titolo. «Ho scritto questo disco senza credere di essere io un grande ma con la consapevolezza di essere stato fortunato e allora porto avanti questa responsabilità con questa canzone», ha dichiarato Tiziano Ferro, che ci ricorda che anche se si tocca il fondo si può sempre risalire, non da soli.

A questo proposito, infatti, la prima e l’ultima traccia dell’album si possono vedere come due pezzi di un puzzle che si completano e che si uniscono per chiudere un cerchio per il cantautore. Il disco è un manifesto di fragilità e presa di coscienza. Di certo è che Tiziano Ferro, ne esce, da grande.

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