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FRAMMENTI e voci femminili: la seconda audizione di X Factor 2024

La seconda puntata ci ha regalato molti più concorrenti che siamo curiosi e vogliosi di riascoltare: dominano ancora le artiste, ma c’è un duo che ci ha conquistato

Autore Samuele Valori
  • Il19 Settembre 2024
FRAMMENTI e voci femminili: la seconda audizione di X Factor 2024

FRAMMENTI, foto di Virginia Bettoja

Se valessero ancora le regole di qualche anno fa, X Factor 18 sarebbe un po’ nei guai: in queste prime due puntate di audizioni dell’edizione 2024, soprattutto in questa seconda, c’è stata una netta prevalenza di artiste. La categoria femminile sarebbe messa benissimo, un po’ meno bene quella dei gruppi, abbastanza maluccio quella degli uomini. Ma non è questo il caso, oramai nel talent in onda su Sky Uno, non esistono più divisioni. Nemmeno quelle tra i giudici. Era stato subito evidente fin dal debutto del nuovo tavolo. Manuel Agnelli, Jake La Furia, Paola Iezzi e Achille Lauro si stuzzicano senza ferirsi e anzi, sembrano volersi aiutare, come quando il frontman degli Afterhours ha chiesto ripetutamente a Paola se volesse davvero lavorare con l’aspirante popstar (forse ancora un po’ acerba) Sara Russo dopo un’esibizione dimenticabile, ma intonata, di How Deep Is Your Love di Calvin Harris.

Elmira Miranova, foto di Virginia Bettoja

Donne e FRAMMENTI

Sì, le voci femminili selezionate dai quattro giudici sono state numerose e, tra queste, c’è qualcuna con potenziale. Se Marina Del Grosso risulta troppo scolastica – oltre che un po’ sopraffatta dall’intera situazione – con la sua esecuzione al piano di Senza fine di Gino Paoli, molto più convincente è Elmira. Partita da Sofia, dà prova di avere una grandissima voce sulla complicata vampire di Olivia Rodrigo. Billie Eilish resta la cantante più coverizzata di queste audizioni, When The Party Is Over portata da Beatrice, commuove Paola e persino un po’ Jake.  

Proprio Paola si gioca il suo X Pass con uno dei talenti più versatili visti finora: la rapper e cantante Laura Fetahu. La sua versione, con una sua parte originale, di Superbest di Nicki Minaj non è per niente male. Così come i Marlene Kuntz cantati da Giulia Covitto. Per il momento, l’artista migliore vista finora resta un’altra Giulia (Mei), insieme a un duo che, per fortuna, ha scelto di uscire, o meglio di farci entrare, nella sua soffitta. Stiamo parlando di Frammenti, due ragazzi che decidono di portare quel gioiellino di Vasco Brondi – quando era ancora Le Luci della Centrale Elettrica – Piromani. Una rivisitazione elettronica, profonda, labirintica che diventa rabbiosa e distorta nel crescendo finale. Sì, li vogliamo ai live.

X Factor 2024 audizioni seconda puntata
Laura Fetahu, foto di Virginia Bettoja

C’è qualcosa da riascoltare

Quando in un’audizione ci sono pochi momenti “Corrida” le possibilità sono due: ci si annoia o c’è tanta possibile carne al fuoco. Nella seconda puntata di X Factor 2024 non ci si annoia, vuoi per le battute di Jake (vero mattatore) e le sue interazioni col resto del tavolo, per lo stare al gioco di Manuel Agnelli che non si prende più troppo sul serio e per l’alleanza “fittizia” tra Paola e Lauro, impegnato anche in un continuo dialogo col suo senato. E poi i concorrenti. Stavolta il pezzo di Adriano Celentano, Svalutation, attualizzato da Lorenzo Carissimi funziona, soprattutto il verso Content Creation. Rimanendo sul semiserio, destano molta curiosità gli SGA, il cui nome in realtà fa riferimento solo a uno dei due componenti del duo. Un ragazzo e una ragazza che con il loro inedito sulle brutte abitudini milanesi, Tunnel Carpale, ricordano vagamente una versione lombarda meno intellettuale e più cazzona di Tutti Fenomeni.  

SGA, foto di Virginia Bettoja

Per fortuna, nonostante le perplessità di Achille Lauro, potremo riascoltarli. Una sorpresa, ancora da decifrare, è stata Giovanni Fausto Meloni. Si presenta sul palco super convinto di sé e la presentazione montata da X Factor sembra quella del classico concorrente che si schianterà. Occhiali da sole, una t-shirt discutibile e un nome d’arte che cita l’episodio più bello di Breaking Bad, Ozymandias. Rapper, in giro da qualche tempo in realtà, (più album all’attivo e pure un’ospitata a Real Talk) fan di Lauro e di Penna Capitale, si presenta con una cover complicatissima di uno dei brani più belli e attuali della discografia di Caparezza, Non siete Stato voi (Michele, perché non la canti mai ai concerti?). Una mossa suicida che però l’intensità e la sensibilità di Giovanni riescono a smentire.

Ozymandias, foto di Virginia Bettoja

Tenco, Certe notti remix e le calze a rete

Alle audizioni di X Factor ci sono regole imprescindibili, tra cui La notte di Arisa e una cover di un pezzo di Luigi Tenco. Se nel primo caso quest’anno abbiamo avuto una versione al maschile molto rivedibile, per il secondo c’è stata un’esecuzione chitarra e voce di Vedrai Vedrai. Il contadino Andrea ha una voce d’altri tempi che diventa complicato immaginare in contesti più contemporanei. Eppure, è caratterizzante e molto intonata. Perché no?  Poi c’è il momento un po’ trash, in questa puntata ridotto al minimo. Prima un’improbabile versione dance di Certe notti di Ligabue, poi il classico inedito strambo.

Una volta erano le carote, a X Factor 2024 le calze a rete (rigorosamente da togliere). Il finale per fortuna ci regala un’altra band interessante: i Patagarri. Cresciuti in strada suonando ai mercati tra le nonne, mescolano jazz e swing. La voce del frontman è di una profondità pazzesca, a tal punto da non sfigurare nella cover di Via con me di Paolo Conte. Meno incisiva l’esibizione degli Speak Easy, un altro dei gruppi passati ai Bootcamp con Statements di Loreen, così come quella pop-rock piaciona di SOS degli ABBA dell’italo-scozzese Pablo Murphy. All’alba dell’ultima audizione gli occhi saranno puntati su Manuel Agnelli e Achille Lauro, gli unici due giudici al tavolo che hanno ancora a disposizione l’X Pass. Con la speranza che anche la terza puntata ci regali dei concorrenti che ci incuriosiscano e ci invitino a voler scoprire e ascoltare qualcosa di più su di loro.  

Patagarri, foto di Virginia Bettoja
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