La strada verso il WMF 2025 passa anche da Sanremo
We Make Future, la “Fiera Internazionale sull’Innovazione: AI, Tech & Digital” in programma a Bologna dal 4 al 6 giugno, per la prima volta ha fatto tappa in riviera per il Festival: ecco com’è andata
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Presentazione del progetto Ticketoo durante la Startup Competition di WMF a Sanermo 2025
Con una punta di provocazione (ma non troppo) potremmo dire che la settimana del Festival di Sanremo è più “music week” della Milano Music Week. Mai come quest’anno, infatti, si era vista in riviera una simile concentrazione di eventi collaterali alla kermesse fra panel, interviste, workshop, sessioni di songwriting, sessioni di ascolto, networking e – non da ultimo – tanti showcase di artisti emergenti. Billboard Italia ha contribuito al fermento con il programma della Billboard Lounge ai Bagni Tahiti, così come WMF – We Make Future, la “Fiera Internazionale sull’Innovazione: AI, Tech & Digital” che per la prima volta ha fatto tappa a Sanremo, in vista dell’evento in programma a Bologna dal 4 al 6 giugno.
Come la MMW, quest’anno Sanremo ha offerto – a chi ne aveva il tempo… – la possibilità di costruirsi un proprio calendario di appuntamenti da seguire durante le giornate. A differenza di quella, però, tutto accade in un raggio ristrettissimo dall’Ariston: dal Tahiti a Casa Sanremo ci vogliono appena venti minuti a piedi, per esempio. Una dimensione a misura di “walking distance” che ci ricorda quella di un altro evento per addetti ai lavori come l’Eurosonic di Groningen (che vi abbiamo raccontato di recente), dove è normale e facile saltare da un appuntamento all’altro.
Con base a proprio Casa Sanremo, presso il Palafiori, WMF è stato protagonista di due appuntamenti: una sessione formativa sull’intelligenza artificiale e sulle sue applicazioni nei campi della musica e del marketing (12 febbraio); e la finale della Startup Competition Future of Music (15 febbraio), che ha presentato e premiato i nuovi progetti italiani più innovativi del settore music tech.
Le dichiarazioni su WMF a Sanremo
«Anche nel mondo musicale e artistico, l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali non sostituiscono la creatività umana, ma ne amplificano il potenziale, rendendo la promozione, la distribuzione e l’interazione con il pubblico più efficaci e strategiche», spiega Cosmano Lombardo, fondatore e CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF. «Con questo evento a Sanremo, vogliamo condividere il nostro know-how sull’AI per supportare concretamente l’innovazione del settore musicale, offrendo ai professionisti e alle aziende strumenti concreti per affrontare le sfide del futuro. Inoltre mettiamo in luce i progetti imprenditoriali più innovativi che stanno ridefinendo il comparto, sostenendoli nello sviluppo e creando nuove opportunità di crescita e collaborazione tra startup, aziende e investitori».
Gli sviluppi dell’intelligenza artificiale
Il primo appuntamento targato WMF a Sanremo ha visto protagonisti – dopo un’introduzione dello stesso Lombardo – Enzo Mazza (CEO di FIMI), Alessio Pomaro (Head of AI di Search On Media Group) e Andrea Dragotta (Full Stack Web Developer di Search On Media Group).
L’ultimo anno è stato eccezionale nello sviluppo dell’AI generativa, le cui applicazioni (e implicazioni) riguardano da vicino il futuro della produzione musicale. Lo spirito dell’approccio alle nuove tecnologie deve essere non il timore ma quello sintetizzato da Pomaro: “l’AI non genera skill, ma estende e potenzia competenze già consolidate”.
L’intervento di Dragotta si è concentrato sul concetto di Edge AI, ovvero l’utilizzo di modelli all’interno del nostro dispositivo, quale che esso sia. «Negli ultimi due anni ogni azienda attiva nello sviluppo di AI ha creato modelli sempre più potenti», ha spiegato. «In parallelo sono cresciuti i data center. Questi modelli sono in cloud: sono a distanza di migliaia di chilometri, quindi i tempi di interazione possono essere lunghi e non sempre è possibile dialogare con questi sistemi. Sotto tanti punti di vista, dipendiamo da un soggetto terzo, il che è un problema. È più o meno quello che è successo un po’ di anni fa con la promessa dell’iPod: mille canzoni dentro la nostra tasca. Oggi, anziché mille canzoni (perché con Spotify sono pressoché infinite), avremo un modello nelle nostre tasche».
Intelligenza artificiale e musica
Da quando i sistemi di intelligenza artificiale sono diventati alla portata di tutti, il tema dell’AI generativa applicata alla musica è uno dei grandi cavalli di battaglia di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). Il tema fondamentale, secondo il CEO Enzo Mazza, è che l’AI può certamente rappresentare uno strumento in più per artisti e case discografiche, ma solo se utilizzata all’interno di un chiaro quadro di norme e licenze.
