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Ultimo conquista il decimo Olimpico e lancia il raduno degli Ultimi

Il cantautore romano, dopo il terzo concerto sold out nello stadio della sua città, chiama a raccolta il suo popolo il 4 luglio 2026 nell’immensa area della Vela di Calatrava a Tor Vergata, che può ospitare centinaia di migliaia di persone

  • Il14 Luglio 2025
Ultimo conquista il decimo Olimpico e lancia il raduno degli Ultimi

Ultimo, foto di Giulia Parmigiani

La notizia era nell’aria da alcuni giorni, ma da ieri sera è finalmente ufficiale. Il 4 luglio 2026 Ultimo farà il concerto più grande e importante della sua carriera a Tor Vergata, in uno spazio progettato per ospitare eventi con centinaia di migliaia di persone (come il prossimo Giubileo dei Giovani). L’evento, già soprannominato “il raduno degli Ultimi”, è stato annunciato con un video sui maxischermi alla fine del terzo concerto sold out allo Stadio Olimpico di Roma. Il filmato ripercorre i suoi esordi nei piccoli club, il debutto a Sanremo e la cavalcata trionfale negli stadi sold-out, concludendosi con l’annuncio del concerto di Tor Vergata. «Questo non sarà solo un concerto. Questo è il raduno degli ultimi. Questa è la favola per sempre. Non smettete mai di credere nelle favole».

L’annuncio è stato salutato da un applauso interminabile dello Stadio Olimpico e dal lancio dei fuochi d’artificio, che hanno illuminato il cielo di Roma Nord. I biglietti saranno già disponibili da martedì 15 luglio alle ore 14 e chissà che Ultimo, dopo aver raggiunto, a soli 29 anni, l’incredibile traguardo di 10 sold out allo Stadio Olimpico, non riesca a superare Vasco Rossi. Il Blasco, come è noto, detiene ancora il record del concerto con il maggior numero di spettatori paganti in Italia. Ben 225.000 nel Vasco Modena Park del 1 luglio 2017.

Il concerto di Ultimo all’Olimpico trasmesso al parchetto di San Basilio

Il terzo concerto di Ultimo allo Stadio Olimpico ha avuto un sapore speciale non solo per l’annuncio. Ma anche perché è stato trasmesso in diretta su un maxischermo del celebre Parchetto di Ultimo. Un’area del popolare quartiere San Basilio dove Niccolò Moriconi è cresciuto, in cui tutto è cominciato e che da maggio 2024 ospita una targa siglata dal Municipio IV della Capitale. Una meta obbligata per tutti i suoi fan, che ne hanno invaso ogni centimetro con frasi a lui dedicate. Un quartiere difficile, dove a volte si imboccano strade devianti, mentre Niccolò ha avuto la forza di credere al suo sogno. Quello di comunicare attraverso la sua voce e il pianoforte, anche quando veniva osteggiato in famiglia e dalla sua cerchia di amici.

Il palco utilizzato per Ultimo Stadi 2025 – La favola continua, per caratteristiche e dimensioni, è davvero impressionante, con i suoi 65 metri di lunghezza per 24 metri di altezza. La passerella, che si estende per 30 metri, riproduce la forma della chiave che il cantautore romano porta al collo. Il simbolo che lo accompagna sin dagli esordi. A fare da sfondo al concerto, una superficie led da oltre 900 metri quadrati, arricchita da oltre 600 corpi illuminanti, in cui la  regia live si fonde con lo spettacolo di luci.

La band che accompagna il cantautore romano

Uno dei punti di forza dello show è la super band che accompagna Ultimo sul palco. Joel Ainoo alle tastiere, Manuel Boni alla chitarra, Jacopo Carlini al pianoforte, Mylious Johnson alla batteria, Raffaele “Rufio” Littorio alla chitarra, Silvia Ottanà al basso. E ancora Alessandro Bottacchiari alla tromba, Francesco Cangi al trombone, Andrea Innesto al sax; Elisa Semprini al violino e ai cori.

«Ah belli, come state?», saluta Ultimo quando entra in scena, poco prima delle 21.30. Occhiali scuri, cappellino da baseball con la visiera all’indietro, t-shirt senza maniche con il “10” sulla schiena (il numero dei suoi concerti allo Stadio Olimpico) e pantaloni baggy multicolore. Niccolò appare emozionato e concentrato al tempo stesso, consapevole che sarà una serata speciale.

