Il pop-punk e rob conquistano X Factor 2025
Per il terzo anno consecutivo il trionfo è tutto al femminile, stavolta anche sul fronte giudici con Paola Iezzi. eroCaddeo arriva secondo davanti a DELIA e PierC
rob. foto di Carmine Conte
La verità è che in molti ci siamo sbagliati. L’abbiamo definita underdog, considerandola la possibile sorpresa della squadra di Paola Iezzi e di questa edizione. La realtà è che già molto prima di questa finale di X Factor 2025, rob era ormai una certezza. Il suo percorso è stato intonso, senza passi falsi, e in un programma televisivo è una rarità assoluta. Non ci ricordiamo una sua puntata sottotono. Neppure Napoli e una Piazza del Plebiscito gremita hanno intaccato la sua sicurezza.
La voce non l’abbandona, non l’ha fatto mai d’altronde, e all’atto finale si presenta da rockstar o popstar, a seconda di quale suo lato artistico e personale apprezzate di più, e va avanti come una spada. Città Vuota di Mina e un Best of in cui assesta un trittico di pezzoni come Un’emozione da poco di Anna Oxa, Bring Me to Life degli Evanescence e Ti sento dei Matia Bazar. Un saggio della sua ascesa a X Factor 2025 e del fatto che non ne ha sbagliata una. Al pari di Paola Iezzi che riscatta lo scorso anno, dove non aveva portato nessun artista in finale, con un trionfo.
Già scritto, ma va ribadito. L’inedito CENTO RAGAZZE non le rende troppo giustizia, anche se ascolto dopo ascolto il ritornello catchy potrebbe far soffrire di «crisi di astinenza». Fuori da X Factor dovrà affidarsi a una band e a coautori che la valorizzino e la aiutino a trovare una sua scrittura personale.

Una finale equilibrata
Quella di quest’anno è stata una finale che ha sovvertito in parte le aspettative ma, proprio per questo, molto equilibrata. Basti pensare al quarto posto di PierC e al terzo di DELIA. Forse i due che alle audizioni avremmo messo sui due gradini più alti del podio. Con Shallow il primo prende per mano Piazza del Plebiscito e la conduce dove vuole. Durante il medley si conferma come un animale da grandi palchi. Inizia con gli Aerosmith e I Don’t Wanna Miss a Thing, poi passa alla canzone del saltello (che stavolta non c’è) Locked Out of Heaven di Bruno Mars e chiude con Bohemian Rhapsody. C’è una cosa che ha detto Achille Lauro che è una delle verità più grandi: «Hai sopportato il peso delle aspettative».

DELIA si era riconquistata con le unghie e con due esibizioni magistrali ed emozionanti questa finale di Napoli. Forse non sceglie il pezzo più adatto nella manche My Song: Cu’mme è un po’ ostica per il pubblico generalista che magari vede per la prima volta lo show su Tv8 in chiaro. Allo stesso tempo però l’artista pugliese finora ha fatto e scelto ciò che la rappresentava e quello che desiderava raccontare. Il Best of è una roba fuori dal mondo: Sakura di Rosalía, finalmente la possiamo riascoltare dopo le audizioni, Signor tenente/Brucia la terra di Giorgio Faletti e Kaballà e poi il gran finale cone Sei bellissima di Loredana Bertè. Con l’inedito avrebbe dovuto spingere un po’ di più sulla tradizione, ma speriamo che continui imperterrita sulla sua strada.
Di eroCaddeo, secondo classificato, si può dire che non ha mai avuto paura. Anzi, ha affrontato sempre tutte le assegnazioni, talvolta al limite della follia e dell’autosabotaggio del suo giudice Lauro, con una leggerezza e una tranquillità da veterano. È il primo a rompere il ghiaccio con L’emozione non ha voce di Adriano Celentano e riscatta il ballottaggio della semifinale. Il medley della seconda manche lo riporta in mezzo ai ballerini e una messa in scena meno minimale del solito. E penso a te di Lucio Battisi è il brano con cui ha convinto di più, mentre La cura di Franco Battiato stavolta è molto più incisiva rispetto alla precedente esibizione.

Laura Pausini è caos creativo, Jason Derulo pop ad alta temperatura
Piazza del Plebiscito è stata teatro due esibizioni a modo loro travolgenti. Laura Pausini, la nostra Global Icon ai Billboard Italia Women in Music 2025, fa impazzire nel vero senso della parola tutta la macchina. Insieme a Giorgia dà vita a una combo vulcanica di imprevedibilità e caos. Ci si diverte e il pubblico è coinvolto come lo era ai tempi del Festivalbar. In tutto questo, non passa in secondo piano la sua performance di Ritorno ad amare di Biagio Antonacci che sarà inclusa nel prossimo album Io canto 2. Energia e voce allo stato puro e quella capacità di tenere il palco con la solita naturalezza. Potrebbe fare la diva, ma rimane sempre la ragazza da Solarolo divenuta una star mondiale.
Tra la seconda manche e quella degli inediti, Jason Derulo ha dato un assaggio di quello che sarà il suo concerto a marzo a Bologna. Ballerini e hit che pensavi di esserti dimenticato ma che sai ancora a memoria e che hai quasi paura ti rimarranno in testa per qualche giorno. Dal vivo dimostra di possedere proprio il senso di cosa vuol dire esibirsi dal vivo e dare vita a uno spettacolo.
X Factor 2025 è ancora donna
X Factor è sempre più donna, per l’ennesima conferma di Giorgia, per rob, per Paola Iezzi e perchè per il terzo anno consecutivo vince un’artista. Altra cosa interessante è che hanno trionfato tre donne completamente diverse. SARAFINE e la musica elettronica nel 2023, Mimì e il soul la scorsa edizione e quest’anno il pop-punk. Una varietà che lascia ben sperare, al pari di una giuria che, nonostante l’abbandono di un veterano come Agnelli, si è mantenuta sullo stesso livello empatico. Unico neo quella semifinale un po’ troppo aspra e spigolosa tra Lauro e Gabbani. Proprio il cantautore toscano si è rivelato una buona alternativa. Ancora non perfettissimo sul lato televisivo ma, considerando che era la sua primissima volta, poteva andare molto peggio.
In generale il giudizio su X Factor 2025 è positivo, al di là della mancanza di band e di assegnazioni a volte fin troppo retro. La cosa più importante di tutte però, è che non ci siamo annoiati: per un programma musicale, ma prima ancora televisivo, rimane l’aspetto più importante. Ora via di nuovo alla giostra, verso l’edizione 2026.