Con le parole di Mazza: «Le piattaforme di AI generativa non nascono dal nulla. Sviluppano contenuti generati grazie all’addestramento con altri contenuti. Qui sta il problema: tali contenuti sono acquisiti da varie fonti, addirittura da siti pirata o scaricando la musica da YouTube. Quindi spesso non sono stati autorizzati. Il tema è, da un lato, di carattere legislativo e giudiziario: ci sono cause che devono stabilire come questi addestramenti avvengono. Dall’altro lato, occorre sviluppare collaborazioni con piattaforme etiche, le quali cioè ottengono regolari licenze da case discografiche, artisti e autori e diventano partner essenziali nello sviluppo di nuovi contenuti».
Quali sono allora le opportunità all’orizzonte? «Sono su tre livelli: creative, con la possibilità di amplificazione della creatività dell’artista (per esempio un artista potrebbe addestrare una piattaforma utilizzando il suo stesso catalogo); distributive e di promozione, poiché l’AI generativa consente di sviluppare le potenzialità degli algoritmi per un’offerta sempre più mirata delle piattaforme; e di costruzione di un nuovo ecosistema di partnership all’interno dell’industria che facciano sì che il settore possa continuare a monetizzare questi contenuti. Pensiamo al mondo dello user-generated content: un fan può generare diritti per l’artista creando contenuti a partire da musica precedentemente autorizzata dalla casa discografica».
La Startup Competition
La finale della Startup Competition Future of Music si basava su regole semplici: massimo tre minuti di pitch per presentare al pubblico e alla giuria (di cui faceva parte anche Billboard Italia) il progetto, la strategia, il team e gli obiettivi di crescita. Molti gli ambiti coperti dalle startup finaliste: dalla produzione musicale al mondo dei superfan, dagli algoritmi iper-personalizzati alle royalties generate dai cataloghi.
A convincere la giuria, composta anche da responsabili di Immediate Accelerator e OVHcloud, è stata Ticketoo, piattaforma di secondary ticketing rigorosamente “etica”. Grazie a una tecnologia proprietaria, infatti, Ticketoo è in grado di impedire l’accesso ai bot e di tracciare il costo originario dei biglietti dei concerti, non consentendo che vengano rivenduti a prezzo maggiorato. La piattaforma conta già oltre 250mila utenti.
Tutti i finalisti hanno la possibilità di partecipare al WMF 2025 presso lo Startup District e partecipare, ma Ticketoo sarà anche presente agli incontri B2B con gli investitori.
Non solo. Al termine della Startup Competition sono stati assegnati due premi ulteriori. Forte! si è aggiudicata il premio di OVHcloud: 10mila euro in spazio cloud e sei ore di assistenza tecnica. La piattaforma offre ai produttori musicali possibilità di automatizzazione di mix, editing ed export finale. Grazie a un modello AI proprietario, analizza, riconosce e organizza qualsiasi file audio, eliminando attività manuali e ripetitive.
Infine, il premio speciale assegnato direttamente dagli organizzatori di WMF: CORRD volerà a San Francisco il 18 marzo in occasione dell’evento di We Make Future in Silicon Valley. La piattaforma, sviluppata da Volumio, aiuta a scoprire nuova musica senza sforzi, creando flussi musicali personalizzati. Si basa sui servizi di streaming già utilizzati dall’utente, unificando tutti gli abbonamenti in un’unica app.
Road to WMF 2025
Gli appuntamenti di We Make Future a Sanremo sono stati una tappa di una più ampia “Road to WMF 2025” che porterà alla grande fiera internazionale in programma a BolognaFiere dal 4 al 6 giugno. Dopo la presenza al CES di Las Vegas a gennaio, le prossime tappe saranno il 26 e 27 febbraio all’AI Festival a Milano e appunto il 18 marzo all’evento speciale a San Francisco, sempre a tema intelligenza artificiale.
WMF riunisce annualmente i principali player internazionali, startup, investitori, istituzioni, enti non-profit. Nel 2024 ha visto oltre 70mila presenze da novanta paesi, più di 700 tra sponsor ed espositori, oltre mille speaker e ospiti da tutto il mondo, tremila tra startup e investitori e più di novanta stage formativi.
L’evento è da sempre anche attivo sul versante musicale con un vero e proprio festival organizzato al suo interno, il WMF Music Fest, che comprende sia iniziative dedicate agli artisti emergenti che i live di grandi protagonisti della scena italiana e internazionale. Negli ultimi anni si sono infatti esibiti a WMF artisti come Fatoumata Diawara, Gaia, Irama, Dardust, Manuel Agnelli, Dargen D’Amico, fra gli altri.