Il concerto, che dura oltre due ore per 26 brani senza un attimo di pausa, è suddiviso in alcuni set autonomi. Dei veri e propri show ben definiti all’interno dell’esibizione. Prima i brani più ritmati (Dove il mare finisce, Colpa delle favole, Quei ragazzi). Poi un medley acustico al centro della passerella a chiave, un altro medley chitarra e voce e un set piano e voce, che Ultimo esegue al pianoforte sospeso in aria e con dietro di lui le immagini della luna e dei pianeti (Pianeti, Alba, La parte migliore di te). Ultimo, come sanno i suoi, fan, parla poco, ma racconta con tenerezza il rapporto con la compagna Jacqueline in Altrove e con il figlio Enea, nato lo scorso novembre, ne La parte migliore di me, con migliaia di torce dei cellulari a rendere ancora più suggestive le canzoni.

Ultimo all’Olimpico: canzoni fuori dal tempo

Il cantautore romano fa scatenare il pubblico nelle gioiose e liberatorie Vieni nel mio cuore Altrove. Gran finale con il brano-manifesto Sogni appesi, salutato da suggestivi fuochi d’artificio. «E adesso tirando le somme/Non sto vivendo come volevo/Ma posso essere fiero di portare avanti quello che credo. Da quando ero bambino solo un obiettivo/ Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo».

Oggi molti artisti vantano continuamente vittorie di dischi di platino e concerti sold out, mentre i numerosi teli neri a coprire gli spazi vuoti raccontano tutt’altra realtà. Ultimo, invece, è riuscito a trasformare quei milioni di streaming in centinaia di migliaia di persone vere, fisiche, reali. Persone che ascoltano davvero la sua musica e per le quali quelle canzoni, che raccontano la precarietà di vita e di sentimenti di ogni giovane di oggi, non sono mero intrattenimento. Sono una parte importante della loro vita, una parte reale, tangibile, concreta. Oggi siamo sommersi da tormentoni con idee inversamente proporzionali al numero degli ospiti, da brani trap monocordi e da un indie pop che di indie ha solo la sciatteria.

Le canzoni di Ultimo suonano fuori dal tempo. In particolare le ballad voce e piano, la specialità della casa. Per questo sono meno soggette alle mode musicali passeggere e alla volubilità dei gusti del pubblico giovanile. A giudicare dal numero di decibel con le quali venivano cantate in coro dai 65.000 spettatori dell’Olimpico, quelle canzoni sono riuscite a toccare corde molto profonde del “popolo degli Ultimi”. Dagli spalti era palpabile la sensazione del pubblico di essere un tutt’uno con il loro beniamino. Il pubblico infatti non percepisce Ultimo come un idolo lontano e irraggiungibile, ma come un amico e un fratello maggiore che ce l’ha fatta e che vuole che ce la facciamo anche noi a realizzare la nostra favola. 

La favola continua il 4 luglio 2026 a Tor Vergata

Un’altra cosa che ci ha colpito ieri sera, vedendo i primi piani dei volti entusiasti degli spettatori delle prime file trasmessi live dalle telecamere sul maxischermo, è l’età media più alta di quella che pensassimo e di una percentuale di ragazzi non troppo inferiore rispetto alle ragazze. Un’altra conferma che Ultimo non è l’idolo adolescenziale del momento, pronto per essere sostituito tra sei mesi da un altro teen idol più giovane e avvenente. Ma un giovane cantautore che ha dalla sua la forza del repertorio. Un altro dei segreti del suo straordinario successo è che Ultimo, pur senza scimmiottare nessuno, mostra dal vivo la sensibilità e la fragilità di Tiziano Ferro, la capacità di cogliere il sentimento popolare di Renato Zero, il pathos di Antonello Venditti nelle ballad piano e voce e la capacità di dare voce a chi non ne ha di Vasco Rossi.

La tournée estiva Ultimo Stadi 2025 – La favola continua (qui la scaletta), dopo le tre trionfali date romane, farà tappa a Messina il 18 luglio e si chiuderà a Bari il 23 luglio, dopo aver calcato i palchi dei più grandi stadi del Paese. Poi sarà la volta di una lunga pausa per ricaricare le batterie, in vista del colossale “raduno degli Ultimi” del 4 luglio 2026 a Tor Vergata. L’impressione è che non solo “la favola continua”, prendendo a prestito il nome del tour 2025 negli stadi, ma che, per il ventinovenne Ultimo, la favola sia appena iniziata.

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