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X Factor 2024, dopo le audizioni, tutti promossi con qualche riserva

La terza puntata ha ribadito la forza della nuova giuria e di Giorgia nelle vesti di presentatrice. I concorrenti ci devono conferme, ma ieri ce ne sono stati tre molto interessanti

Autore Samuele Valori
  • Il27 Settembre 2024
X Factor 2024, dopo le audizioni, tutti promossi con qualche riserva

Mimì Caruso, foto di Virginia Bettoja

La terza e ultima puntata di audizioni di X Factor 2024 certifica in qualche modo una mini-rinascita. Quando Lunaspina, con tutta l’esperienza accumulata di crociera in crociera, intona il brano di Édith Piaf, quasi dispiace sapere che da lì in poi si inizierà a fare sul serio. I giudici dovranno formare le loro squadre ai Bootcamp, quest’anno resi ancora più problematici da sole quattro sedie, e probabilmente verrà meno quell’alone di comicità che ha dominato questi primi tre episodi. Manuel Agnelli, Jake La Furia, Paola Iezzi e Achille Lauro con il loro poco prendersi sul serio hanno reso tutto più leggero e divertente, al punto che verrebbe voglia di sottoporli ad altre tre puntate di audizioni

Ora però comincerà la gara e non c’è più alcuna possibilità per quanto riguarda la musica: i concorrenti sono quelli e non ce ne saranno altri. Se la seconda puntata ci aveva regalato molte artiste interessanti, questa audizione finale vede una prevalenza di gruppi. La maggior parte sono rock, di cui alcuni strizzano l’occhio al punk. Ci sono i The Foolz con il loro inedito italiano Fuori dagli schemi, forse un po’ troppo negli schemi, i Solopersoci che abbinano un sound elegante a un brano anni ’90, Diamante grezzo, che avrebbe meritato più sguaiatezza e i Punkcake che hanno un nome figo, ascoltano gli IDLES e si divertono un mondo.

LES VOTIVES, foto di Virginia Bettoja

Achille Lauro ha scelto di giocare il suo X Pass con i Les Votives, un giovane trio basso, chitarra, batteria che con Gold on The Ceiling dei Black Keys dimostrano di essere pronti per un palco, ma di avere bisogno di una direzione ben precisa. Di sicuro gli Aura & Marilyn hanno una marcia in più data dall’esperienza e dalla maggiore età, anche se potrebbero essere meno duttili e lavorabili.

I pezzi da novanta

La prima puntata di X Factor 2024, più che concentrarsi sui talenti e sulle note, aveva dato slancio alla nuova giuria. Piano piano i concorrenti che abbiamo voglia di riascoltare sono aumentati e all’ultima puntata di audizioni, X Factor ha tirato fuori alcuni tra i papabili vincitori. Partiamo con la preferita della serata, colei che è riuscita a far piangere Agnelli e a fargli giocare l’X Pass. Mimì Caruso ha diciassette anni e una voce che va ovunque: larga, intensa e con un falsetto micidiale. Figures non è la scelta perfetta perché, a conti fatti, potrebbe spaccare con qualunque brano. E sta già lavorando a un EP.

Francesca Siano, foto di Virginia Bettoja

Tanto per ribadire quanto quest’anno sia un’edizione al femminile, le altre due voci che ci hanno colpito sono di artiste. Francesca Siano, in arte Francamente, quando inizia a cantare e pizzicare la sua chitarra acustica si trasforma. Wicked Game è una di quelle canzoni a doppio taglio che può farti scalare l’Everest o mandarti all’inferno. Summertime Sadness invece è una tassa, al pari de La notte di Arisa: non può mancare una cover del brano più celebre di Lana Del Rey. Ogni edizione ha la sua versione. Quella proposta dal trio A Flower Tide, per fortuna, la rende quasi irriconoscibile: elettronica e con un cambio di ritmo jungle. La voce della cantante è eterea.

A Flower Tide, foto di Virginia Bettoja

Last but not least, c’è anche Tamara Al Zool. Giovane cantante di origine palestinese che vuole portare a X Factor il suo “ara’n’b”. Lei su TikTok è già abbastanza seguita, ma rischia di farsi male portando una difficile Seven Rings di Ariana Grande. Non sempre perfetta, ma molto coinvolgente quando canta in arabo.

Tamara Al Zool, foto di Virginia Bettoja

Le stranezze

Come in ogni puntata di audizioni di X Factor 2024, anche in questa terza ci sono quei concorrenti che non sai come prendere. Di quelli che salgono sul palco e già non ti convincono, ma poi, secondo dopo secondo, noti che hanno qualcosa che te li fa comunque rimanere impressi. Può essere il particolare tono di voce che viaggia sul filo del rasoio dell’intonazione, come nel caso di Florilegio che rischia tutto con una versione rivisitata a livello strumentale di Kiss di Prince. Uno dei pochi solisti maschili di quest’anno, lo ribadiamo ancora, oltre dalla precisione emotiva di Massimo Poli. Lui è un altro di quelli che vorremmo riascoltare dopo averlo visto presissimo e precisissimo con la sua chitarra elettrica.

Non possiamo essere della stessa opinione ovviamente per quanto riguarda Furia e la sua Earth Song dalle note inarrivabili e piena di gorgheggi, né per la Terapia (ia-ia-ia) pop-punk-rap del marchigiano Massimo Poli. Loro rappresentano quella quota di intrattenimento che deve essere presente in ogni puntata di audizione. Funzionano a metà. Il finale però riacquista vigore con Lunaspina e “Primpi la me**a” che ci riporta al punto di partenza. Queste audizioni ci hanno divertito.

Lunaspina Caruso, foto di Virginia Bettoja

Quando esce dal backstage si ha l’impressione che sarà sicuramente un fenomeno, da baraccone o canoro. In realtà riesce a essere un po’ entrambi, facendo prevalere il secondo sul primo. Simpatica e sorprendente, come quando pronuncia male il titolo Non, Je ne regrette rien in fase di presentazione per poi sbalordire tutti con una erre moscia da madrelingua quando parte l’esibizione. Lunaspina passa il turno, non sappiamo se riuscirà a sedersi, immaginiamo sia molto complesso. Ma ci basta sapere che per ora comunque ce l’abbia fatta. Un po’ come questa giuria e questa inedita Giorgia conduttrice. Per ora tutti promossi. 

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