A X Factor 2025 c’è finalmente aria di competizione: il terzo live
Il tema anni ’90 ha messo in seria difficoltà diversi concorrenti, accendendo però il tavolo dei giudici. Ballottaggio ed eliminazione prevedibili
Rob, foto di Virginia Bettoja
Che l’aria fosse cambiata lo si è capito dopo la prima esibizione di TOMASI. La gara, almeno quella tra i quattro giudici, sembra davvero iniziata. Ci volevano gli anni ’90 e Don’t Look Back in Anger per accendere finalmente il tavolo. Dopo due live in cui i commenti positivi avevano dominato ogni giudizio post-esibizione, ieri sera a X Factor 2025 si è percepita un po’ d’aria da competizione. C’è anche da aggiungere che il fatto che il tema scelto per la diretta abbia costretto i dieci talenti rimasti a confrontarsi con dei pezzi talmente celebri da non poter evitare il paragone con l’originale ha contribuito ad alimentare le polemiche.
Ad aprire le danze sono stati Francesco Gabbani e Achille Lauro che hanno criticato lo “standing” con parka e chitarra elettrica del giovanissimo concorrente di Jake La Furia. Cercando di essere il più obiettivi possibili, dimenticandoci della versione cantata da Noel Gallagher, non si può dire che l’abbia cantata male. TOMASI ha una bella voce. Non l’hanno di certo aiutato il look (perché scimmiottare l’outfit della band inglese?) ma soprattutto il breve assolo di elettrica che ha messo in luce la sua inesperienza con lo strumento. Avremmo preferito piuttosto che l’avesse fatta più sua inserendo una parte col pianoforte.
Se l’inizio è stato brusco, il cantante neo-diciassettenne non è stato di sicuro il peggiore della prima manche, né tantomeno dell’intera puntata. Al ballottaggio sono andate due delle concorrenti meno convincenti dall’inizio dei live di X Factor 2025. MAYU anche ieri non è riuscita a rispolverare l’anima e le emozioni che aveva procurato al pubblico durante le audizioni. One non l’ha valorizzata e persino il cavallo di battaglia è andato male. Discorso simile per LAYANA, anche se la cantante della squadra di Lauro, puntata dopo puntata, ha mostrato qualche piccolo miglioramento. Ci era comunque piaciuta di più la scorsa settimana: la versione “rilassata” di Meravigliosa creatura di Gianna Nannini è sembrata un po’ piatta. Alla fine, l’ha spuntata proprio lei, senza il tilt, ma per decisione di Jake e Gabbani che ne hanno premiato il percorso compiuto finora.

Gli anni ’90 danno
Tutte le volte che a X Factor vengono proposte delle puntate a tema, i giudici possono avere due approcci. C’è chi punta sui brani iconici e sui singoli più celebri e chi, invece, ricerca la chicca per non mettere troppo in difficoltà l’artista in gara. Ieri sera tutti hanno optato per la prima opzione. Sulla carta per il pubblico da casa è stata l’occasione per (ri)ascoltare dei grandi successi e magari cantare anche dal divano. Per un concorrente, tuttavia, è un rischio non indifferente. Se hai le spalle larghe – e pure la voce – riesci anche a superare uno scoglio apparentemente insormontabile come I Don’t Wanna Miss a Thing degli Aerosmith. Poteva risparmiarsi il finale urlato, l’esempio di Steven Tyler è unico ed è impossibile non immaginarselo mentre si ascolta la cover.
Le due esibizioni migliori sono state quelle di Rob e Delia. La cantante in squadra con Paola Iezzi è la vera rivelazione di questa prima tranche di live. Le viene assegnata What’s Up dei 4 Non Blondes e lei la fa sua rendendola più vicina al suo mondo senza snaturarla. Sulla voce c’è poco da dire, è una spada. Delia invece si conferma per l’ennesima volta, anche senza inserire il siciliano. Su questo non avevamo dubbi perché il suo stile sonoro e canoro prescinde dalla lingua. Dolcenera di Fabrizio De André è il suo pane e brilla per intensità e sentimento. Come ha sottolineato Achille Lauro, speriamo si mantenga così anche fuori dal programma.
Tra le prove positive c’è anche quella di eroCaddeo che, coraggioso, propone al suo giudice di cantare Uomini soli dei Pooh. Lo fa nel modo giusto, tributando un omaggio che non scade nel karaoke e che dimostra anche la sua versatilità.

Gli anni ’90 tolgono
Le puntate a tema possono metterti in difficoltà e trascinarti a fondo. L’assegnazione di Paola Iezzi per Viscardi – che si ritrova a dover fare i conti con Prince e Michael Jackson nel giro di due settimane – poteva davvero portarlo al ballottaggio. Black or White, a dirla tutta, non è che lo metta troppo in imbarazzo. Si diverte a cantarla, non strafà per fortuna, sia nel ballo che negli urletti. Eppure, c’è qualcosa che non convince del tutto e che non riesce a distaccare l’ascoltatore che ciò che sta ascoltando è una cover. Qualcosa di simile accade con MICHELLE che, per la prima volta, rinuncia alla cassa dritta e porta una versione molto simile all’originale di Torn di Natalie Imbruglia. La sua voce è interessante, l’abbiamo scritto più volte nel corso di queste puntate, ma ciò che la rende riconoscibile ed unica è il mondo sonoro che lei le cuce addosso.
Tra le peggiori esibizioni della serata, insieme a quelle già citate di MAYU e LAYANA, c’è purtroppo quella di Tellynonpiangere. Non è tutta colpa sua, se avesse cantato Un giorno migliore probabilmente l’effetto sarebbe stato lo stesso di Qualcosa di grande. Il punto è che il primo Cesare Cremonini è un’arma a doppio taglio. Sembra facile e poi ti ritrovi a fare il karaoke.
A dispetto dei giudici che continuano a definire il livello altissimo di quest’anno, sul quale siamo ancora molto scettici, ci aspettiamo qualche sorpresa in più. In fin dei conti, gli eliminati di queste prime tre puntate sono stati tutti un po’ telefonati. Speriamo di essere smentiti, anche se i prossimi due o tre sembrano diretti verso quel triste destino sembrano piuttosto chiari. Non è tanto un discorso di bravura generale ma, come si scriveva la settimana scorsa, troppa distanza tra i più bravi e i meno pronti.

X Factor, show Sky Original prodotto da Fremantle, è in onda tutti giovedì alle 21.15 su Sky e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand
