Tom Morello live a Taranto: fra jukebox e karaoke, un “fritto misto” che funziona
Abbiamo visto al Medimex il concerto del grande chitarrista. Nonostante l’assenza degli storici cantanti delle sue band e una scaletta che più variegata non si può, a dispetto di ogni aspettativa è uno show che convince
“Che scaletta farà?”. “Ma canta lui?”. “Ma farà i pezzi dei Rage Against The Machine?”. “E chi li rapperebbe mai al posto di Zach de la Rocha?”. “Il confine fra gran concerto e accozzaglia è sottilissimo”. Sono alcuni dei dubbi sollevati dai giornalisti presenti al Medimex di Taranto prima del concerto di Tom Morello, su cui regnava una sorta di alone di mistero benché avesse appena suonato al Firenze Rocks.
La comunicazione della scaletta, poi, non ha fatto che acuire i timori. In setlist, di tutto: RATM, Audioslave e brani solisti, certo, ma anche Jimi Hendrix (Voodoo Child), Bruce Springsteen (The Ghost of Tom Joad), John Lennon (Power to the People) e, ovviamente, i Måneskin di Gossip. Un “fritto misto” di canzoni che ben si addice all’ambientazione tarantina, un po’ meno alla levatura dell’iconico chitarrista.
“Niente fascismo”
Eppure, a dispetto di ogni aspettativa, il live di Tom Morello a Taranto è stato un buon concerto rock. Non uno di quelli memorabili, beninteso (nella memoria è ben scolpito il magnifico live a Modena della prima reunion dei RATM, anno 2008), ma neanche il concentrato di cringe che temevamo da un Morello “orfano” delle grandi band in cui ha militato.
A proposito di militanza, questa volta in senso squisitamente politico, il Nostro non si fa mancare niente: inizio di concerto con una registrazione di Bella Ciao, maglietta “Gramsci”, discorsi sulla sconfitta del fascismo, scritta “Niente fascismo” in bella vista sulla chitarra (riferimento non troppo velato all’estrazione di gran parte dell’attuale compagine governativa?), invito ad alzare il pugno in aria (a cui, per onor di cronaca, solo in pochi rispondono).
Rage Against The Machine sì, ma solo strumentali
Ma andiamo dritti al sodo: sì, nel suo concerto Tom Morello ha suonato i pezzi dei Rage Against The Machine e degli Audioslave, ma in versione solo strumentale e perlopiù concentrati in un medley. L’unico suonato integralmente è stato Killing in the Name, verso la fine della scaletta. L’esecuzione anche qui solo strumentale ha dato luogo a un fenomeno bizzarro: karaoke su un brano rap metal. Nel postmoderno succede anche questo.
È chiaro che si tratta di un compromesso per non scontentare i fan da un lato (con tutto l’affetto, quanti comprerebbero un biglietto per sentire i brani della sola carriera solista?) e per non “sporcare” con cantanti diversi dei brani considerati intoccabili.
Il compromesso funziona. Fa anche risaltare meglio la produzione solista: un pezzo come Vigilante Nocturno, col suo micidiale riff in pieno stile Morello, non sfigura affatto in una scaletta comprendente Bombtrack e Know Your Enemy, rispetto ai quali si pone in perfetta continuità.
Il jukebox di Tom Morello
Al netto dei brani solisti, il resto della scaletta, come dicevamo, è uno strano accostamento di canzoni diversissime fra loro. Ma del resto Tom Morello è un personaggio tutt’altro che serioso: la sua giovialità da “zio rock” salva capra e cavoli, facendo della Rotonda del Lungomare di Taranto un’allegra festa della musica.
L’effetto jukebox è assicurato. E anche volutamente cercato, come suggellato della conclusiva Power to the People in cui invita il singalong del pubblico.
È solo una questione di aspettative. Se andate a un concerto di Tom Morello per rivivere le emozioni ribelli della vostra adolescenza a base di Rage Against The Machine, potreste rimanere delusi. Se ci andate per passare una bella serata in compagnia di buoni amici e un bicchiere di birra, tornerete a casa col sorriso. La rivoluzione, quella vera, per stasera può aspettare.
La scaletta del concerto di Tom Morello a Taranto
- One Man Revolution
- Let’s Get the Party Started
- Hold the Line
- Medley: Bombtrack, Know Your Enemy, Cochise, Like a Stone
- Voodoo Child
- Gossip
- Lightning over Mexico
- Secretariat
- Cato Stedman & Neptune Frost
- Keep Going
- Vigilante Nocturno
- The Ghost of Tom Joad
- Killing in the Name
- Power to the People