Conferme, aspettative (troppo) alte e un’occasione persa: il primo live di X Factor 2025
Il tavolo dei giudici e Giorgia sono ormai le certezze dello show. Il primo appuntamento dal vivo ha però mandato infatti in crisi qualche concorrente. L’eliminazione dei Copper Jitters lascia un po’ l’amaro in bocca
DELIA, foto di Virginia Bettoja
Sono diversi i temi che emergono dopo ieri sera. Si potrebbe partire dalla fine e dall’eliminazione dei Copper Jitters oppure dalle esibizioni dei concorrenti e dalle assegnazioni dei giudici. Di sicuro una conferma è arrivata da Giorgia, come al solito capace di illuminare il nuovo palco – più futuristico e funzionale all’allestimento di scenografie più elaborate – e di gestire una puntata lunga. Il primo live di X Factor 2025 porta con sé i pregi che avevano caratterizzato l’edizione dello scorso anno, ma ha dimostrato per l’ennesima volta che la diretta, soprattutto per i concorrenti, è una storia diversa dalle selezioni.
I dodici talenti in gara sono parsi tutti piuttosto emozionati e, salvo qualcuno di loro, a dispetto del tanto decantato “livello alto”, in più casi non si è andati troppo oltre la sufficienza. Parte della responsabilità è da attribuire alle assegnazioni dei giudici che hanno spinto su brani di mostri sacri, da Pino Daniele a Mia Martini, talvolta giocando col fuoco.
I Copper Jitters sono i primi eliminati
Achille Lauro è il primo a perdere un componente della sua squadra. Per lui, incredibile, è la prima volta in assoluto, dato che lo scorso anno aveva portato tutti in finale. La questione Copper Jitters è spinosa. Da un lato, televisivamente hanno rappresentato una scossa per lo show che altrimenti ieri sera, nella seconda manche, avrebbe rischiato di impantanarsi tra gli sbadigli. Dall’altro lascia un po’ con l’amaro in bocca per una gestione discutibile. La loro esibizione “laurizzata” di ieri sera con Elvis Presley è stata buona, molto meglio di altre. Nulla da far strappare i capelli, ma neppure da meritare un’eliminazione senza nemmeno il tilt.
La posizione del tavolo però, in particolare quella di Jake La Furia, è stata chiara fin da subito. Tutto il siparietto di contorno, dall’arringa del loro giudice, fino alle “scuse”, è stato un po’ inadeguato. Tant’è che persino il microfono del frontman si è rifiutato di funzionare quando si è trattato di pronunciare la parolina magica. Che poi di cosa avrebbero dovuto scusarsi? Di una battuta alle audizioni? O per essere stati scelti alle Last Call dopo aver maltrattato i Blur?
Non sappiamo quanto dietro ci sia stata la mano degli autori e quanto ci sia stato di spontaneo. Non siamo nemmeno a conoscenza se sia successo qualcosa dietro le quinte oltre a quanto abbiamo visto nella prima audizione, ma da telespettatori si può giudicare solo che ciò che si vede. Sta di fatto che la band è stata resa ancor di più una vittima sacrificale e tutto è sembrato surreale. Ci dispiace per loro e un po’ anche per il programma. X Factor 2025 perde un po’ di varietà e soprattutto gestisce male una “storyline” – passateci il termine – che lo avrebbe salvato dal suddetto rischio noia.

I migliori della serata
Accantonato l’argomento più spinoso, concentriamoci sulle cose che hanno funzionato di più. La chimica tra i giudici e soprattutto la naturalezza di Francesco Gabbani. Equilibrato, non troppo personaggio (c’era il rischio) e anche bravo nelle assegnazioni. Rocket Man è cucita proprio per PierC che la esegue con una facilità disarmante al pianoforte. È vero, ha fatto di meglio, ma il punto è che gli standard sono più alti. Anche il lavoro con MICHELLE è stato egregio, tenendo fede a quello che ci aveva rivelato nella nostra cover. Via l’autotune, ma senza snaturare il suo stile elettronico. L’arrangiamento funziona molto nella prima parte, nella seconda supera un po’ il limite. La cassa dritta su En e Xanax è un po’ esagerata.
L’esibizione migliore della serata però è stata a mani basse quella di DELIA. Il mash up di Signor tenente e Brucia la città è stato da brividi per intensità, tecnica ed emozione. La standing ovation strameritata alimenta la speranza che il suo percorso sia il più lungo possibile.

Tra i più bravi ci sono stati poi i due artisti che hanno aperto la serata. Su eroCaddeo i dubbi erano pochi, anche se Battisti era uno scoglio appuntito, soprattutto per un debutto in diretta. Lauro ha calcolato il rischio e ha vinto. Con E penso a te Damiano a tratti ha riempito il palco spoglio muovendosi, a tratti l’ha reso claustrofobico come il teso della canzone. Rob invece, nonostante l’agitazione palese, ha dominato il brano di Alanis Morissette e non era facile renderlo credibile senza una band dietro le spalle a supporto. La sua voce è una delle più potenti di X Factor 2025.
Tra le prove migliori del primo live, seppur un po’ meno wow, vanno citati tellynonpiangere e VISCARDI. Il primo, complice il brano assegnatogli da Gabbani, va sul velluto. La musica non c’è è il suo. Dovrà lavorare sulla presenza sul palco. Il secondo è energia e sentimento. Il medley di Pino Daniele che gli affida Paola Iezzi poteva essere letale, ma lui l’ha gestito a meraviglia. Il suo percorso è uno di quelli che suscita maggiore curiosità.

La crisi delle concorrenti del pop
Prima di arrivare al dunque, bisogna spendere anche qualche parola per TOMASI. La sua esibizione è stata buona, ma non al livello di quanto visto alle audizioni. La canzone di Blanco lo penalizza enormemente. Lui la porta a casa comunque, suonando il pianoforte, e gli vanno fatti i complimenti. Il discorso cambia per le tre artiste, tutte molto sovrapponibili per stile, che ieri hanno, per motivi diversi, convinto molto meno rispetto al passato. MAYU, X Pass di Paola, è molto di più di quello che abbiamo visto ieri sera. Semplicemente l’indie italiano e Calcutta non sono il suo territorio. La sua versione di Tutti è risultata piatta e, se non fosse che i Copper Jitters avevano il destino segnato, sarebbe stata da ballottaggio.

Alla sfida finale ci è finita AMANDA che, in realtà, delle tre è quella che se l’è cavata meglio. La sua esibizione aveva un solo problema, il fatto che Wrecking Ball se non è cantata da Miley Cyrus rimane sempre una cover. Lei non stona, la canta in modo quasi impeccabile, ma l’energia e l’emozione non sono state le stesse dell’originale. Il brano che Lauro ha assegnato a LAYANA, al contrario, era giusto anche se un macigno. Forse è arrivato troppo presto. Tecnicamente l’ha gestito, ma il problema è che una canzone come Gli uomini non cambiano non può essere “gestita”. L’emozione devi farla esplodere.
Il secondo live della prossima settimana, sempre di giovedì alle 21:15 in diretta su Sky e in streaming su Now, darà molte risposte e sarà un banco di prova. Le incertezze sono tante e, salvo i pochi eccellenti, nessuno è al sicuro.
